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Ariele, Gianpiero e Marco: "Alla fine è la donna che decide se avere figli o no"
Sismici
Porto Pino (Sulcis) 2015 set. 03 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro



La critica alla famiglia start 00:06:05end 00:09:53 Gianpiero illustra con un aneddoto i rapporti subdoli di potere all'interno della coppia; Ariele rimarca la sua posizione critica sulle convenzioni legate alle dinamiche familiari, anche in termini economici.trascrizione GIANPIERO: "Io ti vorrei raccontare un aneddoto: nella mia attività, nel negozio quando arrivano i miei clienti, mi sono trovato una volta con questo cliente che è arrivato, parlando sempre dell'argomento di avere figli, anche lui mi chiedeva "come mai non avete figli?", perché eravamo tanti anni che eravamo insieme e quindi è anche normale che uno ti chieda come mai non avete figli, visto che venivamo visti come una bella coppia (anche questa cosa è incredibile: più sono belle le coppie più normalmente non arrivano o succede…) ti dicono sempre: "Hai una bella coppia, stavate bene insieme"…"
L'aneddoto è praticamente che lui mi diceva: "Ma io con mia moglie ho fatto così: abbiamo avuto un figlio, poi appena il figlio cominciava a diventare grande, gliene ho fatto fare un altro in modo di tenere legata la famiglia e di tenere impegnata la moglie sul figlio". Cavoli, questo è spaventoso! Cioè mi è stato detto… e questo signore ovviamente ha tre quattro figli, tre figli, scusami non voglio dire sciocchezze. E quindi quando ti senti dire una cosa del genere, cioè per tenere unita la famiglia devi soggiogare la moglie, tenendola sempre occupata coi figli… questo a me ha fatto veramente allargare le braccia, ho detto "Ok! C'è anche questo!"…"
ARIELE: "Beh, nell'esperienza indiretta, di chi ci sta intorno si è sentito di tutto. C'è un'ipocrisia nel lungo periodo della vita di una famiglia che è assurda, cioè il fatto che comunque il figlio faccia da collante ad un rapporto finito per me è una cosa..."
GIANPIERO: "Incomincia una violenza…"
ARIELE: "… ma è una cosa talmente comune ai miei occhi e talmente spaventosa che non riesco… E' per quello che sono felicissimo che sono riuscito a portare fino in fondo questa mia idea di vita perché sarebbe stato veramente devastante, cioè stare con una persona perché comunque hai procreato e non… comunque è trasversale anche agli strati sociali più diversi, al tipo di vita che uno fa o al benessere che uno può aver raggiunto, è trasversale a tutto. Si innescano dei meccanismi di un ipocrita che in un ambito invece libertario queste ipocrisie sarebbero dovute decadere nel tempo, invece sono aumentate. La disgregazione del concetto di famiglia è lì, non è non aver avuto figli…"
GIANPIERO: "Sì, anche però… secondo me, ritorno sempre al discorso economico, anche dal punto di vista economico, perché se poi anche lo Stato in cui vivi non agevola o non aiuta… c'è anche lì una scelta perché se io mi trovo - come dicevo prima - a lavorare tutto il giorno e non ho tempo di condividere con mia moglie i tempi piacevoli, e non ho un più che mi permetta di… mi sento anche incapace di poter seguire un bambino eventualmente, perché dico: "son sempre via"…"
ARIELE: "Però per me anche quella è una convenzione, perché anche lì ho visto, sempre per esperienze indirette, che c'è questa cosa di dover dargli sicurezza a tutti i costi, di doverli accudire a tutti i costi, doverlo portare alla fine di un progetto a tutti i costi... in realtà un figlio non è un cane al guinzaglio, cioè si prende la sua vita, e invece dover avere la responsabilità dei soldi, poi non so, non accettare magari gli aiuti esterni perché c'è un fatto di orgoglio, si innescano dei meccanismi quasi da animale domestico alla fine..."
GIANPIERO: "Infatti sono aumentati molto gli animali domestici…"
MARCO: "Ma sì, in fondo il sorriso di un bambino o le fusa di un gatto… dai alla fine, sto scherzando!"
GIANPIERO: "Non esageriamo…"
MARCO: "Il cinismo..."
soggetto famiglia coppia figli animali domestici Ente e ruolo Area Sismica (associazione culturale)


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