Nives: "Non mi è mai piaciuta la limitazione della famiglia"
Bolzano 2014 ott. 29 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La famiglia d'origine start 00:04:51end 00:08:09 Nives parla della sua famiglia d'origine composta da padre, madre e fratello che hanno sempre supportato la sua dedizione allo studio e le sue scelte personali.trascrizione NIVES: "Ho avuto la fortuna di avere una famiglia, posso dire, posso usare l'aggettivo "eccezionale" - intanto do una controllatina a questo lavoro perché non vorrei sbagliare. Eccezionale in questo senso: allora, una mamma che purtroppo non ha potuto studiare perché figlia di contadini, le figlie naturalmente non potevano andare a scuola. Suo padre, si parla naturalmente dell'impero asburgico, perché mia mamma è nata nel 1920, e le sorelle sono nate prima, ai tempi appunto dell'impero asburgico, qui nel Trentino. E il padre negli anni 15, 16, 18 pur di non mandare a scuola le figlie, si è fatto anche un paio di giorni di galera. Ecco. La figlia, l'ultima figlia, mia mamma, del 20, non ha potuto studiare. Ha dovuto lavorare. È andata a finire, povera ragazza, a casa del console fascista di Bolzano dove naturalmente, siccome era una bella ragazza ma non si faceva mettere le mani addosso, era considerata, anzi era definita, "la bolscevica". Mia mamma neanche sapeva il significato di questo termine, lo ha saputo quando gliel'ho spiegato io. Mio padre socialista nenniano, e non craxiano, ci tengo a dirlo perché altrimenti mi si rivolta nella tomba, mi ha sempre detto fin da quando avevo dieci anni: "guarda che tu devi studiare, ti devi mantenere, guarda che tu non devi fare la fine delle tue compagne di classe che sono destinate ad una fine veramente improba" - come dico io - "sepolte in una famiglia". Ecco io perciò ho studiato con l'appoggio dei miei genitori. Mio fratello, che ha tre anni meno di me, era molto asinello ma ai miei genitori non interessava assolutamente niente perché bastava che fosse la figlia femmina a studiare. Di conseguenza io ho sempre avuto l'appoggio - sì, il giallo potrebbe andare bene -, ho sempre avuto l'appoggio dei miei genitori, e questo naturalmente mi ha aiutato, perché non è facile negli anni 60-'70 studiare, laurearsi, parlo per una femmina naturalmente, studiare, laurearsi, avere un fidanzato, come si diceva allora, e come si ricomincia a dire ora avere un fidanzato, non sposarsi, e soprattutto non mettere al mondo bimbi, che pareva la cosa che più indispensabile di questo mondo. Ecco da questa a questa famiglia io devo molto, a mio padre, a mia madre, a mio fratello che è sempre stato orgoglioso della sorella che studiava e che così dava delle soddisfazioni ai genitori, così non le doveva dare lui."
English:
NIVES: "I was lucky enough to have a family... I can use the adjective extraordinary, Meanwhile, let me check this work, I don't want to make mistakes. Extraordinary in this sense, a mother who unfortunately couldn't study, her parents were farmers and naturally their daughters couldn't go to school. Her father, we are talking about the Habsburg Empire, as my mother was born in 1920, and her sisters were born earlier, at the time of the Habsburg Empire, here in Trentino.
Her father, in the years between 1915 and 1918, in order not to send his daughters to school, even spent couple of days in jail. His youngest daughter, my mother, she couldn't study, she had to work. She ended up, poor girl, at the home of the Fascist consul in Bolzano where, since she was a pretty girl, but didn't let anyone lay their hands on her, she was considered, or rather she was called, the Bolshevik. My mother didn't even know the meaning, she knew when I explained it to her. My father, a Nennian socialist, and not a Craxian, I care to point this out, otherwise he'll turn in his grave he always told me since I was ten years old, "you have to study, you have to support yourself, you don't have to end up like your classmates, destined for an unhappy end." As I say, buried in a family. So I studied with the support of my parents. My brother, who is three years younger than me, didn't do well at school but my parents didn't care at all, as it was enough for them that their daughter could study. So I have always had the support.
...yes, yellow could be good, I've always been supported by my parents, and this of course helped me, because it was not easy in the 60s and 70s to study, get a degree, I mean for a girl of course, to study and get a degree, have a boyfriend, as it used to be call back then, and as it is called now again. Having a boyfriend, not getting married, and above all not having children, which seemed the most important thing on earth. I owe a lot to this family, to my father, to my mother, and my brother, who was always proud of his sister, who studied and gave his parents satisfactions, so he didn't have to."soggetto padre madre genitori famiglia d'origine scuola fratello anni Venti socialismo fascismo anni Settanta anni Sessanta