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Silvia: "Se sei lesbica e sei madre è più facile l'accettazione sociale"



Famiglie arcobaleno e lunàdigas start 00:23:10end 00:27:16 Nonostante riconosca i limiti del vocabolario nella definizione di ruoli e modalità non convenzionali, Silvia spiega l'utilizzo dell'espressione "famiglie arcobaleno" o "omogenitoriali" per rimarcare una continuità rispetto al modello di famiglia tradizionale. Ragiona su punti in comune e differenze con il gruppo lunàdigas.trascrizione NICOLETTA: "Mi chiedo se un'altra cosa che ti senti in comune con le donne che non hanno avuto figli, come un po' dicevamo prima "non avete voglia di inventare un nuovo nome per dire famiglia, visto che le vostre potrebbero uscire da quel filone che abbiano in testa tutte", le donne senza figli hanno faticato a trovare "lunàdigas" come termine per definirsi, e ne comprendiamo anche il valore di avere dei termini che ci descrivono. Tu capisci questa ricerca? Ti trovi una mancanza di parole nella vita quotidiana? Mamma e mamma. Non lo so che cosa possa essere. Ma avete bisogno di nuove parole?"
SILVIA: "Abbiamo bisogno di nuove parole tanto è vero che quando, per esempio, è nata l'Associazione arcobaleno, ancora le nostre famiglie non si chiamavano e quindi raccontavano da poco delle vecchie socie, che si sono messe attorno a un tavolo e si sono chieste " Dai, e noi come ci chiamiamo?" e poi però hanno scelto di tenere il termine "famiglia" di affiancare al termine famiglia "omogenitoriale" perché prima si diceva famiglia gay e lesbica che non vuol dire niente, perché gay e lesbica è l'orientamento sessuale, non è la famiglia, ma non c'era un termine e poi dopo, andando avanti nel tempo, si è ripreso il simbolismo del movimento LGBT, quello dell'arcobaleno, ed ecco qua le famiglie Arcobaleno.
Ci siamo come associazione interrogate sul nome. Però il termine "famiglia" è rimasto partendo dall'idea che non esista un unico tipo di famiglia, ma ne esistono tante: noi siamo le famiglie arcobaleno. Non siamo la famiglia. Quindi la declinazione al plurale aggiungendo poi degli altri termini accanto piuttosto che trasformando completamente. Adesso ho un dilemma che mi viene e ve lo dico così: non so quanto ci sia qua desiderio di omologazione o semplicemente - come dire - una paura e quindi una rassicurazione nel tenere questo termine, anche voi potevate scegliere di utilizzare il termine famiglia e un'altra parola accanto invece…"
NICOLETTA: "Noi di famiglie non ne facciamo, però certo potevamo continuare a dire donne senza figli."
SILVIA: "Intendo famiglia perché a me viene in mente che, per esempio, una donna che ha il suo progetto di vita da sola col suo cane, è una famiglia, non so. Per me "famiglia" è esteso. Nel senso che la presenza o meno di figli non fa famiglia, un compagno o una compagna non fa famiglia: una persona adulta che ha un progetto di vita da sola, è famiglia per me. Però è curioso perché la nostra bambina di un anno la prima parola che ha imparato a dire è stata "papà" e noi abbiamo riso tantissimo. La figlia media rideva da impazzire diceva: "Viola ripeti mamma" e lei che stava imparando a dire "papà!"… Rideva tantissimo e la piccolina lo diceva ancora di più perché la sorella rideva, e la rinforzava in questo. Curioso, papà! Invece l'altro giorno c'era a casa una coppia di amici, due papà, e gli raccontavamo questa cosa, loro hanno due gemelli dell'età della nostra piccolina e dicevano: "invece i nostri, la prima parola era mamma"… curioso… si rideva su questo. "papà no, qua papà niente, non ce ne sono papà. Due mamme, ma papà niente"."
soggetto famiglia omogenitoriale famiglia arcobaleno famiglia lunàdigas


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