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Moni Ovadia: "La voce del sangue non esiste"



Ebraismo, religione e paternità start 00:15:52end 00:24:55 Continuando con l'analisi della religione e in particolare delle Scritture ebraiche, Moni Ovadia afferma il senso esteso di paternità e di maternità fondato sulla trasmissione di saperi e sentimenti.trascrizione MONI OVADIA: "Ma io credo che le Scritture siano largamente equivocate. Io ho un po' più di frequentazione con la Scrittura ebraica, tutti questi, non so, tutti questi pilastri granitici... intanto io sono convinto di una cosa, io sono agnostico, ma sono convinto che la religione è affare di uomini. Al Padre eterno non interessa tanto. C'è un bellissimo brano di Isaia che non cesso di rileggere, l'ho messo nel mio prossimo spettacolo, che dice attraverso la bocca di Isaia, il Profeta che gli dà la voce, dice agli Ebrei: "I vostri incensi, sacrifici no non ne posso più, mi fanno schifo, mi fanno venire il voltastomaco. Le vostre preghiere io non le guardo, i vostri sabati, i vostri noviluni, non sopporto delitto e solennità". E dice ciò che gli interessa: praticate il bene, cioè rifuggite il male, praticate il bene. Che cos'è il bene? Ricercate la giustizia, combattete a fianco dell'oppresso, perorate la causa della vedova e delle donne, cioè la giustizia sociale. Questo interessa al buon dio, ammesso che lui esista, cosa della quale io fortemente dubito. Ma la religione è un problema di uomini, e che cosa dovrebbe essere la religione? Io amo molto le cose religiose, se fanno il loro mestiere, celebrazione e santificazione, non andare a ficcare il naso negli affari della gente, o dio ti punisce se fai questo o fai quell'altro. Figuriamoci il buon dio dà la più solenne proibizione ad Adamo ed Eva nel cosiddetto Paradiso, dice "non mangiate di quel frutto in questo arco di tempo", ma quando quelli decisero di mangiarlo si guarda bene dall'impedirglielo. Cioè come dire: "voi siete liberi… pagherete le conseguenze", le conseguenze le conosciamo no? Arrivano i due cretini, perché il peccato siccome … un grande maestro, col quale ho studiato, diceva: "Troppo cretini pensare di acquisire la conoscenza mangiando un frutto", la conoscenza è un processo, un travaglio, è un misurarsi, infatti vengono mandati nel mondo per conoscere, con i prezzi che si pagano. Allora io non credo che ci sia un giudizio definitivo, perché la sterilità di una donna, certo laddove i figli e la famiglia sono centrali sono il senso perché il progetto passa attraverso la costruzione della famiglia e della società fondata sulla famiglia, perché l'ebraismo è il primo che fonda la socialità proprio nell'episodio del cosiddetto sacrificio di Isacco, che non si chiama sacrificio di Isacco in ebraico è "aqedah di Isacco" che vuol dire "legatura di Isacco" cioè è la rappresentazione di questo sacrificio che non avverrà, e che cosa succede; Abramo dichiara al mondo, con la complicità, è un'alleanza fra generazioni, il figlio non appartiene al padre, il figlio appartiene alla società, al futuro, e tant'è vero che Isacco si sposerà fuori della tribù. E allora, però, anche la società si fonda su un'alleanza fra generazioni, e l'alleanza più forte, primaria, viene nella famiglia. E infatti laddove la famiglia è una famiglia chiusa, occlusa, la società è chiusa e occlusa.
Allora l'ebraismo ha nel Talmud la sua grande altra parte della Bibbia, si chiama la Torah orale, la Torah shebbikhtav quella scritta, la Torah shebé'alpé quella che sta sulla bocca.
Il Talmud e pure l'interpretazione dei grandi maestri mostrano che tutto l'insegnamento è contraddittorio e naviga sempre sulla centralità etica dell'integrità dell'essere umano. Faccio un esempio: il mamzer il cosiddetto "bastardo", cioè quello che è un matrimonio misto, viene detto di lui che non può entrare in sinagoga. Però poco più in là nel Talmud si legge che un mamzer, un bastardo, può essere il più grande dei re. E cos'è il re non entra in sinagoga? Quindi è tutto giocato su diversi biblisti, diversi talmudisti, sulle contraddizioni, perché deve crescere il pensiero attraverso le contraddizioni e anche attraverso interpretazioni scabrose che però devono attivare l'interpretazione più alta. Quindi l'ebraismo è molto molto intrigante, ed è di una complessità e di una vastità inimmaginabili.
Allora ecco che, una volta confrontandomi con un rabbino ortodosso il quale ha avuto diciassette figli con la stessa moglie, attenzione le donne possono prendere gli anticoncezionali nell'ebraismo, gli uomini no ma le donne sì, cioè lei l'ha scelto di fare tutti quei figli. È stata una scelta.
Ebbene io consideravo una volta un po' amaramente, dice sai anche in yiddish si dice che un uomo senza figli non è un uomo compiuto, è un "mezzo uomo", eh dice "ma tu con i bei discorsi che fai", mi dice lui, "quanti figli hai, quanti ti ascoltano e traggono da te quello che è il primo compito di un padre, perché non credo che sia mettere uno spermatozoo il compito di un padre, serve a formare, educare". Ed era un ortodosso.
Come dire, uno può essere figlio, può essere padre se si assume la responsabilità di essere padre con i giovani che incontro. Io faccio incontri nelle scuole, nell'università, e dopo anni ricevo ancora mail delle persone che rimangono impressionate dall'esser stati accolti. I confronti, non mi stanco mai non mi fermo mai fin che c'è un solo giovane… ci sono molti modi di essere padre e madre.
Nel mondo cristiano diciamo l'esempio è quello delle monache, le monache le chiamiamo "madre" o "sorella" anche se non lo sono. Vogliamo dire che Madre Teresa di Calcutta è stata una donna sterile? Chi se lo sente di dirlo? Quindi mi sembra che questa sia alla fine dei conti la solita questione del potere intimidatorio e di usare degli argomenti solo a scopo di legare una visione occlusa per favorire il potere che gestisce l'ideologia. Laddove questo non c'è allora padri e madri sono concetti molto più nobili, molto più alti. Del resto ci sono padri e madri naturali, e lo dico in modo un po' forte, che fanno letteralmente schifo, che non sono stati padri neanche dei propri figli che hanno avuto vicino, indegni di portare questo nome e questo titolo. E allora solo perché hanno prestato una condizione esistenziale o meccanica, cioè un utero che ha tenuto nove mesi una creatura, ma non ha capito niente del significato della gravidanza, o un padre che ha appunto prestato uno spermatozoo, questo significa essere padri e madri? No, è ben altro. Naturalmente alcuni attribuiscono alla generazione, stricto sensu, un surplus, un valore aggiunto. Io non credo che sia così. È solo un'opinione. Io non credo che sia così.
La paternità, la maternità sono costruite nei sentimenti, nelle emozioni, nei gesti, soprattutto nella trasmissione di sapere e di etica, lì si costruisce, si costruiscono paternità e maternità.
Ci sono molti modi di esprimere la paternità e la maternità. Due miei amici, che io considero forse fra le più grandi figure di padre e madre che abbia conosciuto, hanno adottato tre bambini bielorussi. Sono stati degli eroi. Quale genitore naturale avrebbe il coraggio di fare altrettanto? Ce ne sono eh, anche naturali che adottano. Ma… che cosa vuol dire? Io credo che non ci sia nessuna ragione per gettare discredito su chi ha fatto scelte diverse da quelle considerate la via giusta. Non ci sono vie giuste in quel senso. Ci sono diverse vie che si possono prendere. Poi c'è una grande cosa che dice, mi sembra che sia il Pirkei Avot questo testo ebraico, le massime dei Padri dove è detto: "non giudicare il tuo prossimo, finché non ti trovi nelle sue condizioni". E se posso chiosare alla mia maniera, e "quando ti ci trovi ti passa la voglia di giudicare". "

English:
MONI OVADIA: "I believe Scripture have been widely misunderstood. I'm quite familiar with Hebrew Scripture, all of these... these unshakable pillars… I'm agnostic, but I believe one thing, I believe that religion is Mankind's business. God doesn't care.
There's an amazing piece by Isaia that I can't stop reading. I included it in one of my plays. God speaks to the Jewish people through Isaia's words, saying, "Your incense, your sacrifices, I can't stand them anymore, I hate them, they make me sick. I don't care about your prayers, your Saturdays, your new-moons, I can't stand betrayal nor solemnity". He tells them what is important "do good deeds", and what is good? "Escape evil, do what's good. What is good?" Search for justice, stand up for the oppressed, advocate for widows, women, in brief, social justice. This is what the Almighty cares for, provided he exists, which I strongly doubt. Religion is mankind business. What should religion be then?
I love religious practices if they do what they're supposed to. Celebrating and sanctifying, not sticking your your nose into people's lives or God will punish you if you do something or other.
God gives the most solemn prohibition to Adam and Eve in the so-called paradise, "you must not eat that fruit in that period of time" but when they decide to eat it, he does nothing to prevent it. It's like saying "you are free, but you will pay the price of it". And we all know the consequences, don't we? Here come the two idiots. Sin is a great teacher, who thought me a lot, "Such fools! They thought they could gain knowledge by eating a fruit". Knowledge is a process, it is laborious. It means challenging yourself. This is why they're sent to earth, to gain knowledge, no matter at what cost. Therefore, I don't think there's a definitive judgment, regarding childless women...
In a society where family is key, children give purpose, and lives are centred around building a family, society is founded on family. Judaism is the first to found its social life on the so-called sacrifice of Isaac, which is not called that in Hebrew, it's called "adeqah of Isaac" which means "Binding of Isaac", it's the representation of a sacrifice not carried out, and what happens instead? Abraham declares to the world, thaks to the alliance of generations, that children do not belong to fathers, they belong to society, to the future, in fact, Isaac is going to marry outside of his tribe. Society is founded upon an alliance of generations, where the strongest and main one is the family. Therefore, where families are closed-off, shut, society is closed-off, shut. Judaism finds in the "Talmud" its other part of the Scripture, called the oral Torah. The written part is "Torah shebbikhtav" and an oral part, "Torah shebé'alpé". The Talmud, the interpretation of great scholars shows us that teachings are often contradictory and is centred around the ethics and integrity of human beings. For example, "mamzers", the so-called half-blooded, born out of mixed marriages, is said not to be allowed to enter synagogues. Shortly after, the Talmud affirms that a "mamzer", a half-blooded, could become the greatest of kings.
How can a king not enter a synagogue? It all comes down to the interpretation of different Bible and Talmud scholars, because belief has to evolve through contradictions also through outrageous interpretations, that trigger a higher interpretation. Therefore, Judaism is extremely interesting, and is unbelievably complex and extent. And so that means.... Once I was speaking to an orthodox rabbi who had had 17 children with the same wife, mind you, for Judaism women can take contraceptives. Men can't, but women can. It was her choice to have that many children. It was a choice. But anyway, once I thought rather bitterly, that there's a Yiddish saying that goes, "a childless man is not accomplished, he's half a man".
The rabbi told me, thanks to my words and speeches I must have many children, inspired by what I have to say. Educating is the main task of a father, not just inseminating, a father's duty is to educate and teach. He was an orthodox man, which means you can be a father, if you take on the responsibility that fatherhood involves. I organise meetings in schools and universities with young people, and years after, I still receive emails from people who were touched by the way I welcomed them, I will never get tired of engaging with the youth, There are many ways of being fathers and mothers. In Christianity, nuns are a good example, as we call nuns "mothers" or "sisters" even though they're not. Do we really dare to say that Mother Theresa was an infertile woman? I bet nobody does. At the end of the day, this seems to be the same old intimidatory power rhetoric, using arguments to spread close-mindedness and to favour the people in power of the ideology. Outside of this ideology, the concepts of mother and father are nobler. After all, some biological parents, and I'm purposely using a strong term, really suck.
They weren't even able to parent their own children, they don't deserve to be called as such.
But just because they provided the means for creating a life, a uterus that bore a creature for nine months, without really understanding the meaning of pregnancy, or a father who lent his sperm, is this enough to be parents? Obviously not. Clearly, some consider the act of generating, strictly speaking, an added value as such. But I don't agree. It's my opinion, of course. I don't think that's the case.
Fatherhood and motherhood are based on feelings, emotions, actions, and mostly on the transmission of knowledge and ethics. That is what being a parent is founded on. There are many ways of being parents. Two friends of mine, who I consider ones of the greatest examples of parents I have ever met, adopted 3 children from Belarus. They have been heroes. What natural parent would have the courage to do so? Of course, some natural parents adopt too, but what does it mean? I believe that there's no reason to discredit people who made different choices from what is considered right. There is not right or wrong. Different choices can be made.
There's this great passage, I think in the "Pirkei Avot", a Jewish text with the maxims of the Fathers, that goes, "don't judge your neighbour, unless you're in their shoes", and if I may add something this in my own words "and when you find yourself there, you no longer feel the urge to judge"."
soggetto religione ebraismo giudizio sociale paternità maternità eredità cattolicesimo persone citate Abramo (patriarca) [persona citata] Isacco (figlio di Abramo e di Sara) [persona citata] Isaia (profeta) [persona citata]


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