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Elisabetta: "Non voglio avere nessuna etichetta: sono donna"



Il lavoro start 00:04:09end 00:06:21 Elisabetta racconta di come la sua professione, in ambito espressivo e teatrale, sia da lei vissuta come un percorso di accompagnamento simile a quello della maternità.trascrizione ELISABETTA: "Nella mia vita professionale io incontro molte persone, mi occupo di educazione, mi occupo di formazione, aiuto i bambini, aiuto anche i ragazzi, i giovani, a volte anche gli adulti a tirare fuori la loro espressività, il loro desiderio di comunicare. Io mi occupo in una parte della mia vita di teatro, aiuto me stessa ma aiuto anche altre persone a sviluppare questo linguaggio teatrale, e, quindi, mi occupo, incontro davvero tante persone, anche tanti piccoli che desiderano esprimersi, che desiderano trovare la propria strada. Io mi occupo di loro, mi occupo per una parte, per un tragitto, per un percorso che però finisce lì, no? Io prendo i bambini a una certa età, li accompagno per un tragitto di strada e poi li lascio, li abbandono perché hanno trovato la loro strada. Ecco, questi incontri credo siano, abbiano lo stesso percorso di una maternità. Mi occupo di loro, li faccio crescere e poi li lascio andare per la loro strada.
Ecco se c'è una cosa che io non ho mai amato di un pensiero, se c'è qualcosa che io ho sempre pensato un po' pericoloso nelle famiglie tradizionali è che i figli sono proprietà delle madri o dei padri."

English:
ELISABETTA: "In my professional life, I come across many people, I work with education and training.
I help children, I also help young adults, and sometimes also adults, to bring out their ability to express themselves, their desire to communicate. Part of my life is dedicated to theatre, I help myself, but also other people to develop this theatre language. Therefore, I deal and meet really with many people, and also many children, who desire to express themselves, who desire to find their own way. I look after them, I accompany them through a part of this journey, a journey that ends there though, doesn't it? I start with children at a certain age, and walk with them for a part of their journey, and then I leave them to themselves, because they have found their own path. I think these encounters are... follow the same path... I think they follow a similar path with motherhood. I look after them, I raise them, and then I let them go their own way. If there is something that I never appreciated regarding the thought of... something which I always felt kind of dangerous, with traditional families, is that children are owned by their mothers and fathers."
soggetto lavoro educazione maternità cura


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