Laura Como Grasso: "Non è vero che non ho figli, mi sento la grande madre del movimento omosessuale sardo"
Golfo degli Angeli (Cagliari) 2014 feb. 23 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
L'eredità: il Movimento omosessuale sardo start 00:02:19end 00:08:34 Laura Como Grasso racconta di aver costruito il Movimento omosessuale sardo, di cui si sente la Grande madre. In questo percorso, iniziato negli anni Novanta e volto al cambiamento culturale, riconosce la sua principale eredità verso le giovani generazioni.trascrizione LAURA COMO GRASSO: "A un certo punto della mia esistenza ho scelto di costruire quello che poi sarebbe diventato il Movimento Omosessuale Sardo. Ho scelto di farlo perché avevo un po' un dovere generazionale, per cui ho sentito la chiamata del lasciare un'eredità. Lasciare un'eredità non solo nel senso di fare o di mettere al mondo dei figli: lasciare un'eredità di affetti, di intelligenza, di cultura, di modo di pensare.
Ed è stato un periodo molto intenso della vita che mi ha portato anche distante da quelli che erano i percorsi comuni alle altre donne, alle mie coetanee; mi ha portato a non avere tempo per pensare ai figli. Mi ha portato a non avere quella necessaria stabilità economica, fisica, eccetera eccetera che è un requisito indispensabile al mettere al mondo una figliolanza. Però dall'altro punto di vista io non credo di essere una che non ha figli, anzi al contrario: io mi sento la grande madre del movimento omosessuale sardo, io mi sento quella che ha reso possibile una maggiore accettazione, sia personale che collettiva, di diversi modi di approcciarsi al femminile e al maschile.
Certo che dal punto di vista personale l'eredità diretta di un figlio diretto è un'altra cosa. Però come i figli riescono a riconoscere nei genitori il valore della cura che li ha portati a diventare adulti, non sempre, però ogni tanto, mi capita che persone che io non conosco mi blocchino per strada per ringraziarmi per quello che ho fatto. Quindi il fatto di aver in qualche modo contribuito fortemente a quello che è il movimento sardo e anche in buona parte almeno all'incipit degli anni Novanta del movimento gay italiano ha decisamente riempito la mia vita. L'ha riempita perché ha creato una figliolanza culturale, ideale. Poi entri anche nel dettaglio perché tu aiuti le vite delle persone singole per cui di tanto in tanto, anche oggi, delle persone mi fermano per strada e mi dicono: "ma tu sei... tu mi hai aiutato a capire me stessa" oppure "mi hai aiutato a capire la relazione con mio figlio". Insomma, ti rendi conto che la tua attività diretta può essere il volano delle vite degli altri. E questo è un profilo che ti porta lontano più della nascita di un figlio singolo.
Mi hanno insegnato al liceo a dare un senso alla mia vita anche riguardo ai doveri generazionali, al futuro, al rispetto del passato. Per cui da una parte sono figlia di una generazione che è venuta prima di me, dall'altra sono genitrice di una generazione che si aspetta qualcosa da chi è venuto prima. L'attenzione è sull'eredità di affetti, non necessariamente bisogna - così mi è stato insegnato dai miei professori, così ho appreso studiando letteratura un po' dagli autori che hanno caratterizzato l'Ottocento e il Novecento italiano - porsi rispetto al futuro con la necessità di lasciare un'eredità, quale essa sia. La mia è un'eredità, non posso dire politica perché non mi è mai capitato di fare attivamente della politica, però indubbiamente un tentativo di lasciare un'eredità culturale c'è stato. Un tentativo che, non solo grazie al mio lavoro, grazie al lavoro di tante persone, sia qui che in altri contesti, ha creato e reso possibile quel cambiamento culturale che in Italia è avvenuto negli ultimi vent'anni riguardo ai temi delle differenze di genere e principalmente nelle differenze che riguardano preferenze omosessuali rispetto a quelle eterosessuali. Questo cambiamento culturale, questo cambiamento sociale ha ovviamente dei tempi lunghi come ce l'hanno la nascita e l'allevamento dei figli. Se vado al supermercato e compro un manufatto quello è già pronto, lo realizza una fabbrica. Per quanto riguarda invece la produzione di figliolanza, di eredità culturale, i tempi sono decisamente più lunghi. E nessuno ha idea di come verranno poi fuori quando ti poni di confezionarli."soggetto eredità omosessualità anni Novanta movimento omosessuale