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Il Cerchio del Melograno: "Sui rami secchi"



Gravidanza start 00:48:03end 00:53:39 Una donna (testimone 5) racconta della sua gravidanza, dei rapporti con la famiglia in provincia, delle letture fatte da giovane e della scelta di non avere altri figli.trascrizione TESTIMONE 5: "Io vengo da un paesino tipo ‘Frittole', ve lo ricordate? Quindi lì era ovvio, era scontato che ci si dovesse sposare e avere figli… non uno, uno non andava bene per niente, bisognava avere figli. Io sono venuta via da lì, sono sempre stata una tipa un po' agitata, tant'è che la mia mamma… non mi volevano mandare via, non volevano perdere il controllo su questa ragazzina troppo vivace. Però con il sostegno di mia sorella riuscii a venire a Firenze e mia madre mi disse: "non ti azzardare a tornare a casa in quelle condizioni perché non entrerai". E in famiglia c'era stato anche il caso di una zia che da giovanissima era rimasta incinta, probabilmente da un signore dove lei lavorava, e fu mandata via, fu allontanata dalla famiglia, e per tantissimi anni lei non si è riavvicinata alla famiglia e questa bambina è stata conosciuta da grande. Quindi con questo avvertimento della mia mamma… io sono ritornata a casa incinta. Sono quelle cose strane insomma della vita… non è che l'avessi proprio deciso lucidamente, sono quelle cose andate... però ho sempre pensato di avere dei figli, anche io avrei voluto diversi figli, poi invece nella vita è andata che ce ne ho avuta una. Però mi avete fatto venire in mente due cose: una quando tu hai parlato di quella signora che non aveva figli e ti ha insegnato a cucire, mi è venuto in mente che sotto alla mia casa dove io ero bambina c'era questa signora che non aveva figli e mi ha insegnato a fare l'uncinetto: la Versilia, era una donna che era sempre in casa, non parlava mai con nessuno, ma con me era dolcissima, e la mia mamma mi mandava giù dicendomi "vai da lei a farti insegnare le cose, perché io non ho pazienza, vai da lei che ha pazienza". E io pensavo: "ma com'è che la mia mamma non ha pazienza, e quella che non mamma ha pazienza?", era un po' strana questa cosa, mi suonava strana; però appunto mi ha lasciato questa eredità. Ho pensato a questa eredità e poi ho pensato a Margherita Hack che ha detto "a me non me ne frega niente di lasciare l'eredità". E lì per lì mi è sembrata una cosa un po' fredda, hai visto lei sembra una un po' distaccata dalle cose, no? E invece è una cosa bellissima questo fatto di non voler per forza lasciare qualcosa per la paura di scomparire nel nulla e di non aver fatto niente, quindi questo bisogno di lasciare un'eredità che a volte è proprio quello che spinge anche ad avere dei figli. Ma il fatto di vivere bene: come qualcuno ha detto, non è questo, si può anche portare dietro una cosa del genere, o comunque uno che vive bene, che è felice e comunque è dentro le scelte che fa, la lascia poi questa eredità nelle persone che incontra. Poi pensavo anche a un'altra cosa, che quando ero sempre appunto un po' piccolina, alle volte prendevo i libri della mia sorella, che era molto più grande di me, e lessi questo libro -forse anche di nascosto, perché era in un posto dove forse ce lo aveva messo apposta- che era "Lettera ad un bambino mai nato", e io rimasi scioccata da questo libro, forse perché appunto non potevo comprendere bene. E questo libro insomma è sempre stato qualcosa che non ho capito bene. Però non lo so, a volte si mettono insieme dei pezzi… io ho avuto una figlia, però ho anche deciso poi di non averne un altro di figlio pur avendo invece magari l'occasione e la situazione per farne un altro, e sono due scelte veramente importanti, e forse mi sembra più importante questa scelta di non averne fatto un altro di quello insomma più facile di averlo avuto."soggetto gravidanza famiglia d'origine scelta zia persone citate Fallaci, Oriana (scrittrice e giornalista) [persona citata] Hack, Margherita (scienziata e ricercatrice) [persona citata]


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