Valeria Viganò: "La maternità è stata anche un giogo"
Le ragioni della scelta start 00:00:00end 00:05:58 Valeria Viganò si presenta parlando del suo lavoro e della sua omosessualità, evidenziando come in rapporto ai tempi questa condizione non sia più un limite al realizzarsi anche come madri. Racconta anche della sua propensione al non avere figli legata alla sua indipendenza, e nello stesso tempo all'accettare ruoli materni atipici, come con i figli delle sue precedenti partners o legati al lavoro.trascrizione VALERIA VIGANO': "Io sono Valeria Viganò, faccio la scrittrice, sono anche giornalista da molti anni.
Dunque, il mio non desiderio di avere figli deriva dalla mia storia personale, ovviamente. La mia storia personale nasce quando sono ragazza e, all'età dei primi amori, delle prime relazioni, mi sono accorta che il cuore palpitava per le ragazze e non per i ragazzi. Questo ha fatto sì che - stiamo parlando degli anni Settanta - ovviamente fosse implicito non avere figli in una relazione che era tra due donne. Adesso ovviamente è tutto cambiato, è diversissimo, è possibile per due donne avere figli, anche per due uomini - c'è l'inseminazione artificiale, ci sono varie tecniche. Devo dire che però al di là di questa condizione di allora in anni in cui appunto non si poteva neanche immaginare di poter avere un figlio da due donne, tuttavia si univa a questo dato di fatto, alla realtà della mia vita, si univa anche proprio il non desiderio di non avere figli, che secondo me prescinde dagli orientamenti sessuali. Io non pensavo di fare figli, non ci ho mai pensato; non ho mai avuto il richiamo naturale, ormonale, mentre invece ad esempio altre donne che amano le donne hanno sentito in maniera prepotente, in quegli anni ma anche in questi anni. Allora la donna che voleva avere dei figli e viveva delle relazioni omosessuali chiaramente doveva sposarsi o stare con un uomo. Oggi questa cosa si può anche evitare.
Io non ho mai avuto il desiderio di avere figli però certamente mi sarebbe piaciuto che la persona che io amavo li volesse. Sarei stata molto volentieri parte di qualcosa, con un ruolo un po' atipico, però mi sarebbe piaciuto. Mi è successo di aver avuto relazioni con donne che avevano già dei figli evidentemente da precedenti relazioni o da matrimoni e il mio rapporto con questi figli era buonissimo, si ricreava un nucleo familiare, però il richiamo vero io non l'ho mai sentito, della maternità. Tra l'altro sarebbe stato anche difficile per questioni di conformazione corporea, quindi, come dire, è come se la natura mi avesse assecondato; sarebbe stato per me difficile avere figli e nello stesso tempo non c'è stato questo richiamo quindi non sono entrata in quel tunnel molto spaventoso che è il desiderio di avere dei figli e non poterli fare. Questa è la mia storia. Ora che ho quasi sessant'anni non rimpiango di non averli fatti, sono contenta così. Naturalmente non fare dei figli vuol dire avere meno da una parte e di più dall'altra nel senso che c'è una libertà enorme, e quindi la mia vita è stata viaggiare, godere di una libertà massima, sono stata padrona della mia vita; naturalmente non ho avuto l'amore più grande diciamo, però ho ovviato in qualche modo perché ho come quasi adottato - è proprio quasi una adozione, addirittura avevo pensato di farlo veramente - di fare da figura protettiva a una ragazza più giovane di me che non aveva più i genitori, che era una persona molto fragile. E ancora adesso, sono anni ormai che io rappresento un po' questa figura, però molto atipica. Nel senso che non è una madre vera, non sono una madre vera, non potrei neanche esserlo, però c'è la possibilità di dare protezione, aiuto, ascolto, fare sacrifici, imparare ad essere pazienti per un'altra persona quando le si vuole bene, ed è un bene assolutamente materno da una parte e filiale dall'altra. È un sentimento molto forte che, credo, mi porterò dietro per tutta la vita."
English:
VALERIA VIGANO': "I'm Valeria Viganò, I'm a writer and I have also been a journalist for many years. Well, my desire to not have children derives of course from my personal history, that began when I was a girl, at the age of the first loves, the first relationships realising that my heart beat for girls and not for boys.
This meant that obviously, as we are talking of the seventies, it was implied you would not have children in a relationship between two women, Now, everything has obviously changed, it's totally different because it's possible for two women but also for two men, with artificial insemination or a variety of other techniques.
However, I have to say that beyond the constraints, as back then no one could even imagine two women having a child, on top of that the reality of my life, on top of that, I had no desire whatsoever to have children, which is, in my opinion, irrespective of sexual orientations.
I never thought about having children, maybe because I have never had the natural, biological urge, whereas other women who love women, for example, have felt this strongly, back then, but also nowadays.
At that time, a woman who wanted to have children and was homosexual, clearly had to get married or have a relationship with a man. Today, this can be avoided. I have never desired having children, but surely I would have liked that the person I loved had them. I would have happily been part of something, with an atypical role maybe, but I would have liked it.
In the past I had relationships with women who already had children, evidently from previous relationships or marriages and I had a very good relationship with these children, because we re-created a family unit, but at the same time I have never felt the real desire of being a mother.
By the way, it would have been also difficult because of my body shape, well, how can I say it, it's as if nature had indulged me; it would have been difficult for me to have children, and at the same time, there wasn't this kind of call, so, I did not get into that frightening tunnel where one desires children without being able to have them. Basically, this is my story. Now that I'm almost 60, I don't regret not having them, I'm happy as I am.
Of course, not having children means having less on the one hand and more on the other, I mean, there's a huge freedom. I travelled a lot during my life, I enjoyed total freedom over my own life.
Clearly, I did not have the greatest love, but I have made up for it in some way because I have almost adopted, it feels like one, I had even thought of doing it, to be a protective figure for a girl younger than me, who no longer had parents, who was a fragile person.
And up to now, I have been representing this role for many years, even if it remains atypical, not like a real mother, I am not a real mother, I could not even be one. But there is the possibility to give protection, help, listening, making sacrifices, learning to be patient for another person when you love them, and it is a maternal love on one side, and filial love on the other. It's a very strong feeling which I think I will carry with me my whole life."soggetto maternità omosessualità anni Settanta figli adozione procreazione assistita partner indipendenza libertà
