Elisabetta: "Non voglio avere nessuna etichetta: sono donna"
Collegno, ex Istituto Psichiatrico (Torino) 2015 mar. 27 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Il giudizio sociale start 00:06:22end 00:11:14 Elisabetta riconosce i limiti dei giudizi applicati alle persone che sfuggono dalle collocazioni sociali. Rivendica per sé la definizione di donna senza etichette e la necessità per i genitori di lasciare i figli liberi di seguire la propria strada.trascrizione ELISABETTA: "Diciamo che fino ad un certo punto il fatto di non essere né sposata né madre non è stato un problema, non è stato un problema nei confronti delle persone che stavano intorno a me, non c'era da giustificare nulla. Da un certo punto in poi però è stato più complicato perché le persone cominciano a guardarti con sospetto. Il fatto che tu non sia madre, che tu non sia sposa, soprattutto in alcuni ambienti, ma, per la verità in tutti gli ambienti, siano essi cattolici, siano essi laici, siano essi il fatto che tu non possa essere collocata da nessuna parte è problematico.
Le persone hanno bisogno di sapere se tu sei omosessuale, se tu sei cioè a quale, quale desiderio tu abbia, tu devi in qualche modo dire quale luogo abiti. Il problema è che io credo di non volere abitare nessun luogo, di non volere avere nessuna etichetta, io non credo di avere ancora deciso che cosa voglio fare nella vita, credo di avere bisogno di tutto il tempo e di tutta la vita per poterlo decidere, e quindi, il fatto di avere delle etichette mi crea problemi. Mi crea problemi dover spiegare, ad esempio mi crea problemi dover spiegare che sono felice anche non sono madre. Perché vorrei che la gente vedesse che sono felice e basta.
Oppure che in alcuni momenti sono felice e in alcuni momenti sono triste, perché la vita è così, la vita è fatta di alti e bassi. È fatta di momenti molto fecondi e di momenti molto sterili. Credo, se posso guardare le mie amiche mamme, che loro vivono lo stesso mio percorso, vivono momenti di grande fecondità nel loro essere madri e vivono anche dei grandi momenti di sterilità nel loro essere madri, perché? Perché la vita è così. Perché la vita è misteriosa ed è misteriosa per tutti. Dunque, credo che la cosa che più mi dia fastidio sia le etichette. Ecco io vorrei poter dire che sono una donna; non che sono una madre, che sono una sposa, che sono una divorziata, che sono sposata, che sono una amante perché nella vita, a seconda delle fasi, ci possono essere tutte queste cose, oppure nessuna. Ecco, credo questo!
Sì, credo sia molto importante una cosa. Non so se ce l'ho così chiara e se è così facile spiegarla, perché poi, tutto sommato io credo nella mia esperienza di figlia, di essere stata... di essere stata una figlia complessa e articolata, di aver avuto una madre e un padre complessi ed articolati, molto belli, che hanno fatto il loro meglio per essere padri e madri ma credo una cosa: credo che la cosa più importante e la cosa anche più difficile per una madre e un padre e anche per un figlio, è quello di capire che c'è un momento in cui bisogna andare, che le madri devono lasciare andare i propri figli, lo stesso per quanto riguarda i padri, perché a volte anche forse più difficile per i padri, soprattutto per le figlie femmine, lasciar andare i figli e credo che per un figlio, per una figlia sia importante andare. Ecco, il termine andare, partire, lasciare, che può forse sembrare un termine negativo, è un termine fondamentale in questa esperienza di padri, di madri, di figli."
English:
ELISABETTA: "Let's say that until a certain point, the mere fact of not being married nor a mother, was not a problem, not a problem with people around me, I didn't need to justify myself. From a certain point onwards, it became more complicated because people start to look at you suspiciously.
You not being a mother, nor a married woman, especially in some circles, but really in all environments, be it catholic or non-religious, or whatever... The fact that it is hard to label you is a problem. People feel the need to know if you are gay, if you are... what are your desires. You must somehow say which place you ihhabit. The problem is that I believe I don't want to inhabit any place, I don't want to be labeled. I think I still have not decided what I want to do in life, I believe I need all the time and my whole life to be able to decide. So... being labeled is a problem for me, as well as the need to explain myself.
For instance, I find it hard to explain that I am happy even if I am not a mother, because I would like people to see that I am happy, period. Or that sometimes I am happy and others I am sad, because that's life, with its ups and downs, with moments when you are very fertile and others very unproductive. I believe, looking at my friends who are mothers, that they live a journey similar to mine. They experience some very fertile moments as mothers, but also some very fruitless moments living their motherhood. Because that's the way life is. Because life is a mystery, for each and every one. I think what I can't really stand is being labeled. I wish I could just say that I am a woman, not that I am a mother or a spouse, or that I am divorced, or married, or that I have a lover, because in life you go through phases, and you can find all of these things or none. That's what I believe.
I think there is something very important, not sure if it's clear enough, and easy to explain.
All things considered, in my experience as a daughter, I have been a rather complex and articulate daughter, with complex and articulate parents, very beautiful, who did all they could as a father and a mother, but... My view is... I think that the most important and most difficult thing, for a mother, a father, but also for the children, is understanding when it is the right time to go. Mothers must let their children go, as well as fathers must do, because sometime it is even harder for fathers especially with daughters, let children take their path. And I think that it is important for a daughter or a son to go. The term going, leaving, letting go that may sound negative, is instead crucial in the experience as mothers, fathers, or children."soggetto giudizio sociale genitori libertà identità