Melissa Panarello: "Dire che una madre è cattiva è ancora un tabù"
Roma 2014 mar. 29 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Il rapporto con la madre start 00:03:51end 00:05:27 Melissa Panarello racconta di come abbia vissuto, assieme alla sorella, il rapporto complicato con la madre, sviluppando sensi di colpa e insicurezze.trascrizione MELISSA PANARELLO: "Io e mia sorella siamo nate da una costrizione e questo credo che crei enormi sensi di colpa ai bambini nati da una madre che non li voleva. I bambini nati da una madre che non li voleva, crescono a mio avviso con un grave senso di colpa nei confronti del mondo, perché è come se io mi fossi imposta nella tua vita e non mi andava di farlo, non mi va di farlo e quindi qualsiasi cosa io faccia nella mia vita mi sentirò sempre in colpa perché ti sto obbligando a fare qualcosa che tu non vuoi fare. Nel mio caso appunto è sempre stato molto così, pur inconsciamente ho sempre sentito un forte senso di colpa verso le persone, le circostanze, come se gli altri non mi volessero e quindi dovevo cercare in tutti i modi di conquistarli, di conquistarmi il posto che volevo occupare, proprio perché sono stata una figlia non voluta. Sebbene poi mia madre per certi periodi e a modo suo abbia cercato di amarmi, di amarci, però era pur sempre una donna che non voleva dei figli, quindi non poteva non ritenerci colpevoli, non poteva non ritenerci "sbagliate" nella sua vita e ce l'ha fatto capire in tutti i modi, soprattutto quando siamo cresciute. Lì poi è subentrata anche una competizione femminile. Quindi noi diventavamo donne e lei si ritrovava in casa con due donne da combattere in qualche modo, eravamo il nemico e questo ovviamente ha nutrito ancora di più i sensi di colpa."
English:
MELISSA PANARELLO: "My sister and I were born from imposition and this creates a great sense of guilt in any child born from a mother who didn't want them. Children born from a mother who didn't want them, grow up feeling a great sense of guilt, as if they forced themselves into their mother's life even if they didn't intend to. Whatever I do in my life, I will always feel guilty because I am forcing you to do something you don't want to do. In my case it has always been like that, even unconsciously I always felt a great sense guilt towards people and situations, I felt as if others didn't want me and so I desperately had to win their affection, win my place in the world, because I was an unwanted child.
Even though my mother at times and in her own way, did try to love me, to love us but deep down she was always a woman who didn't want children, so she couldn't help but consider us guilty, consider us "wrong" like we had no place in her life and she made that clear, especially when we grew up. There was also a female competition. We turned into women so she found herself living with two women she had to compete with. We were the enemy and this of course led to even more guilt."soggetto madre sorella senso di colpa famiglia d'origine