Valeria Viganò: "La maternità è stata anche un giogo"
Roma 2014 mar. 30 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
L'eredità start 00:10:31end 00:14:52 Valeria Viganò parla del suo concetto di trasmissione legato anche al suo lavoro di scrittrice, che non dovrebbe essere solo un lascito materiale ma anche morale ed etico.trascrizione VALERIA VIGANO': "Se io penso agli anni che mi aspettano, che sono inscindibili dagli anni che ho passato, è un continuum che non si è mai interrotto, credo che, pur non avendo fatto figli, ho cercato di creare qualcosa: ho cercato di creare attraverso la letteratura, attraverso i miei libri, tutte le volte che dovevo, avendo scelto questo mestiere, creare qualcosa. Però non credo che si possa definire davvero un libro come un figlio: è qualcosa che fai intensamente, con cui hai un legame molto stretto proprio come un figlio perché ce l'hai sempre presente, però poi se ne va. Se ne va e senza neanche un dolore così grande: quando i figli se ne vanno di casa - adesso non lo fanno più - ma quando lo facevano per una madre era una separazione dolorosa, li perdevano. La creazione artistica non è una perdita nel momento in cui va agli altri, quindi non si può considerare davvero così. Certamente quello che io ho mentre prima ero, quando ero più giovane paradossalmente, preoccupata perché dicevo: "ma io, le mie cose, dove andranno a finire, cosa succederà? cenere!", ora invece no. Penso che le mie cose andranno alle persone a me care, ne ho molte nella mia vita; diversificherò, e loro si porteranno questo testamento. Però ho sufficiente amore per queste persone da essere felicissima di lasciare tutto, non ho una brama di trattenere, e so che loro faranno un ottimo uso di quello che lascerò di concreto, ma anche di etico, di morale; è una trasmissione ecco. Non trasmettere necessariamente me, però trasmettere delle idee che sono le stesse che mi hanno spinto a fare questo lavoro e a interpretarlo in un certo modo. Uno scrittore ha una responsabilità, dice delle cose, viene ascoltato, può influenzare gli altri quindi c'è una responsabilità perché può allargare o restringere anche il pensiero altrui, allargare orizzonti o chiuderli. E siccome io mi reputo una persona molto etica e spero di riuscire, di essere già riuscita a trasmettere, e che continuerò a farlo anche quando non ci sarò più visto che ho scritto libri, ho scritto articoli, ho avuto una vita intensissima, e chi vorrà trovarle le troverà anche lì e non solo nella parte materiale dell'esistenza. Però certo c'è un pensiero, e il filo del pensiero mi piacerebbe che continuasse e andasse avanti in altri; quello che io ho fatto, scritto, detto nella mia vita lavorativa e affettiva vorrei avesse un valore e che questo valore venisse portato avanti, che fosse d'aiuto per chi lo vuole."
English:
VALERIA VIGANO': "If I think about the years ahead of me, which are inseparable from those I have spent, it's a sort of continuum with no interruptions, and I believe that, even though I didn't have any children, I have tried to build something through literature, through my books, whenever I created something, having chosen this profession.
However, I don't think that a book could be compared to a child. It is indeed very intense, with which you have a very close bond, just as a child, because it is always there, but then it goes away. It goes away without such a great pain, while, when children leave home, they don't do that anymore, but when they did, for a mother it was a painful separation, it was a loss. The artistic creation is not a loss when it goes to others, so it cannot really be considered as that.
Obviously, what I have, while before I was... strangely enough, when I was younger, I did worry thinking about my stuff, What will happen to them... They will be ashes. I don't anymore. I think that my things will go to my loved ones, and I have many in my life. I will spread them out, and they will carry on this legacy.
However, I have enough love for these people therefore I am very happy to leave everything, I don't' have the desire to hold back, and know they will make a good use of the material things I will leave behind, but also in terms of ethics and moral, it's a sort of transmission. Not necessarily transmitting myself but transmitting ideas the very same that pushed me to do this work, and to shape it in a certain way.
Writers have responsibilities, because they say things, they are listened to, they can influence others, so, there are responsibilities because they can also widen or narrow others' way of thinking, broadening or closing horizons.
And since I consider myself a very ethical person, I hope I will succeed, or better I hope I have succeeded in transmitting, and I will continue to do so even when I am no longer here because I wrote books, articles... I have had a very intense life, and whoever searches for them, will find them there as well, not necessarily in the material part of the existence.
However, there is a thought of course, and I'd like to think that it can be passed on, and live though others. I'd like to think that what I have done, written and said during my professional and emotional life, could have a value that it would be carried forward to help those who want it."soggetto eredità scrittura lavoro