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Lea Melandri: "Il femminismo è stato un atto straordinario di nascita"



Mamme e pannolini start 00:50:06end 00:55:20 Lea Melandri esprime la sua posizione verso le donne che hanno troppa presa sui figli. Incarnano la figura della "madre-amante", rischiando di annientare il figlio sotto il concetto di "madre per sempre". Rispetto al tema della "maternità a vita", Melandri afferma che la durata della maternità sia di nove mesi, dopo i quali la crescita del bambino può essere svolta anche da terzi. Facendo nuovamente riferimento a Sibilla Aleramo, Melandri ritiene che il femminismo non abbia affrontato i temi dell'innamoramento, del rapporto madre-figlio e in generale dell'amore.trascrizione LEA MELANDRI: "Mi ci son trovata pochissimo. Non ho ricordi. Evidentemente ho evitato al massimo. Sì certo, sì, mi deprime. Non so dove, in una conferenza, ho sentito parlare anche di siti. Immagino che ci siano e anche numerosi, siti di donne che si scambiano consigli. Ecco, in treno, con molto fastidio e con fatica mi sono trattenuta. Soprattutto quando sento, più che di pappe, quando sento la presa sul figlio, quando mi rendo conto appunto, come dicevo prima, che sono rapporti in cui veramente inconsapevolmente passano dei desideri, pulsioni, fantasie, il figlio come partner. Io temo molto questa figura della madre-amante. È estremamente intrigante per un figlio. Io credo che il carico che si porta dietro un figlio da parte materna può essere distruttivo perché c'è dentro - come dire - il "tutta la mia vita per te". Portarsi dietro un'aspettativa di vita che l'altro non ha vissuto e che vuol vivere attraverso di te, si porta dietro un amore della serie: "tu non mi abbandonerai perché comunque sei mio figlio", quindi l'essere madre per sempre. La maternità in realtà - io lo dico brutalmente ormai in tutti gli incontri pubblici e vedo un sussulto in chi mi ascolta - in senso stretto la maternità è solo i nove mesi della gravidanza. Dopo, un bambino lo può allevare chiunque: un adulto, uomo, donna, madre o padre biologico. In realtà quest'idea della maternità a vita, carne della mia carne, questo io credo che sia una delle componenti del rapporto uomo-donna più difficile da affrontare e da sciogliere. Non è un caso che il femminismo ha due punti nodali, zone di esperienza che sono rimaste oscure e non indagate a sufficienza, che è il sogno d'amore, l'innamoramento, l'ideale della fusione dei due in uno e la maternità, i sentimenti profondi che legano la madre a un figlio. Non è un caso - ripeto - perché sono strettamente legate le due cose: il sogno d'amore si può pensare che abbia un'origine nella fase iniziale dell'origine della vita di ogni umano, cioè questa "fusionalità", questa indistinzione madre-figlio, questo essere tutt'uno con l'altro. Il sogno d'amore è anche sogno di ricomposizione, di ritorno, ma è anche angoscia ed inglobamento di ritorno e perdita. E, come diceva l'Aleramo, è sacrilegio, un atto sacrilego dal punto di vista dell'individualità: l'idea del tutt'uno, della fusione con l'altro. Quindi sono le due esperienze che son rimaste più in ombra. La parola amore poi, nel femminismo - ti assicuro - dopo quarant'anni non l'ho mai sentita. Quasi mai. È rimasta un impronunciabile. Anche nei dibattiti sulla violenza, come si fa a non nominare l'amore, visto che chi uccide sono padri, mariti, figli, amanti, fidanzati? Non viene pronunciato. È perché, quando si entra nel discorso dell'amore, della maternità, entri in una zona dove la divisione netta del maschile-femminile vacilla, dove non puoi più dire: "è l'altro il dominatore". Nella figura della madre-amante c'è un tratto di potenza, c'è un tratto di potere, di potenza, perché l'altro la dipendenza la crea: comunque sei indispensabile. L'essere indispensabile agli altri è una forma di potere, anzi - forse - è quello che ha conseguenze anche più drammatiche. E in questo l'Aleramo è stata per me un grande [riferimento. per schegge, perché io credo che se l'avessi incontrata personalmente non l'avrei sopportata. E anche tutta la sua opera, anche quel linguaggio un po' ottocentesco, [l'ho] presa a frammenti… Io ho estrapolato dei frammenti, sono frammenti… come lei dice, infatti, alla fine molto interessante, perché dopo che avevo lavorato dieci anni su tutti i suoi diari, ho trovato una frase che mi era sfuggita, dove lei dice: "non mi interessa che uno raccolga tutta la ridda di scritture, ma che vengano salvati dei frammenti di lucida intuizione", che è esattamente quello che avevo fatto. "Frammenti di lucida intuizione", cioè momenti e in uno di questi dice proprio: "ho capito cos'è stato l'amore per me, rendermi indispensabile all'altro", questo bisogno continuo. È questo la tirannia, un potere tirannico, perché non dà vantaggi alla donna, tiene solo… bloccato, tiene l'altro aggrappato a sé. Ripeto, questa è una vicenda su cui il femminismo stenta ad entrare perché non ha più la linearità del conflitto politico, lì entri in una zona molto più complessa."

English:
LEA MELANDRI: "I wasn't involved much in it. I don't have memories of it. Clearly, I tried to avoid it as much as possible. Yes, I find it depressing. I don't know where. Probably at a conference, I heard about websites as well...
I can believe there are, also quite a lot, where women exchanged advises.
Yes, it happened on a train, and it was really annoying, and I barely managed to hold back. Especially when I hear... not so much the baby food talks, but when I feel this hold on the kid. When I realise, as I was saying before, that in these relationships there is so much going on, subconsciously there are desires, drives, fantasies, the son as a partner. I really dread the figure of the mother-lover. It is very intriguing for a son.
I believe that the burden that a son can carry from the maternal part can be totally destructive, because it contains, somehow, the "whole my life for you". Carrying a life expectation that the other wants to experience through you.
It carries a kind of love that "you'll never leave me as you are my son", so being mother forever.
Honestly, motherhood, I've been saying that in all the public meetings, and I can see people kind of startled, because strictly speaking, motherhood is just the nine months' pregnancy, after that, a child can be raised by anyone, any adult, man, woman, biological mother or father. Actually, the idea of a lifetime motherhood, my own flesh and blood, this is one of the most critical elements in a man-woman relationship.
In fact, feminism has two focal points, two grey areas of experience, which are still grey areas, not investigates enough, which are the dream of love, the falling in love, the ideal fusion of two souls, and motherhood, the deep feelings that bind a mother with a son. It's not accidental, because the two things are strictly linked, we might think the love dream has an origin in the initial phase of the origin of life for any human being. This fusion, this blurred separation between mother and son, this being as a whole. The dream of love is also the dream of a reconstruction, of a comeback, but also angst of being incorporated, it's a comeback and a loss.
As Aleramo said, it's an aberration, a sacrilege towards individuality, this idea of a whole, this fusion with the other.
These two experiences have left off. The word love, for feminism, even after 40 years, I never heard it. Almost never.
It remained unpronounceable, also when debating abuse on women, how can you not mention love, since the killers are generally husbands, fathers, sons, lovers, boyfriends. It's never uttered. It's because when you start debating love and motherhood, you touch some strings where the clear division of the masculine-feminine falters, where you can no longer say who's the dominator. In the mother-lover figure there is something very powerful, powerful authority,
because it creates dependency, because make yourself indispensable for others is a form of power, maybe it causes the most dramatic consequences. And in this Aleramo has been a great... fragments of her, as I think that if I had met her personally I couldn't stand her. Her whole work is so... her writing so nineteenth-century. I have extracted some fragments. I have worked on fragments.
In the end, she says something very interesting, because after having worked ten years on her diaries, I found a sentence I had overlooked, where she says, 'I'm not interested in having the total of my work collected, but I wish that some fragments of clear intuition will be saved', which is exactly what I had done. "Fragments of clear intuition", moments where she... And in one of those she says, "I understood what love was for me, making me indispensable for the other", this constant need, it's a tyrannical power, because there's no gain for the woman, it just keeps the other stuck to you.
I insist, this is something feminism struggles to face, because it's not a clear-cut case of political conflict, there you enter in a much more complex zone."]]>
soggetto dipendenza maternità gravidanza partner sacrificio femminismo amore persone citate Aleramo, Sibilla (scrittrice) [persona citata]


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