Bruna Dal Lago Veneri: "Sante, sportive, salighe e anguane. Le donne delle montagne senza figli naturali"
Roma 2014 mar. 29 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro
Il tabù della maternità start 00:08:39end 00:14:12 Bruna Dal Lago Veneri individua nella tradizione culturale contadina e nel portato religioso cattolico e protestante le ragioni dell'imbarazzo diffuso in Sudtirolo di parlare di procreazione e del tabù rappresentato dalle donne che scelgono di non avere figli.trascrizione BRUNA DAL LAGO VENERI: "Io credo che la cultura di qua, la cultura delle montagne è una cultura che ha avuto di nuovo uso una parola come madre (cultura come madre) ha avuto varie forme religiose: una è un cristianesimo che ha ucciso, ma nel vero senso della parola, ha cercato di sopprimere le culture precedenti; l'altra è questa fuga verso il protestantesimo e se tu pensi anche la guerra dei contadini e tutte queste cose, il protestantesimo della nostra terra ha avuto un grandissimo importanza perché Lutero è alle porte in definitiva. Allora attraverso questa, diciamo, diversità di credi, di religione, tutte però molto impegnate in qualche modo (meno il protestantesimo, sicuramente meno ma di più il cattolicesimo) a tenere le donne fuori da questi discorsi, dai discorsi importanti: soltanto buone, in fondo, per procreare. Chiaramente il fatto di procreare le mette in imbarazzo. Cioè parlare della procreazione le mette in imbarazzo. Credo che questo sia una possibilità, non so dirtelo, ma penso che sia così.
Tra le donne contadine, tra le donne così una unione fra donne c'è sempre stata e anche molto importante. Io credo che ci sia stato invece c'è anche un proverbio che lo dice, "di queste cose non si parla con gli uomini" per esempio, questo sì. Ma fra donne non mi pare, io credo che ci sia stata, invece la quantità dei figli in un maso contadino sono le braccia di lavoro, ragion per cui una donna che non ha avuto figli è considerata meno; a meno che, come alcune che io ho anche conosciuto, non siano donne eccezionali dal punto di vista della capacità in altre cose, raccoglitrici di erbe, curatrici di animali; allora no, però sono donne fuori, non c'entrano più con il gruppo normale. Se no sì, senz'altro sì. Cioè la donna che non ha avuto figli non è considerata alla stregua delle altre donne, questo nella cultura contadina, no."
English:
BRUNA DAL LAGO VENERI: "I believe that our culture, the mountain culture, is a culture that had... I use this word again... as a mother, culture as a mother, had many religious forms. One is a Christianity that killed, literally killed, and tried to efface previous cultures. The other is this escape towards Protestantism, just think of the peasants revolt and all, protestantism in our land has had a great impact, beceause after all, Martin Luther is round the corner, so through this...
Let's say this diversity in faiths and religion, although all very committed, except Protestantism, not so much, more so Catholicism, to keep women out of these important discourses, considering them good only for procreation, clearly procreation itself puts them in an awkward position.
Meaning, talking about procreation makes them feel uneasy. I believe this might be possible, I can't be sure, but I think it is. Among peasant women there has always been a bond, and also quite strong. I believe that... there has been there is also a proverb, "you don't discuss this with men", for example. But among women, I don't think, I think there was somehow... The number of children in a farmstead means more arms good for work, that's why a woman with no children is considered... Unless, like some who I have known personally they are not exceptional women able to do other things, such as herbs pickers, animals healers. In that case no, but, they are exceptional women, outside the normal group. Otherwise, certainly. So, women with no children is not viewed just as the other women, this is the way it is in peasant's culture."soggetto montagna religione cattolicesimo protestantesimo montagna cultura contadina