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Il Cerchio del Melograno: "Sui rami secchi"



Lavoro e sfera personale start 00:11:15end 00:13:50 Una donna (testimone 12) racconta come l'accettazione di non avere figli ha portato a dei miglioramenti anche nella sua esperienza di cura professionale di persone con difficoltà.trascrizione TESTIMONE 12: "Anche io vengo dalla Svizzera dove c'è una cultura protestante per cui una donna che non ha figli non è guardata così male come ancora oggi succede in Italia. Io non ho figli, e quando lo dico qui sento che la gente mi guarda un po' male. È una cosa rara, è una cosa strana, invece nella cultura protestante questo lo sento meno. La mia non è stata proprio una scelta ma sono state le circostanze della vita; forse tra i trenta e i quarant'anni, quando tutte le mie amiche hanno avuto dei figli, per me era difficile non diventare un "ramo secco", sviluppare altre cose, perché il mondo intorno era tutto organizzato -la sera, la domenica, il sabato- giustamente, per i figli. Però poi sono riuscita a far crescere altri rami. Ricordo bene che quando è passato per me questo dolore di non aver fatto figli, siccome io lavoro con delle persone che hanno delle malattie e devono rinunciare a cose molto più grandi di me - io non ho figli ma posso fare tantissime cose, loro devono rinunciare, ed è un tema sempre presente nelle terapie accompagnarli in questa rinuncia- quando sono entrata in pace con questa cosa, non tutte, ma tante terapie hanno fatto un salto perché ho potuto emanare un'altra atmosfera."soggetto giudizio sociale religione sofferenza lavoro


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