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Geraldina Colotti: "Ho scelto di non avere figli per fare la rivoluzione"
geraldina colotti
Roma 2014 mar. 31 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro



Memoria e rimpianti start 00:06:57end 00:13:57 Geraldina Colotti riflette sull'importanza della trasmissione della memoria della lotta politica e femminista alle nuove generazioni.trascrizione GERALDINA COLOTTI: "A me piacciono tantissimo i giovani. Siamo, penso di poter dire "siamo" perché con tante donne della mia generazione, di un po' prima un po' dopo, che hanno vissuto la lotta per la libertà in quegli anni, per la liberazione sessuale, per lo stare con gli altri senza paracaduteÂ… un po' è come non essere mai invecchiate, non lo dico in senso grottesco, eccetera, però è vero che quello è stato un periodo in cui l'adolescenza, i giovani e le giovani volevano crescere in fretta per governare il mondo in un altro modo e questo ci ha dato una cifra comune di essereÂ… di trovarsi ancora bene con I giovani. A me non piace star lì a dire "ah, quanto siamo stati bravi noi in quegli anni, voi poveretti che"Â… eccetera eccetera, no, mi trovo molto bene con I ragazzi ed è molto bello anche proprio questa trasmissione di memoria. Al mio compagno ancora più di me piace proprio questo passaggio della storia e il punto più brutto che stiamo subendo in questo periodo, secondo me, è proprio la grande rimozione rispetto alla storia e questa idea di trasformazione anche, a volte distruttiva, pur con tutti gli errori che possiamo aver fatto, perché se siamo arrivati a questo punto certo non abbiamo fatto tutto bene a sinistra e ancor di più noi che siamo entrati nella parte dannata della storia, però quella [storia¨ un'enorme cassetta degli attrezzi a cui attingere e noi donne siamo state in quel periodo una fucina, un laboratorio straordinario che non ha più smesso di produrreÂ… La prova è che tu sei qui, che voi siete qui e che comunque è una troupe di donne e che vi interrogate sui punti rimossi o lasciati in ombra o comunque spezzati della memoria.
Quindi sì, certamente, mi manca molto e quando posso assumo questa idea della trasmissione di memoria in ogni momento. Poi sono tantissime le ragazze che vengono, al di là di quello che appaia insomma nella versione ufficiale dei vincitori di questa vicenda, sono tante le giovani che hanno voglia di capire, di interrogarsi… Ed è indubbiamente anche questa nostra ricerca di libertà di quegli anni un rompicapo, perché molte cose non si sono risolte, molte invece da un punto di vista sociale hanno prodotto le leggi più avanzate che ci siano state in Europa. Non solo il divorzio, l'interruzione di gravidanza libera e autodeterminata dalle donne, ma anche tutte le misure di welfare che ormai sono quasi scomparse che sono state frutto di una lotta per la libertà femminile che ci ha viste tutte in prima fila fino alle forme più radicali organizzate in cui le donne hanno contato davvero come nell'organizzazione di cui ho fatto parte, le brigate rosse di cui si sa poco, se non la visione metallica, che se ne vuole dare, dove le donne hanno davvero contato in una maniera straordinaria, lasciando un segno fin dalla fondazione: Mara Cagol per esempio, che è morta giovane, però molte di noi, che sono venute dopo, hanno raccolto le punte più avanzate della libertà femminile. Niente nasce dal niente, e se una storia è durata oltre vent'anni di certo non è stata qualcosa di paracadutata dall'alto. E tutto questo periodo straordinario e fecondo dovrebbe costituire un rompicapo per gli storici giovani e, invece, si ha talmente paura del punto a cui è arrivata e poteva ancora arrivare la libertà femminile, la libertà per tutte e tutti che si è invece deciso invece di cancellarlo dalla storia.
Quindi sì, il rimpianto molto grosso, non solo di non aver avuto un figlio ma che non ci siano stati adeguati corridoi per trasmettere questa memoria, ripeto, non per dare lezioni o pensare che la storia si ripeta o che questo sia un periodo in cui le forme di lotta, anche le forme di ricerca della libertà per tutte e tutti possano essere le stesse, però, proprio come strumento critico perché le giovani e i giovani si rimettano in moto cercando una propria strada però abituandosi nuovamente a vivere senza paracadute; invece, oggi c'è una paura generalizzata dell'altra o dell'altro che porta ad assumere comportamenti conformistici o apparentemente liberi che invece sono tutti interni allo spettacolo che ti si presenta, no?
Pensiamo alle madri che portano, nelle trasmissioni, le figlie a prostituirsi o a questa idea nuovamente della donna-oggetto, come dicevamo una volta, e che è così, che è tornata come apparente, invece, modalità di libertà. Io faccio quello che voglio e per dire mi faccio escort, o qualche cosa del genere. Premesso che per me se non c'è violenza ognuno può fare quello che vuole però si espone anche al parere della propria simile che invece cerca altre strade. Cioè un'altra cosa che le donne soprattutto poi nel corso degli anni ‘80 hanno messo in avanti è che la misura del proprio valore sociale sia data da un'altra donna intesa come essere sociale naturalmente e non come schema o soggetto di autoritarismi e imposizione e non da un uomo come al solito: questo un po' è passato, ma non del tutto, perché tra i ritorni indietro che ci sono stati, di nuovo questo ritorno del maschio che per quanto da un punto di vista storico sia in crisi nei suoi pseudo-valori patriarcali però poi, di fatto, uccide nelle famiglie, continua a proporsi eternamente, in tutte le strutture politiche e quando si vede presentare, nelle strutture di potere, una donna, questa donna purtroppo spesso assomiglia allo squalo femmina ma non necessariamente mette in campo quei valori di libertà per tutte e tutti anti-autoritari e di autogoverno che, invece, erano e sono stati e sono patrimonio di chi vuole un'altra vita."

English:
GERALDINA COLOTTI: "I really like young people. We are - I think I can say we are - because with so many women more or less of my generation, who experienced first-hand the struggle for freedom and sexual liberation, fighting to free relations from artificial safeguards, is a bit like never getting old, isn't it?
I'm not saying that in a caricatural way or so, but it's true that was a time when young women and men wanted to grow up quickly to run the world in another way. Thanks to this, we share a common closeness with the youth. I don't like to tell them how good we were in those years, you poor things and so on... No, I really like being with young people, and what is good is also this transfer of memory.
My partner, even more than me, likes this passing on of our history. The worst thing we are suffering in this point in time is this total denial of history. This idea of transformation, sometimes destructive, with all the mistakes we may have made because if we got to this point certainly something did no go too well in the left, and even more so us, on the damned side of history. But that represents a huge toolbox to tap into.
And we women have been at that time an extraordinary hotbed that never stopped producing. The living proof is you being here, with a women only crew, investigating repressed topics, left unexplored or somehow neglected by memory. I sure miss this a lot, so whenever I can, I take on me to transfer this memory.
Many girls come despite the official version of the winners of our history, many young women want to understand, to question themselves. Undoubtedly, our research for freedom in those years is a puzzle, because many things have not worked out but others instead, from a social point of view, have produced the most advanced laws in Europe.
Not just divorce, free and self-determined termination of pregnancy by women, but also all the welfare measures that today have almost disappeared, that have been the result of a struggle for women's freedom who saw us all on the front line to the very end, to the most radical and organized forms, where women really counted, like the organization I belonged to.
In the Red Brigades, of which little is known, except a cynical vision, instead women were crucial and extraordinary, leaving a mark since its foundation, for example, Mara Cagol, who died young. Many of us who came after picked up the torch fiercely fighting for women's freedom. Nothing comes from nothing. If something lasted over twenty years, certainly it wasn't something parachuted from above. This extraordinary, fruitful period should be a brain-teaser for young historians, and instead everybody is so afraid of the extent reached by the fight for freedom for women and all, they preferred to cancel it from history.
So, yes I do regret greatly not only of not having a child, but also that there were no appropriate channels to transmit this memory. I don't want to teach any lesson, as if history repeats itself, I am aware that today the forms of struggle, also the search for freedom for all, might be different. But it should be a critical tool, so that young people fight back, searching for their own way, getting used to live without safeguards.
Instead, today there is a generalized fear of the other, that leads you to adopt a conformist or seemingly free behavior, which are instead totally staged for the show. Just think about mothers who sell out their children on a TV show, or this idea again of the objectification of women as we used to say once, isn't it? There's a comeback, concealed as as apparent freedom of choice. I do what I want, so I can be an escort or something.
Assuming that for me if there's no violence, anyone is free to do what they want. But she also exposes herself to the opinion of a fellow woman, looking for a different path, instead?
Something else that women put forward especially during the 80s, is that their social value be given by another woman, as a social being, of course, and not as the subject of authoritarianism or imposition, and not by a man, as usual. This has passed on a little but not completely, because there have been backlashes, including the return of the male. Although, historically men seem to suffer an identity crisis with regards to patriarchal pseudo-values, in reality, they are still domestic violence perpetrators, and they are still the main subjects in all political structures.
When a woman comes to power, unfortunately she often resembles a female shark, but doesn't necessarily bring with her those values of freedom for all, anti-establishment and for self-determination, that are instead the heritage of those who want a different life."]]>
soggetto montagna giovani femminismo brigate rosse rimpianto persone citate Cagol, Mara (brigatista) [persona citata]


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