Lidia Menapace: "Non si può essere indipendenti nella testa se si dipende nei piedi"
Libreria delle Donne (Bolzano) 2014 ott. 28 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La battaglia per l'aborto start 00:26:28end 00:33:18 Lidia parla dell'aborto e della violenza sessuale tramite alcuni aneddoti della sua vita sociale e politica.trascrizione LIDIA MENAPACE: "Vediamo intanto sull'aborto: perché sull'aborto intanto, visto che era reato, anche se di fatto non perseguito - perché poi c'era questa doppiezza perché una donna che abortiva poteva essere ma nessuna veniva denunciata, bisognava proprio che fosse una cosa molto solenne, che coinvolgeva una levatrice di grande fama, insomma di solito era una specie di reato tollerato, ma essere causa o comunque simbolo di un reato tollerato dà un tale peso sulla testa - sei una donna, potresti abortire e quando tu abortisci io ti tengo in pugno perché quello è un reato e posso denunciarti quando voglio; però lì non si poteva dire voglio uscire dall'aborto ergastolano perché l'aborto è un evento unico, non è una continuità come il matrimonio, quindi dovevi trovare un altro sistema. Allora il primo sistema fu quello di dire: "mah, è un grumo di sangue", io lì mi opposi dissi: "non è vero, è grumo sangue ma ha dentro una legge per cui si sviluppa poi in un certo modo". Quindi voglio dire che ho diritto a non volerlo dentro di me se non lo voglio, ma non perché è un grumo di sangue, perché se no è come un dente malato, me lo faccio togliere perché mi fa male, si campa lo stesso. No, lì è un'altra cosa insomma; e quindi bisogna andare un po' più a fondo di questa faccenda, e l'andare più a fondo era: finalmente devi convincerti e convincere la società che una donna è, in questo caso, come un uomo, una persona, e una persona è un fine e non un mezzo. E quindi ogni qualvolta dentro al tuo corpo c'è qualche cosa che è stato messo da qualcuno, che quindi usa il tuo corpo come mezzo per avere un figlio oppure non lo vuol più ti dà i soldi per abortire, eccetera, tu devi dire di no perché quello vuol dire che tu sei ridotta a strumento, comunque. Allora cominciamo a graduare: se questa cosa viene fatta con la violenza, perché non si deve abortire neanche se una rimane incinta dopo essere stata violentata? A rigore anche, e allora comincia un lungo cammino se con la violenza, se, senza volerlo, se, perché non ti sei riguardata, ma è lecito riguardarsi? Viene su una tale mole di problemi che tu ti accorgi che ogni volta che strappi uno di questi punti di questa impuntura cucita strettissima, respiri, non godi, perché magari è una cucitura che ti sta anche a cuore, ma ti accorgi che non ci stai più dentro, che non tiene; e quindi era sempre un misto di acquisto di libertà e non di quella libertà che ti fa essere più, come dire, scriteriata, ma che ti obbliga ad essere più severa addirittura con te stessa, più seria, più responsabile. Dai risposte, ma dai risposte a te, sei tu che ti fai le domande. E l'aborto ha cominciato ad essere questa cosa qui.
Finalmente, passando però per la violenza sessuale perché, l'esperienza invece più diffusa era quella di sentire parlare di violenza sessuale che praticamente ciascuna aveva paura di poter essere violentata, questo era; la paura era totale e tu cominciavi a dire: "porco mondo, se mi tocca stare in casa la sera per il fatto che non posso andare per strada, perché ho paura di essere violentata, dov'è che sono una cittadina?". Mi ricordo, io abitavo a Roma, stavo a Roma di solito a lungo, perché lavoravo per Il Manifesto, sono una delle cofondatrici de "Il Manifesto". Una sera tornavo a casa dal Consiglio Comunale, perché intanto ero Consigliera Comunale, ed era finito abbastanza presto, saranno state le nove e mezzo di sera, neanche le dieci, arrivo sotto casa e vedo donna che piange e dice: "mi hanno rubato la borsetta, mi hanno borseggiato, mi hanno scippato" e io: "Guardi, c'è un Ufficio di Polizia, qui vicino, l'accompagno". Arriviamo, l'accolgono, la fanno sedere, le danno un bicchiere d'acqua, si comportano molto bene, dopo di che fanno la fatidica domanda: "Ma signora che cosa ci faceva per strada da sola?". "Come?", dico io, "non era mica in un bosco alle tre di notte! Posso capire, ci si perde, casca, muore, arriva il lupo, non lo so, ma a Roma la sera alle nove e mezza? Signora non risponda!".
Non saremo libere fino a quando non potremo dire a uno che mi incantona per strada: "ero per strada per cercare un'avventura, ma tu non sei quell'avventura che cercavo", ecco!
Non ho bisogno di una ragione virtuosa per essere per strada; volevo andare a passeggio, non si può? è già sospetto?
E quindi già tutta la questione che coinvolgeva la violenza sessuale rimetteva in discussione proprio la condizione della donna come reclusa, reclusa a domicilio. Per cui la conquista della libertà era un lavoro lunghissimo, non finiva mai; e quando finalmente abbiamo cominciato a dire che il governo del proprio corpo non può essere delegato a nessuno e quindi chiunque pensi di poter, persino che ti ha legittimamente sposato, vuol dire che questo è vero sempre, in assoluto. E pensate che invece l'opinione contraria è talmente diffusa che quando si fece la legge sulla violenza sessuale, che quella italiana era l'ora ed è tutt'ora una delle migliori, non ci fu modo assolutissimamente, con due legislature, di far mettere che anche il marito se violenta è uno stupratore - questo non c'è, non c'è.
Noi presentammo una legge di iniziativa popolare, raccogliemmo un milione di firme - con difficoltà in Sudtirolo perché, sai com'è, qui non serve questa cosa, quando si scopre che anche in Alto Adige si ruba, come è successo da poco, tutti sono stupiti: "ma si ruba anche in Sudtirolo?", anzi in Alto Adige perché dire Sudtirolo è già un'offesa, devi dire Alto Adige che è una frase, una denominazione di tipo francese inventata per l'appunto al tempo di Napoleone."
English:
LIDIA MENAPACE: "Let's talk about abortion. Basically, it was a crime, although not really prosecuted, but it was tricky, if a woman got an abortion she could be convicted, unless it involved a very famous midwife or something. Generally, it was a kind of tolerated offence. But being the cause or symbol of a crime, albeit tolerated, put a great strain on you. You could have an abortion and when you do, I'll have you in the palm of my hand, because it is a crime and I can report you. You could not joke about abortion as a life sentence, because abortion is a unique event, it doesn't have a continuity like marriage, so you had to find another approach.
The first approach was to say, "well, it's just a blood clot", I objected there and said: "it is true that it is a blood clot but it has a law attached to it, which then develops in a certain way". So I have the right not to want it inside me if I don't want it, not because it's blood clot, like a rotted tooth that you can extract it with no problems, No, this is something different, and you need to dig a bit deeper into this matter, which meant you finally have to convince yourself and convince society that a woman is, just like a man, a person, a person is the end and not the means. And so whenever there is something inside your body that has been put by someone, using your body as a means to have a child or if he doesn't want it instead gives you money to have an abortion, you have to say no whichever way it means you are just an instrument. Let's see: if this is the result of violence, why couldn't one get an abortion even if one gets pregnant after being raped? Strictly speaking too, it is a long journey that might begin with an act of violence, if, without wanting to, you didn't look after yourself. Is it fair?
There is such a huge amount of problems that you realise that every time you tear one of these stitches from this tight seam, you breathe, you might not enjoy it, because maybe it's a seam close to your heart. Deeper inside, something doesn't hold together. Therefore it was always a mixture of acquiring freedom and not that freedom that makes you more reckless, but that forces you to be even stricter with yourself, more serious, more responsible. You give answers to yourself, you are the one asking questions. And abortion began to be this thing here.
Finally, passing through sexual violence as the most widespread experience was to hear about sexual violence, basically everyone was afraid of being raped. The fear was overwhelming and you started to think, "Holy hell, if I have to stay at home in the evening because I am afraid to go out and being raped, I am a second-class citizen".
I remember, I used to live in Rome for long periods of time, because I worked for Il Manifesto, I am one of the co-founders of Il Manifesto, one evening coming home from the City Council, because I was also a City Councillor, and it was quite early, it must have been before ten o'clock, I arrive at home and I see a woman crying: "What happened?" "they stole my handbag, they robbed me" "There is a police station not far from here, I'll take you there". We arrive, they welcome her, they offer her a glass of water, they treat her kindly, and then they ask the crucial question: "What were you doing alone in the street?" "She wasn't in the woods at three in the morning! I can understand, you get lost, fall and die, the wolf comes, I don't know, but in Rome at half past nine in the evening? Madam, don't answer!" We won't be free until we are not free to tell someone harassing me in the street: "I was out looking for an adventure, but you are not the adventure I was looking for". I don't need a righteous reason to be on the streets; I wanted to go for a walk, can't I? Or is that suspicious? So the whole issue involving sexual violence questioned the very condition of the woman as a recluse, a home recluse.
The conquest of freedom was a very long journey, it never ended; and when we finally began to say that the governance of one's own body cannot be delegated to anyone, hence, whoever thinks they can, even your legitimate husband, means that this is always true. And believe it or not mostly people think exactly the opposite, that when the law on sexual violence was made, and the Italian one was and still is one of the best, there was absolutely no way, with two legislatures, to add that even if the rapist is the husband, he is still a rapist. There was no way to do it.
We presented a bill of popular initiative, we collected one million signatures, not easy in South Tyrol, as people thought we wouldn't need it here. When you hear that there are thieves in South Tyrol, everyone is amazed: "Thieves in South Tyrol?", or rather in Alto Adige, as South Tyrol sounds like an offense, you have to say Alto Adige which is a French denomination invented precisely at the time of Napoleon."soggetto aborto violenza sessuale corpo