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Marina Piperno: "I miei film erano i miei figli"



Gli aborti naturali start 00:09:22end 00:11:30 Marina Piperno ricorda le due esperienze di aborto naturale vissute a distanza di vent'anni e di come anche su di lei abbia influito il giudizio sociale che vede le donne senza figli non complete.trascrizione MARINA PIPERNO: "Il mio primo marito, che ho sposato a ventitré anni - siamo stati sposati quattordici anni -, non aveva un grosso interesse ad avere dei figli, non è mai stato un problema; appunto lavoravamo insieme perché era regista, è regista ancora, e quindi il nostro lavoro ci completava molto, completava il rapporto, completava tutto. Io sono rimasta incinta una volta, poi abortii naturalmente però la cosa si è chiusa lì, non è che poi siamo stati lì a dire "ma come!", a disperarci; no, un fatto che è avvenuto, insomma.
C'è stato più dolore quando a quarantatré anni sono rimasta incinta con Luigi che era un anno che stavamo insieme; lì sì, ma c'è stato un dolore che era come di una rivincita, questo va detto con grande onestà, era come una rivincita nei confronti, che posso dire, dei parenti: "allora anch'io rimango incinta, anch'io posso avere un figlio", perché in qualche maniera questo discorso che anche per religione, i rami secchi, il fatto che la donna che non ha figli è sterile e comunque ha un handicap, ha qualche cosa di negativo, evidentemente l'avevo sentito, evidentemente mi era entrato dentro anche se lo rifiutavo sul piano razionale ma sul piano emotivo è molto probabile che invece ci fosse qualche cosa che mi disturbava nel giudizio degli altri nei miei confronti perché c'era questa mancanza di completamento secondo quello che è lo schema del mondo, insomma, la gente si sposa… e anche quello che è lo schema religioso, perché tutte le religioni a cominciare da quella ebraica fanno un discorso sulla necessità di avere figli, che è una cosa fondamentale, non fosse altro… adesso ce ne fossero meno… meglio così perché stiamo andando ai dieci miliardi e non so questo vecchio mondo cosa farà, perché lo spazio non c'è più, forse dovranno cercare altri pianeti, insomma ecco."

English:
MARINA PIPERNO: "My first husband, whom I married when I was 23, we've been married for 14 years, wasn't really interested in having children.
It has never been a problem because we worked together. He was a director, he still is, and our job was totally fulfilling. It completed our relationship.
I got pregnant once, but I had a miscarriage, but that was it. We didn't brood over it, we weren't desperate. It just happened.
It was more painful when I got pregnant at 43 by Luigi we had been together for a year. It was painful but it was like an act of revenge. I need to be honest. It was like a revenge on my relatives and friends: "I can get pregnant too. I'm able to have a baby too".
Somehow, this topic, also for religion, being called dead branches, seeing a woman who doesn't have children as sterile, as having an handicap or something negative, I clearly felt that, it influenced me even if I rejected it on a rational level.
Most probably, on an emotional level, there was something that bothered me, like people's judgement, as if I was missing something according to the logic of our world. People get married…
Or according to the religious logic, because every religion, starting with Judaism is based on the need to have children. It's something crucial.
Nowadays, fewer births would be better, as we are almost 10 billion people. I don't know what will happen to our old world, there's no more room. We'll have to find other planets."
soggetto aborto matrimonio giudizio sociale cinema rami secchi persone citate Faccini, Luigi (regista) [persona citata] Giannarelli, Ansano (regista) [persona citata]


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