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Il Cerchio del Melograno: "Sui rami secchi"



Esperienze - testimone 11 start 01:14:57end 01:19:36 Una donna (testimone 11) racconta la sua esperienza di madre adottiva di quattro figli.trascrizione TESTIMONE 11: "La mia storia è molto simile a quella della Sonia: appunto io vivevo in un paesino con quattro fratelli e vedevo sempre la mia mamma con il vestito corto davanti, e non mi piaceva proprio questo fatto. I vestiti sono quelli, non è che c'erano i pre-maman al mio tempo, quindi davanti il vestito era sempre più corto e questa cosa non mi piaceva per niente. Invece c'era una zia che abitava a Firenze intanto, che non aveva fatto figli, non si era sposata, anzi si erano messe insieme tre donne -cosa insolita, loro erano dell'Ottocento- e tutte e tre non avevano fatto figli. La zia era bella, la zia era quella che mi mandava i giornali "Mani di fata", quindi io leggevo queste cose della zia e sono sempre cresciuta con quest'idea che non volevo fare la fine della mia mamma. E l'ho portata avanti quest'idea: intanto io non sono sposata, non ho mai fatto figli, non sono mai rimasta incinta, però poi ho risolto in qualche modo questo fatto - perché i bambini mi piacevano tanto - adottando dei figli. Ma questo perché mi sono trovata al momento giusto nel posto giusto, quindi non è stata poi una grande decisione, si poteva fare e l'ho fatto. Quindi mi consideravo al di fuori di questa cosa, quando la Nicoletta mi ha detto "guarda anche te...", allora mi sono resa conto che non ho partorito, non ho allattato. Però è un privilegio questo, io lo sento come un privilegio; però ho sempre guardato, specialmente nel momento del Femminismo, alle donne senza figli cercandogli dei difetti perché io mi consideravo una donna con figli. E cercavo dei difetti e mi sembrava sempre che o erano pazze dei nipoti, o avevano cani e gatti, o viaggiavano all'infinito, in India, facevano tutte queste cose dei guru, poi si innamoravano dello psicoanalista, e tornavano con questi vestitoni… io invece andavo a Londra con quattro figlioli dietro, con tre lire. Per cui poi alla fine non mi piacevano questa donne senza figli; per fortuna ora in questo Cerchio ho sentito che sono diverse, che c'è un'altra cosa molto importante, che è quella di trovare se stesse, di mettere a disposizione il sapere. Però questo fatto che anche io sono un "ramo secco" mi ha un po' impressionato perché mi sembrava di aver aggirato il problema: non avevo fatto la fine della mia mamma, somigliavo più a mia zia perché a quattordici anni sono venuta a vivere a Firenze, e adesso ci sto pensando tanto a questa cosa. In effetti io non ho partorito, non ho allattato, e queste donne senza figli che però appunto anche a settant'anni sono biondine e vanno all'Università del Tempo Libero, non voglio farvi ridere, ma una pena… a tutte le presentazioni dei libri ci sono sempre… e quindi io ho bisogno di un riscatto, giustamente come diceva la Sonia - mi sono riconosciuta: ci vuole un riscatto, bisogna far vedere che non siamo le mamme, non siamo quelle che hanno partorito, ma non siamo nemmeno quelle con diecimila gatti, con i capellini biondi e le calze a rete, insomma. Alla mia età, ma anche un po' da più giovani, è ridicolo questo atteggiamento giovanilistico, quindi ci vuole un riscatto di valore, una festa, non lo so, qualcosa che coinvolga. Non voglio dire più nulla però è questa la mia posizione, che proprio ci vuole un riconoscimento."soggetto femminismo zia famiglia d'origine madre adozione parto allattamento adolescenza


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