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Silvia: "Se sei lesbica e sei madre è più facile l'accettazione sociale"



La procreazione assistita start 00:00:00end 00:07:03 Silvia presenta se stessa, il suo percorso, il suo desiderio di maternità realizzato con la sua compagna attraverso la procreazione assistita, all'interno di una famiglia arcobaleno.trascrizione SILVIA: "Io sono Silvia. Ho quarantadue anni. Sto insieme a Fabiana da ormai più di dieci anni, abbiamo tre figlie femmine: una figlia adolescente, una figlia di sei anni e una figlia di appena un anno. Siamo una delle tante famiglie omogenitoriali che vivono in Sardegna, in Italia. Facciamo parte dell'associazione "Famiglie Arcobaleno", un'associazione che ormai racchiude un migliaio di persone gay e lesbiche che hanno realizzato un progetto di genitorialità all'interno della coppia o che desiderano diventare genitori.
Inizio a raccontarvi qualcosa di me. Torno un po' indietro nel tempo, mi piace tornare indietro di vent'anni.
Quando avevo vent'anni, stavo ancora crescendo, mi stavo formando come donna, e una cosa avevo ben chiara: avevo ben chiaro il fatto che io volessi diventare madre. Non avevo ben chiaro come perché allora avevo un fidanzato, ma mi sentivo molto stretta in questa relazione e quando mi immaginavo in una famiglia tradizionale, non riuscivo più a vedermi, però sapevo che sarei voluta diventare madre. Questa era una certezza, non sapevo come.
Finita la mia relazione sentimentale, ho iniziato così a guardarmi intorno. Ho capito che forse non mi sarei più innamorata di un uomo, ma che mi sarei innamorata di una donna e continuavo a pensare che comunque la maternità avrebbe fatto parte della mia vita e che avrei trovato il modo di farlo. Anzi, ripensandoci adesso mi fa sorridere anche quanto fossi ottimista allora!
Vent'anni fa non si parlava, come adesso, di riuscire a fare figli con le tecniche di procreazione assistita, almeno, non se ne parlava così tanto come se ne parla adesso. Eppure, io ero fiduciosa, sapevo che avrei trovato il modo.
Poi ho incontrato nel mio percorso una donna che aveva già una bambina. Ci siamo innamorate. Una cosa che ci ha unite da subito è stato proprio questo desiderio di maternità perché spesso nelle altre donne, soprattutto nelle altre donne lesbiche, non trovavo questo desiderio che avevo io di famiglia e di maternità. Quindi questo ci ha legate molto e con tante difficoltà abbiamo scelto di costruire una famiglia insieme.
All'inizio non pensavamo di avere altre figlie, perché le difficoltà sono state tante, devo dire. Lei usciva da un matrimonio, quindi una situazione complicata.
Io mi sono presa cura di questa bambina, assumendo un po' il ruolo di altro genitore. Cioè questa bambina aveva due genitori, però io me ne sono presa cura. Però c'era qualcosa dentro di me che mi rendeva un po' triste. Ricordo sempre - questo poi lo racconta la mia compagna - che un giorno, tornavo da un viaggio di lavoro fuori, fuori dall'aeroporto c'era il bambino di una mia collega che le è corso incontro e io uscivo da lì e ho detto: "Quanto mi piacerebbe che mi corresse incontro qualcuno, mio figlio o mia figlia!", perché questa bambina che c'era, sì io me ne prendevo cura come se fosse mia figlia, ma in realtà era una situazione diversa; e quindi così la mia compagna, che in quel momento veramente non pensava di investire in una scelta del genere, un giorno mi manda una mail e mi dice: "senti, ho mandato una mail a una clinica in Spagna, a Madrid. Siccome ne abbiamo sempre parlato soltanto in linea molto teorica, ma insomma non per farlo il giorno dopo, del tuo desiderio di avere un figlio, devo dire la verità: adesso non è proprio il mio desiderio, però sento che c'è qualcosa che ti manca. E quindi ho mandato [la mailPrendiamo le informazioni e vediamo." Da lì siamo partite subito. Ho fatto due tentativi, sono rimasta incinta di una bellissima bambina che si chiama Sara che adesso ha sei anni. Io e la mia compagna siamo andate a convivere insieme. Abbiamo fatto coming-out ovunque, nelle famiglie di origine, a lavoro, tra gli amici. Quando è nata Sara è stato un miracolo, un'emozione bellissima. È stato bello vedere come fosse veramente il frutto del nostro amore. Sara non era mia, era nostra, era veramente un miracolo in quel momento.
Passato del tempo, la mia compagna che, appunto dicevo, non aveva desiderio di maternità a un certo punto ha detto: "Che ci fermiamo a questo? È stato bello, ma andiamo avanti!".
Abbiamo iniziato a frequentare le famiglie arcobaleno, era pieno di bambini e bambine, e mi ha detto: "Ma sai che piacerebbe adesso a me portare avanti una gravidanza di un figlio o di una figlia nostra!".
Allora di nuovo siamo partite per Madrid, abbiamo fatto qualche tentativo in più perché poi l'età era avanzata ed un anno fa è nata Viola, la nostra terza figlia. E quindi siamo una famiglia al femminile, questo piace molto dirlo alle nostre figlie. Siamo tutte donne. Siamo una famiglia un po' strana perché siamo una famiglia comunque fuori dal comune. Siamo una famiglia in cui veramente si respira tanto amore e serenità e penso che quello che fa la differenza tra la nostra famiglia e tante altre è che veramente non è stato un caso. Io adesso lo racconto così, ma è stato veramente un percorso faticoso da tutti i punti di vista, in alcuni momenti stressante e difficile. Abbiamo investito tantissime energie economiche, fisiche e psichiche. Abbiamo cercato e voluto questa famiglia. Abbiamo lottato davanti alle difficoltà con le unghie e con i denti. Adesso ancora ci guardiamo e ci sembra un miracolo. Adesso siamo nella fase in cui siamo molto contente e siamo molto stanche, perché tre ragazze, bambine di tre età diverse vanno gestite.
Ci guardiamo anche intorno e guardiamo anche un po' le scelte che hanno fatto tante altre donne, scelte simili alle nostre, scelte diverse dalle nostre. Quello che ci diciamo sempre è che, nonostante speriamo che il mondo cambi, perché ancora ci sono tanti problemi in questo mondo in cui viviamo, però ci sembra che stiamo andando in una direzione in cui veramente le donne possono sempre un po' di più decidere quello che vogliono per loro e quindi decidere, come noi, di mettere su una famiglia un po' strana con sole donne e senza uomini, senza papà e anche decidere invece di non fare una famiglia o di creare famiglie con amiche ad esempio, con altre persone costruendo legami che sono nuovi."]]>
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