Matilde e Filippo: "Per la nostra generazione è strano chiedere se si hanno dei figli"
Noto 2021 ago. 23 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Il confronto con gli amici start 00:11:34end 00:16:48 Tra i giovani l'argomento della genitorialità è discusso, come confermano Matilde e Filippo riguardo il loro gruppo di amici. Ci sono varie considerazioni da fare prima di avere un figlio, tra cui la possibilità economica e l'accesso al mondo del lavoro per chi ha fatto questa scelta di vita.trascrizione MATILDE: "A me capita spesso di parlarne coi miei amici e grandi litigate, grandissime litigate perché poi tutti diventano, secondo me, un po' aggressivi è una cosa tanto... molto personale, di scelta..."
FILIPPO: "Ma l'identità di genere?"
MATILDE: "No, aver figli; di una scelta che fai, secondo me, anche di pancia perché ci sono sicuramente delle motivazioni più razionali o cose, però poi alla fine se mi chiedi perché voglio avere un figlio, "sì mi piacerebbe, secondo me, è una cosa bella, una vita al mondo o cose, perché mi piacerebbe sicuramente trasmettere delle cose" però poi è una cosa che viene anche così: "mi piacerebbe avere un figlio". Quindi ti esponi tanto in una discussione del genere perché è molto molto personale e quindi diventano sempre aggressivissime queste discussioni e tanti, tantissimi dicono - cioè io sono una delle poche bigotte, perché ormai son bigotta - che vorrebbe avere figli. In realtà è difficile da difendere anche questa posizione però "
FILIPPO: "Sì, però poi appunto è molto personale e soggettivo perché poi nel mio gruppo di amici non ci poniamo più di tanto il problema; tendenzialmente vorremmo tutti dei figli ma non stiamo neanche tanto parlarne, cioè non è una cosa che ci opprime o comunque ci vien già da pensarci, cioè è una cosa che prendiamo ancora con leggerezza avendo questa età."
MATILDE: "Eh ma voi siete più maschi e questo cambia, questo cambia decisamente. Noi abbiamo qualche fattore in più da calcolare sul volere o non volere figli. Sicuramente. La maggior parte delle mie amiche che dicono di non voler figli è perché ritengono di non avere avuto, di non essere in grado, dicono: "Io sono onesta, non sarei assolutamente in grado di prendermi cura di una persona in questo modo. Forse non avrò avuto il modello giusto. Non saprei da dove iniziare ed è un peso, un carico che non posso prendermi". I maschi sono... dipende, qualcuno è molto catastrofista e tira fuori l'argomentazione del mondo in rovina e altri - equivalenti ovviamente maschi e femmine, forse più femmine, ovviamente - questioni lavorative dicono che "
FILIPPO: "Sì esatto, poi c'è anche il lato economico: comunque mi diceva un mio amico che un figlio costa più o meno 100.000 euro, che quindi non è poco. Sicuramente anche quello poi nel momento in cui si dovranno avere - si vorranno avere vabbè, comunque ha un costo molto alto chiaramente, quindi già quello secondo me, è un fattore che ti porta... devi volerlo veramente un figlio e quindi è un altro fattore poi da seguire."
MATILDE: "Però come lavorativo intendevo più cioè a parte che devi avere le condizioni economiche per poterlo fare e già lì ti devi organizzare, ecco, però dal punto di vista lavorativo intendevo soprattutto dal punto di vista femminile le questioni di carriera in corso, lavori, maternità non date, lavori con contratto non a lungo termine, licenziamenti "
FILIPPO: "Soprattutto in alcune tipologie di lavori è un problema, purtroppo, un po' irrisolvibile perché comunque il figlio nasce dalla donna, la maternità di nove mesi ce l'ha la donna."
MATILDE: "Esiste la paternità."
FILIPPO: "Io parlo di alcuni lavori in cui non puoi proprio fisicamente fare quel lavoro se hai un figlio in pancia."
MATILDE: "Sì ma la gravidanza, se penso "
FILIPPO: "...che è chiaramente ingiusto da un certo punto di vista ma non è cambiabile."
MATILDE: "Sì, ma in una gravidanza standard, mettiamo che si smette di lavorare al settimo, ottavo mese, forse - non so, non sono informatissima, però secondo me settimo, ottavo mese - e si ricomincia a lavorare - mia è madre un caso strano, ma normalmente dopo il terzo-quarto mese dalla nascita del figlio quindi fai una media di sette-otto mesi - sicuramente dopo tre mesi il figlio non è autonomo che lo puoi lasciare sono a casa tranquillo, se tu non hai la fortuna di avere nonni, risorse per asili, asili nidi che sono molto spesso inarrivabili, hai bisogno che comunque la donna continui a stare a casa. Allora la cultura della paternità è diffusa in un sacco di Paesi d'Europa e non si sa perché in Italia è comunque la donna che sta a casa a seguirsi il "gnagno" e non il marito, cioè pochi mariti vanno in paternità."soggetto lavoro amici scelta maternità paternità economia carriera