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Lidia Menapace: "Non si può essere indipendenti nella testa se si dipende nei piedi"



Il controllo delle nascite start 00:51:44end 00:53:48 Lidia parla delle differenze tra Novara, sua città natale, Trento e Bolzano da un punto di vista di vivibilità e di controllo delle nascite.trascrizione LIDIA MENAPACE: "Devo dire che sicuramente il controllo delle nascite a Novara ecco è usato da moltissimo perché tutte e due le mie nonne hanno avuto tre figli e, al contrario di quello che dici tu, mia madre diceva: "non sono mica una coniglia"; c'era un certo disprezzo di chi aveva molti figli. Mia suocera che era trentina ha avuto otto figli dei quali quattro morti. Mia madre diceva: "mettere al mondo otto figli dei quali quattro morti e quattro campano… io ne ho fatti tre e tre sono stati al mondo, punto; stavo bene io e stavano bene loro".
Novara, il Piemonte in genere penso, benché sia una regione piuttosto ‘gnucca' - insomma, i piemontesi non sono particolarmente brillanti, vivaci, gioiosi, però più laici sì, mediamente laici di quanto non si fosse allora, perlomeno in Trentino, sì! Tanto è vero che quando decidemmo di sposarci e di ritornare dove Ninni aveva vinto un concorso; io misi come unica condizione che non andassimo a Trento ma a Bolzano. Perché a me Trento già mi stava addosso, nel senso che tu metti i piedi in terra e: "ti piace Trento?", "non l'ho ancora vista"; il solo fatto che non cadi svenuta per la bellezza della città viene considerato offensivo. Bolzano allora era un accampamento, non era una città; succedeva di tutto ma, appunto per quello, almeno puoi andare, come dicevo sempre io, in giro in pigiama e non si voltano neanche a guardarti.
lo sentivo molto di più questa stranissima laicità conservatrice che comunque era meglio della conservazione clericale di Trento. Ecco, solo termine di confronto non particolarmente elogiativi né per l'una né per l'altra però uno dei due ha fatto sì che Bolzano è diventata la mia Wahlheim e Trento invece no."

English:
LIDIA MENAPACE: "I am sure that birth control in Novara has been used for a very long time, because both my grandmothers had three children only. Contrary to what you were saying, my mother used to say said: "I'm not a rabbit ". There was a certain contempt for those who had many children. My mother-in-law, from Trento, had eight children, four of whom died. My mother said: "eight children, and only four survived, I had three and three survived, and we were all fine."
I think Novara, but Piedmont in general it is a rather 'sober' region, the Piedmontese are not particularly bright, lively, joyful, but on average more secular than Trentino was back then! So much so that when we decided to get married and go back to where Ninni had won a competition; my only condition was that we moved to Trento and not Bolzano, because Trento was suffocating for me, you get there and they ask you, "You like Trento?", "I don't know yet". The mere fact of not fainting before the beauties of the city is considered offensive. Bolzano was like a camp, there was a lot happening, but at least you could around in your pyjamas and they don't even turn to look at you. I felt closer to this conservative secularism, which was better than Trento's clerical conservation. They are not particularly praiseworthy terms, either one of them, but it meant that Bolzano became my Wahlheim whereas Trento, on the other hand, did not."
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