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Silvia: "Se sei lesbica e sei madre è più facile l'accettazione sociale"



Il giudizio sociale e le unioni civili start 00:27:17end 00:32:00 Silvia ricorda la frequentazione da giovane di gruppi femministi e il suo percorso che l'ha portata oggi a costruire la sua famiglia. Insieme alla compagna attende la legge sulle unioni civili per poter garantire maggiori diritti alle loro figlie. Infine testimonia come una lesbica madre venga più facilmente accettata rispetto ad una lesbica senza figli.trascrizione MARILISA: "Dì tu Silvia se c'è qualche cosa che…"
SILVIA: "Voi mi avete aperto interrogativi adesso, su cui rifletterò!"
NICOLETTA: "E' una caratteristica di Lunàdigas, questa."
SILVIA: "Perché poi io… ho tutto un percorso, nel senso che quando ero ragazzina inizio a frequentare collettivi femministi, gruppi di donne… anche se insomma io ho quarantadue anni, quindi insomma… però comunque ancora ricordo i primi anni dell'università con delle donne un po' alternative, quindi movimenti femministi: "Io non mi sposerò mai!"… contro il matrimonio e poi… curioso alle volte, quando poi si parla anche tra amici e amiche di vecchia data, loro scherzando mi prendono in giro e dicono: "Alla fine dicevi tanto, hai fatto tutto questo percorso, ti sei scelta un'aria di devianza, perché hai deciso di metter su una famiglia strana; però poi in quest'area di devianza, invece sei molto tradizionalista, alla fine in tutto questo, avete scelto di fare tre figlie e alle 9 siete tutte a letto perché siete stremate!"
MARILISA: "Se ci fosse la possibilità del matrimonio lo fareste, naturalmente nell' ottica che dicevi."
SILVIA: "Sì, ma veramente non nell'ottica del matrimonio romantico, assolutamente no. Anzi se approveranno le unioni civili che abbiamo tanto combattuto, andremo a fare anche quello subito, immediatamente, ma senza grandi festeggiamenti. Senza grandi festeggiamenti perché devo dire per noi simbolicamente non ha grande valore devo dire, anche con la mia compagna ci siamo trovate in questo. Non è per tutte le coppie omosessuali così, alcune proprio lo vogliono celebrare. Per noi no, non c'è questo perché non c'è stato questo desiderio neanche prima, dicevo "non mi sposerò mai, questa istituzione non mi piace". La mia compagna si è sposata perché si è trovata in circostanza particolari, ma anche lei non ha un bel ricordo del matrimonio. Quindi no, però andremo immediatamente a farlo, ma per dormire sonni più tranquilli, è la verità. Per questioni di tutele subito, quale sia anche la porcata più porcata che approveranno… noi senza festeggiare, andremo, però, questo sì, per tutela delle nostre bambine, perché è troppo importante."
NICOLETTA: "Comunque tu sei d'accordo che una donna lesbica madre è più facilmente accettata rispetto a una donna lesbica?"
SILVIA: "Sì, assolutamente sì. Infatti quando tutti ci dicono: "Voi che fate coming-out ovunque, è difficile?", io dico "Sì, ovviamente è difficile" perché all'inizio è difficile - ormai abbiamo fatto l'abitudine, come per tutte le cose quando fai l'abitudine costa meno fatica - , però all'inizio è stato effettivamente difficile, però il fatto che sia madre, in qualche modo, fa dimenticare alla persona che sei lesbica, non so come dire… e quindi c'è una accettazione incondizionata."
MARILISA: "Più un lasciapassare."
SILVIA: "Secondo me, sì. Perché le persone si centrano su questo e siccome essere madre è accettato nel contesto sociale, ci si concentra su quello. Secondo me è molto più facile fare coming-out da mamma lesbica. Lo vedo sul lavoro, tanti amici gay e lesbiche, quando si è genitori lo fai un po' perché obbligato ma un po' perché sai che viene più accettato; invece, se non sei genitore hai più difficoltà perché lì c'è meno accettazione e poi veramente le persone… secondo me si dimenticano alla fine."
MARILISA: "La cosa che emerge è soprattutto la maternità."
SILVIA: "Sì, soprattutto per le mamme, per i papà gay è un po' diverso. Però per le madri lesbiche, sì, io penso ci sia più accettazione sociale. Per una mamma lesbica piuttosto che per una lesbica punto. Una donna lesbica punto. Penso di sì."
soggetto giudizio sociale coming-out femminismo unione civile matrimonio


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