Paregger e Risé: "La nostra vita è dono di sé agli altri, con o senza figli"
altopiano del Renon (Bolzano) 2014 ott. 30 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La donna selvatica e il femminile start 00:00:00end 00:06:56 Paregger e Risé descrivono le caratteristiche della "donna selvatica": la sua interezza, la relazione che stabilisce con la natura e con la dimensione del dono che coinvolge in modo peculiare il suo corpo.trascrizione MARIA PAREGGER: "Le donne selvatiche sono l'anima della natura o sono anche lo spirito della natura, sono l'immagine spirituale della natura. E loro conoscono bene le leggi della natura. Vengono raccontate nelle saghe perché anche le saghe raccontano dello spirito della natura; le saghe sono dei rimasugli di un'antica sapienza spirituale della natura e sono immagini femminili che vivono anche dentro di noi come archetipo, come immagine che dà energia o così la si può cercare dentro di sé. Io l'ho trovata nei sogni, poi me la sono immaginata nella natura. Loro sono un vero... sono appunto figure femminili che sanno le leggi della natura, sono naturali, danno consigli, sono molto generose, danno dei doni che non finiscono mai e quindi rispecchiano questa abbondanza che tu però è meglio che non la fermi con le domande intellettuali. Tipo se regalano un gomitolo che non finisce mai allora è meglio che non chiedi quando finirà perché allora finisce. Quindi hanno questa grande abbondanza, questa generosità, questo sapere della natura. Sono protettrici degli animali, quindi hanno anche tutto questo ambiente dell'animale, sono vicine all'animale, anche al cacciatore se il cacciatore è un uomo giusto e buono. Poi vengono dai contadini, come serve, e aiutano, allora se vivono in questo maso tutto va bene, le mucche danno tanto latte e tutto cresce bene.
Si uniscono anche in matrimonio, diciamo, col contadino chiedendo però... con la promessa però che il contadino non chieda mai il suo nome, cioè vogliono tenere un segreto. Tenere un segreto è quella cosa che mi ha più colpito perché appunto queste donne della natura ci tengono molto ad avere uno spazio interiore loro, un loro spazio interiore, che gli permette di essere poi anche appunto, come abbiamo scritto nel libro, "una con se stessa", una che sa proprio stare con se stessa, che trova da sé le sue energie, le sue abbondanze, il suo sapere."
CLAUDIO RISÉ: "Quello che appunto mi ha colpito della donna selvatica, da sempre, di questa immagine è la sua interezza; la sua interezza cioè l'essere una con se stessa, non le manca nulla e tuttavia la sua grande apertura, la sua grande apertura al mondo, la sua apertura all'altro, la sua apertura al contadino che si innamora di lei, la sua apertura nell'offrire il suo sapere, anche nel fare i figli, naturalmente, la sua disponibilità al contadino che la ama e vuole dei figli da lei e lei dà questi figli e questi insegnamenti perché il maso fiorisca e la terra fiorisca: quindi questa interezza e questa generosità che non le impedisce di salvaguardare il suo segreto. Io credo che lì ci sono, per quello che ho visto anche nella mia vita personale, e nel mio rapporto coi pazienti e con gli altri, ci sono alcuni punti molto interessanti e molto centrali del femminile e del rapporto del femminile col mondo: cioè l'interezza, l'essere persona, la relazione con la natura e il dono, che è un tema che ho poi ritrovato appunto anche nei miei lavori sulla paternità; la capacità, la possibilità di donarsi che naturalmente, a mio modo di vedere, viene anche da questo forte rapporto con la natura. La natura si dona, la natura è dono, è il frutto, è questa grande continua creatività, è questa abbondanza, è il "mondo delle abbondanze" come diceva anche Ernst Jünger, è il "mondo delle eterne abbondanze". Staccandosi da lì il dono diventa molto difficile. Ecco, io credo che lì ci sia un punto centrale sia per la donna che per l'uomo ma certamente, per certi versi, più impegnativo per la donna perché questo dono della vita per la donna passa completamente dal suo corpo, perché il bambino sta nella pancia della donna, non nella pancia dell'uomo. Poi il dono dell'uomo è quello, come nelle cerimonie di riconoscimento della paternità, è l'alzare il bambino da terra, prendere il bambino da terra e metterselo sulle ginocchia a dire "questo è il mio bambino", indipendentemente che sia tuo bambino biologicamente oppure no. Lì c'è il dono del padre che riconosce la paternità come un impegno che lo vincolerà per il resto della vita, ma il dono della madre è, per certi versi, più profondo, e che coinvolge in modo più completo il suo corpo e la sua identità."
English:
PAREGGER: "Wild women are the soul of nature, and also the spirit of nature, they are the spiritual image of nature. They know the laws of nature very well. They are told in the epic tales because they also talk about the spirit of nature; sagas are what's left of an ancient spiritual wisdom of nature. They are female images, who live also within us as an archetype, as an image that gives energy and you can look for it inside yourself. I found it in dreams, then I imagined it in nature. They are a real they are female figures who know the laws of nature, they are natural, they give advice, they are very generous, they give gifts that never end and for this reason they reflect this abundance however, you'd better not stop it with intellectual questions. If they give a ball of yarn that never ends it's better not to ask when it will end, because then it will. So, they own this great abundance, this generosity, this knowledge of nature. They protect animals, so they also have this animal environment, they are close to animals, but also to the hunter if he is an honest and kind man. They join the farmers, as it is needed, and they help them, if they live in this farmstead, all is good, the cows give a lot of milk, and everything grows well. They also join in marriage with the farmer asking though with the promise that the farmer will never ask her name, I mean, they want to keep a secret. This need to keep a secret struck me the most because these women of nature care a lot about having their own inner space, their own inner space, which allows them to be, as we wrote in the book, "one with herself", someone who really knows how to be with herself, who finds her own energies, abundances and her own knowledge."
RISÉ: "What really struck me all along about the wild woman, about this image, it is her wholeness; I mean, being one with herself, she lacks nothing and however, her great openness, her great openness to the world, to the other, to the farmer who falls in love with her, in offering her knowledge, even in childbearing, her availability to the farmer of course, who loves her and wants children with her and she gives him children and these teachings so that the farmstead and the land will flourish. This wholeness and this generosity does not prevent her from keeping her secret. I believe that there are for what I have also seen in my life and in my relationship with patients and others, there are some very interesting points very central of the feminine and its relationship with the world, such as the wholeness, being a person, the relationship with nature and gift, which is a topic I found again also in my work on fatherhood, the ability, the possibility of giving oneself which of course, from my point of view comes from this strong relationship with nature. Nature gives itself, nature is a gift, it is the fruit, it is this great continuous creativity, it is this abundance, it is the "world of abundances" as Ernst Jünger said, "a world with infinite abundances". Detaching from there, the gift becomes very difficult. Well, I think that this is a central point for both woman and man but of course, in some ways, it is more challenging for women because for her this gift of life passes completely through her body, because the baby is in the woman's womb, not in the man's belly. Then, the man's gift, as in ceremonies celebrating fatherhood, is lifting the baby off the ground, taking the baby off the ground, and putting them on his lap saying: as if to say, "This is my baby", regardless of whatever you are their biological father. That's the father's gift, who recognizes fatherhood as a commitment that will bind him for the rest of his life. While a mother's gift, is somehow deeper and it fully involves her body and her identity."soggetto paternità dono natura cura persone citate Jünger, Ernst (scrittore e filosofo) [persona citata]