Momi: "L'esperienza devastante della gravidanza extrauterina"
Firenze 2012 mar. 31 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La famiglia d'origine start 00:16:17end 00:21:37 Momi parla del rapporto ambivalente con i genitori e di come entrambi non abbiano superato l'esperienza dolorosa della gravidanza extrauterina.trascrizione MOMI: "Allora, mia madre mi ha fatta molto giovane, aveva ventidue, ventitre anni e però era ancora molto figlia. Figlia di una madre molto forte, molto impegnativa, a volte debordante, e quindi è rimasta sempre un po' figlia. Mia mamma ha con me un rapporto poco di madre e un po' più di sorella maggiore e questo spesso non è stato molto facile per me perché io avevo bisogno di una presenza un pochino più forte, invece a volte sono io quella che fa un po' da mamma.
Mio padre faceva l'attore quando sono nata quindi era sempre in giro e ci siamo visti poco - e anche lui, entrambi figli di separati, quindi ai tempi situazioni poco semplici - e anche lui, comunque, con una forte dose infantile all'interno. Quindi io ho due genitori poco genitori e spesso quando vogliono fare i genitori, siccome non sono abituata, iniziano i contrasti.
Mio padre quando sono stata operata e quindi ho perso questa possibilità, diciamo, lui da quel momento non si è più ripreso: stava bene e ha iniziato a invecchiare, a stare male.
Mia madre ogni tanto, invece, diventa aggressiva. È ha uno strano rapporto, è come se da un certo punto di vista l'avessi delusa e dall'altra invece si è fatta l'idea di non essere mai nonna, di non avere determinate cose che le amiche hanno e ha iniziato a odiare i bambini piccoli. Cioè li guarda e non sa cosa dirgli. Mi dice anche: "meglio così perché io non saprei da che parte prenderli, da che parte rigirarli".
Quindi sono un po' bivalenti, ci sono dei momenti in cui sento che il supporto è maggiore di quello di cui avrei bisogno e dei momenti invece in cui arrivano devastanti nei miei confronti come se fosse colpa mia.
Non è facile, è una situazione molto difficile perché poi basta poco che si innescano continue problematiche. E poi rimani figlia. Anche questo è un problema, cioè quando sei madre l'atteggiamento dei genitori è "sì, sei figlia, però sei anche madre" e quindi è come se tu fossi più matura.
Così io invece sono una contro due, e sempre figlia perché non mi vedono madre, quindi io sono sempre figlia e tendono a soggiogare continuamente, questo è il problema.
Ancora lo sto affrontando perché ci sono cose che stanno venendo fuori da poco, è venuto fuori a Natale, quindi qualche mese fa. Mio padre ha tirato fuori un po', quindi dopo sei anni. Lento, e un po' a volte uno stillicidio. Io ci sto lavorando perché comunque queste cose al momento in cui succedono tutti cercano di superarle, ma in realtà se le hai superate si vede dopo tanto tempo, non subito, perché subito c'è la forza e la reazione, dopo tanto tempo c'è quello che è veramente rimasto e vedi come gli altri hanno lavorato su questo problema. Io sono andata dallo psicologo per riuscire a trovare un equilibrio per tutto perché non solo ho dovuto superare fisicamente, ma ho dovuto superare tutto il resto che non è stato assolutamente facile. E quindi io comunque ero sola, e quando stai aspettando un figlio senti che invece hai bisogno dell'altra persona; non c'era quindi ho dovuto fare di qua e di là da sola. Poi ho cercato di ritrovare un equilibrio dentro di me.
Loro no, loro non ci hanno lavorato, questo è il problema."
English:
MOMI: "My mother had me when she was very young, she was 22 or 23, yet she was still very much a daughter. Daughter of a very strong mother, very demanding, at times intrusive, therefore she always remained in the daughter's role. My mother's relationship with me is more of an older sister than a mother, and often this has not been very easy for me because I needed a stronger guide, whereas I am the one who is more maternal, at times.
My father was an actor when I was born, so he was always traveling and we didn't see much of each other. He was also the son of divorced parents, therefore not very easy back then, and he, like my mother, a bit childish too. So, none of my parents acted very much as a parent, and when they want to act as parents, since I'm not used to it, we often argue.
When I had my surgery, and I lost this opportunity, let's say, from that moment on my father never recovered: he was fine and all of a sudden he began to age, to feel sick. My mother, instead, at times becomes aggressive. We have a weird relationship, it is as if I had somehow disappointed her, as if she kind of blames me for not being a grandmother, for not having what her friends have, and she began to hate small children. She looks at them without knowing what to say. She also tells me: "better this way as I would not know what to do, how to turn them over". So they are a bit ambivalent, sometimes I feel that they support me more than I need and at other times instead their attitude is devastating, as if it were all my fault. It is not easy, it's a very difficult situation because it very easily triggers conflicts, and you keep being a daughter. This is also an issue, because if you are a mother your parents think, "you are our daughter, but also a mother", as if you were more mature person. I find myself alone fighting with the two of them, and always as a daughter because not being a mother, I keep being their daughter and they tend to dominate me, always. This is the real problem.
I'm still dealing with it because there are things that have recently come up, just last Christmas, so only a few months ago. My father brought it up now, so after six years. Slow, at times it's like a long slow torture. I am working on it because when something like this happens, everyone tries to overcome the pain, but in reality it takes a long time to get over it, not straight away. At first there is the strength and the initial reaction, only after a long time you realize what is still there, and you see how the others have worked on this issue. I went into therapy in order to find a balance for everything, not only on the physical level, but on all levels, which was definitely not easy. I was alone anyway, and when you are expecting a child you feel the need of the other person next to you: he wasn't there, so I had to manage by myself. After I tried to find again a balance within myself. They didn't work on it, that's the problem."soggetto gravidanza extrauterina senso di colpa nonna genitori famiglia d'origine madre corpo padre