Il cerchio delle ceramiste: "Sulla mistica della maternità"
Roma 2015 mar. 19 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Lavoro e maternità start 00:15:03end 00:19:30 Partendo dalle esperienze personali vissute come madri o come figlie, le ceramiste affrontano il tema della difficile conciliazione in Italia - a differenza dei paesi del Nord Europa - tra maternità e lavoro.trascrizione MIRIAM: "Ma guarda io ti dico come... forse, non essendo ancora madre, ti parlo della mia esperienza di figlia. È vero, hai ragione che siamo uno Stato... anche a livello di Stato assistenziale; per dirti non abbiamo gli stessi servizi che vengono offerti magari dai Paesi del nord Europa. Però - per dirti - io sono nata nell'86, sono la primogenita di mia madre, che è una libera imprenditrice. Lei abitava a Milano e mio padre a Roma e lei da quando sono nata mi portava per esempio sempre in ufficio. Lei ha questi ricordi, poi sai le cose che vengono raccontate, quindi io diciamo lei ha continuato a portare avanti la sua attività, lavorando tantissimo e, logicamente con grandissima fatica, pur avendo me come figlia e facendo avanti e indietro ogni weekend Roma-Milano avendomi sempre all'interno dello showroom, insomma. E questo me lo racconta appunto come una esperienza forte che sicuramente l'ha cambiata, che però, ecco, stringendo i denti magari uno riesce anche a far collimare le cose. Certo non è la situazione... non è quella delle più rosee in Italia perché non veniamo aiutate dall'esterno."
SARAH: "Però in realtà c'è qualcosa che a me non va giù in questo, non lo so... Io sono molto confusa su questa cosa, anche perché non è che sto immaginando di avere dei figli però cioè su questo aspetto del lavoro mi sembra semplicemente allora una concessione anche del femminismo rispetto ad un'uguaglianza per cui però, di fatto, poi adotti un modello maschile di essere dinamica perché cioè secondo me non è giusto avere - che ne so - ... avere tre mesi di maternità e basta e poi dover lavorare e fare la madre. Io se facessi un figlio vorrei fare la madre, magari per il tempo che decido io. A me questo fatto che ogni tanto sento, in televisione, "quella è tornata al lavoro solo dopo una settimana": per me sei un modello negativo, perché secondo me, anche fisiologicamente, dovrebbe essere un mio diritto invece... sì, avere i miei tempi, cioè anche del mio corpo... per cui questo discorso qui secondo me non lo so, è complesso, non si riesce in realtà, almeno in Italia ad affrontare e a superare un po'."
SILVIA: "Deve essere una scelta individuale, poi se tu individualmente vuoi tornare dopo un giorno, vuoi tornare dopo un anno, vuoi tornare dopo dieci anni, però devo essere io nella possibilità di decidere. Ovviamente non è che faccio un figlio e metto in standby tutta la vita perché non sarebbe neanche salutare probabilmente per una donna fare una scelta del genere, però nelle more delle possibilità che una organizzazione sociale può dare, mi devi dare la possibilità di scegliere. È quello che secondo me va tutelato. Poi ognuna vive la maternità alla propria maniera, però questa scelta non è tutelata in assoluto. Poi che attraverso sforzi, sacrifici, estremi incastri si possa riuscire a fare un figlio anche in condizioni non semplici, su questo sono d'accordo con te però è anche vero che il motivo secondo me per cui tante donne anche non scelgono di far figli è perché gli si complica decisamente la vita. Cioè, parlamose chiaro, non lo so: io vado spesso in Olanda, ho tanti amici in Olanda, l'età media di chi mette al mondo dei figli lì è molto più bassa e hanno tanti figli per le coppie, ma non perché c'è una solidità nelle relazioni umane, perché la stessa solidità delle relazioni umane che c'è qui c'è lì, però lì c'è una sicurezza che se tu resti da sola, con dei figli con te, non stai in mezzo alla strada o vicino allo stare in mezzo alla strada. Questa sicurezza deve essere data perché questa è la vera libertà di scelta di una donna sennò stiamo a parla' de' niente."
MIRIAM: "Si, è vero, anche io ho tante amiche coetanee, quindi ventotto anni, che vorrebbero avere un figlio ma non lo fanno perché non sarebbero in grado economicamente, prevalentemente, di poterlo sostenere insomma... almeno due, tre che hanno questo forte desiderio di diventare madri ce le ho..."
English:
MIRIAM: "Well, since I'm not a mum yet, I can talk only as a daughter. We indeed live in a country, from the welfare point of view, where we don't have access to services provided in Northern Europe. I was born in 86, I'm the firstborn and mum is an independent entrepreneur. She lived in Milan and my dad in Rome. When I was born, she used to bring me to the office with her. She has these memories. Those are the things she tells us Therefore I... She kept running her business, she worked hard, struggling a lot, having me always with her, and travelling back and forth every weekend from Rome to Milan and she always brought me with her to her showroom. She always talks about this tough experience which surely changed her. But if you bite the bullet, you might be able to juggle everything around. I know it's not easy in Italy because we don't receive help."
SARAH: "There's something that really bothers me. I'm really confused actually, because I'm not planning for a baby But in workplaces, it honestly feels that even feminism kind of conceded to a concept of equal opportunity adopting a male model of being dynamic anyway. I don't think it's right to have only three months of maternity leave and having to go back to work and be a mum. If I had a child, I'd like to be a mum for as much as I want. You often hear on TV that some go back to work just a week after giving birth. I think this is a negative model, even on a physical level. It should be my right to have my time, even for my body. I think it's a quite difficult topic. I don't think here in Italy - we can overcome it yet."
SILVIA: "It's should be up to you, whether you want to get back to work a day, a year, or ten years after giving birth. But you must be able to make this choice. Of course, If I have a baby, I won't put my life on pause. It wouldn't be a healthy choice, probably for a woman to choose this. Within the possibilities a society should give, I should be able to choose. Freedom of choice must be protected, than each woman will experience motherhood however she likes, but I think this choice isn't protected at all. It's true that through some efforts or sacrifices, you can manage to have a baby even if you're in difficult conditions. I agree with you on that, but I also think that many women choose not to have children because it would make their life very difficult. Let's face it. I often go to The Netherlands. I have a lot of friends there. The average age of people who have children is lower and couples have many children. Not because there's stability in human relationships, because we also have this kind of stability, but if you find yourself alone with your kids, you don't end up in the streets, not even close to it. This support is fundamental to truly allow women to freely choose. Or else is just nonsense."
MIRIAM: "It's true. A lot of my peers, they're 28 and they'd like to have a baby, but they don't because they wouldn't be financially able to raise and sustain a kid. At least two, three friends of mine would like to be mums."soggetto lavoro maternità scelta