Elisabetta: "Non voglio avere nessuna etichetta: sono donna"
Collegno, ex Istituto Psichiatrico (Torino) 2015 mar. 27 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La famiglia tradizionale start 00:00:00end 00:04:08 Elisabetta ragiona sulla famiglia tradizionale e racconta del suo desiderio, fin da ragazzina, di andare oltre il matrimonio e la maternità, privilegiando la ricerca di sé in una comunità allargata.trascrizione ELISABETTA: "Devo dire che quando ho ricevuto questa richiesta, da parte di alcune amiche, di trattare l'argomento della fecondità, della maternità mi ha mi sono un po' la cosa mi ha interessato subito, ma allo stesso tempo, subito dopo, mi sono anche detta: "ma che cosa potrò dire su questo tema?". Perché non è che io abbia mai fatto un pensiero compiuto definitivo su questo argomento.
È difficile parlare della non maternità o della solitudine di un'esistenza, è difficile parlarne perché tendenzialmente le amiche che si frequentano, ma anche gli amici che si frequentano dicono: "È praticamente impossibile stare soli, siamo fatti per vivere assieme ad altri".
E poi però, come dire, affrontando e approfondendo l'argomento si scopre che questo non essere soli o questo vivere insieme include sempre e soltanto la famiglia e i figli.
E io devo dire che non sono mai riuscita a pensare in questo modo, neanche quando ero ragazzina.
Quando ero ragazzina le compagne di classe, che pensavano ai loro programmi di vita, tra cui mettevano lo studio, la laurea, la carriera la prima cosa che dicevano era: "sì, poi però mi sposo e faccio da uno a tre figli".
E io questo pensiero non sono mai riuscita ad averlo e non so il perché, perché nella mia vita, non so perché nella mia vita io non sono mai riuscita a vedere una famiglia tradizionale e un numero di figli che poteva variare, insomma... non lo so, io sapevo che volevo qualcosa di più, evidentemente qualcosa di più di una famiglia tradizionale così come io la conoscevo. Che non significa però non avere dei figli.
Se una donna non è fertile solo perché non ha dei figli? Beh, io credo di no, io credo che una donna è fertile in quanto donna e in quanto mette in campo, desidera, pensa, cura le cose e i desideri della propria vita. E quindi credo che una donna che non ha figli possa essere fertile esattamente come una donna che ha figli e che li ha cresciuti.
Credo ci sia una fecondità della vita che vada oltre la maternità in sé. Nella mia vita, devo dire che non è che io abbia pensato ad un certo punto di non avere dei figli. Quando, anzi, se proprio devo dire, appunto le mie compagne pensavano di avere una famiglia tradizionale, se dovevo avere un desiderio, dovevo avere un pensiero, beh, mi veniva il pensiero che io avevo era il pensiero di una comunità, o di una famiglia allargata, di un luogo enorme dove c'era dentro tutto, dove c'erano dentro tante madri, tanti padri e probabilmente anche tanti figli, figli propri, figli non propri, figli che trovavano casa, che potevano trovare casa lì, ecco. Quindi se dovevo avere un pensiero era quello, che poi ovviamente la vita non mi ha dato."
English:
ELISABETTA: "I must say that when I was asked by some friends of mine, to talk about fertility and motherhood, I was I was a bit the thing intrigued me at once, although at the same time, soon after, I told myself: "but what could I possibly say about this topic?" Because I never really had a final and definite thought on the subject.
It's not easy to talk about... about non-motherhood or loneliness in one's life. It's difficult to talk about it because generally your friends, both women and men say: "It's virtually impossible to live alone, we are made to live together with others". But then again, delving a bit deeper on the subject, you realize that this not being alone, or this living together, only refers to family and children. And honestly I never felt like this, not even as a young girl.
When I was younger, my school friends when talking about their life plans, which included studying, getting a degree and have a career... the first thing they said was: "then I will get married, and will have one to three children". I could never feel that way, and I am not sure exactly why, because in my life... I am not sure why I could never see myself in a traditional family with an unspecified number of children. I don't know, I just knew I wanted more, clearly something more than a traditional family, as I knew it, which doesn't necessarily mean not having children.vI don't believe a woman is not fertile just because she bears no children. I think any woman, as such, is fertile, since she cultivates, yearns, thinks, takes cares of her own desires. Hence I think that a woman with no children can be as fertile as a woman who has raised children. I think that fertility exists in life, beyond motherhood itself.
In my life, I must say I never really thought at some point that I did not want children. On the contrary, I must say, while my friends were thinking of a traditional family, if I had to think about something I desired, well, I would... my vision was about a community, or an extended family. A huge place which could contain everything, which could contain many mothers and fathers, and possibly also many children, both your own and not, children who would feel themselves at home there, who could consider it their home. If I had to have a dream, that was the one, which obviously life did not grant me."soggetto famiglia tradizionale matrimonio fertilità figli desiderio comunità adolescenza