Moni Ovadia: "La voce del sangue non esiste"
Cagliari 2014 dic. 16 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Il rapporto con i bambini start 00:06:02end 00:11:48 Partendo dal rapporto di affetto avuto con i nipoti e i figli di amici, Moni Ovadia riflette sul tipo di figura paterna che sarebbe potuto essere.trascrizione MONI OVADIA: "Io amo moltissimo i bambini, non so se sarei stato un buon padre, ma sicuramente sarei stato un padre molto affettuoso. I bambini mi adorano, io adoro i bambini, sto bene con loro e ecco adesso lo ridico, se lei mi permette, ho avuto io dei legami molto forti, non consanguinei, con una mia nipote acquisita, figlia della sorella della mia prima moglie, con la quale mantengo tuttora rapporti vivissimi e Marzia l'ho tenuta in braccio quando aveva tre ore, ho avuto un periodo breve di coabitazione, ma Marzia... ci sono stati dei momenti che i suoi genitori hanno avuto dei piccoli problemi come tutte le coppie, veniva a stare da me. E io ho un forte legame con lo studio delle lingue straniere, anche faccio la molteplicità delle lingue per me è anche una tavolozza artistica, ma studio sempre una nuova lingua, lei è rimasta molto molto impressionata, infatti ha fatto l'interprete. Nella vita ha fatto, ha tentato anche la via musicale, era anche dotata ma poi ha scelto quello e adesso vive a Parigi, ha un marito incantevole, un geologo napoletano di una simpatia travolgente, che io adoro, Marzia in questo dice: "Lo amo alla follia perché mi fa ridere" E ci vediamo pochissimo, abbiamo un legame fortissimo e abbiamo avuto un legame davvero straordinario, per cui lei ha avuto, ricevuto da me diciamo questa influenza o comunque questo dono, questo scambio no? Poi in particolare lei, ma anche l'altra nipote Raffaela, la portavo all'asilo per certi periodi, mi chiamava... era pestifera Raffaela, era vivace, stupenda, era bellissima, era come camminare con un elefante rosa vicino... rimanevano tutti... aveva questi occhi, ed era una meravigliosa teppista, mi chiamava "mammo"! E insomma però ho sempre avuto una relazione molto forte con i bambini, ce l'ho tuttora.
Ho delle amiche che ho conosciuto da piccine piccine: Costanza che è palermitana, appena arrivo a Palermo lei mi manda dei messaggi super passionali, noi giochiamo un po' come di essere amanti. Ha cominciato a lavorare con me aveva sei anni, Costanza, poi ha rilavorato con me che ne aveva dieci, e poi da allora son passati degli anni, l'ho rivista, impegnata in politica, piena di vivacità... adesso l'ho rivista recentemente, e abbiamo proprio... quell'esperienza è stata, si è stabilito un legame. E Bibi la figlia di due miei amici palermitani che mi vogliono un bene dell'anima e lei appena arrivo, arrivano i messaggi, le feste, ci dobbiamo vedere. Ho sempre avuto una comunicazione forte, intensa, facile, per questo credo sarei stato un padre molto affettuoso, molto indulgente, forse troppo indulgente, però sicuramente appassionato per trasmettere, per condividere, per ho sempre detto anche alle mie amiche giovani giovanissime, quando volete venire in teatro, venite e dite "sono la nipote di Moni, dite che siete mia nipote".
È naturale per me guardare con una grandissima tenerezza e attenzione coloro che sono nell'età dei miei figli, alcuni potrebbero essere mie nipoti, potrei essere il loro nonno: è una dimensione davvero veramente meravigliosa. Però ecco non vivo questa mancanza come un vulnus, una come posso dire un handicap, una menomazione, no, no... perché così, le cose sono andate in questo modo, c'è stato un farsi delle cose che ha portato a questo. Del resto ho riflettuto, a volte i padri famosi sono piuttosto ingombranti. Ha avuto anche da lamentarsene il mio fratello maggiore, scherzosamente, se ne è lamentato; anche mio cugino che era quello che aveva fatto successo economico. Una volta mi ha detto con aria malinconica: "Mi credevo chissà chi, sono solo il cugino di Moni Ovadia!"
Naturalmente questo è anche un modo affettuoso di riconoscermi un cammino, che il mio è stato tardivo, perché ho avuto successo, la mia vita è svoltata a quarantotto anni. Di mio fratello non faccio a tempo a dire il cognome che Credo che avere un figlio, soprattutto un figlio maschio, essendo il padre la figura... forse avrei potuto essere faticoso, non necessariamente, però sentirsi continuamente sollecitare. Comunque al di là di queste considerazioni, non è stato per questo è stato per quello che ho spiegato."
English:
MONI OVADIA: "I adore children, I don't know if I would have made a good father, but I sure would've been very affectionate. Kids love me, I love kids, I feel good in their presence. Sorry if I repeat myself, but I had a really meaningful relationship with no blood ties, with my niece-in-law. She was my ex-wife's niece. To this day, we have a strong bond, I held Marzia when she was only three hours old, we have lived together for a short time, but Marzia... when her parents had relationship issues like every couple does, she stayed at my place. I am very passionate about foreign languages, to me knowing many languages is a form of art, I'm always studying a new language. She was impressed by this and she ended up being an interpreter. She also tried pursuing a music a career, she was talented too, but then she chose otherwise, and now she lives in Paris, she's married to a wonderful man, a really charming geologist from Naples, I adore him. Marzia always says : "I lam crazy about him as he makes me laugh." We rarely see each other, we have an incredibly strong bond and we always have, an extraordinary bond, and she was influenced by me. It was a gift, an exchange though. I was very close to her, but also her sister Raffaela. I used to take them to kindergarten sometimes, Raffaella was a bratty, lively child, she was wonderful, and beautiful. Walking next to her was like walking next to a pink elephant everyone was fascinated by her, by her eyes. She was this awesome little punk, and she used to call me "mom" as a joke. This is why I have always had an amazing bond with kids. And still do.
I have some friends who I met when they were really young: Costanza is from Palermo, whenever I am in Palermo she sends me these passionate messages, we pretend to be lovers, jokingly. When we started working together, she was 6, then we worked together again when she was 10, many years went by and then I saw her again, she's a politician now, she is a force of nature. We recently met up and I could tell that through that experience we had created a bond. Bibi, the daughter of some friends from Palermo, who really love me, every time I am there, she starts texting me, inviting me to parties, she wants to see me.
My style of communication is strong, intense, and natural, that's why I think I would've made an affectionate father, maybe a bit too lenient but I would've loved to teach things and share experiences. I always tell my young friends that, whenever they want to come to the theatre, they just have to introduce themselves as my niece. It's natural for me to feel great tenderness and care for those who could be my children, some could even be my grandchildren, I could be their grandfather: it's an amazing experience. But not having children is not a weakness for me I don't see it as a disadvantage, as an absence this is how things went, a series of events led to this. After all, I reflected, having a famous father can be cumbersome.
My older brother jokingly complained about it, even my cousin did and he is quite successful.
One time he told me in a gloomy tone "Who did I think I was? I'm just Moni Ovadia's cousin after all!"
Of course, this is also a way to acknowledge my accomplishments, which came later in life. My breakthrough came at 48. My brother said, as soon as he mentions our surname... So I think having a kid, especially if he's a boy, they look up to their dads, perhaps it might have been an heavy baggage, being always pushed. Anyway, besides these considerations, this wasn't the reason I already explained the reason."soggetto bambini nipoti educazione mancanza padre carriera fratello rimpianto