Luisa Morgantini: "Non ho voluto avere qualcuno a cui dire: sei mio!"
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Le ragioni della scelta start 00:00:00end 00:03:47 Luisa Morgantini esamina le ragioni familiari e sociopolitiche che hanno determinato la sua scelta di non avere figli e di non sposarsi, privilegiando una vita di azione nel mondo come sindacalista e attivista.trascrizione LUISA MORGANTINI: "[Perché non ho fatto figli?n realtà non ho avuto tempo, penso che sia questo, ma questo ovviamente è la ragione di superficie perché il tempo si trova se si vuole, si usa dire.
Quando ero giovane volevo vivere sola, indipendente, cercare la vita, cercare chi fossi. Sono nata in un piccolo paese in mezzo alle montagne, io mi sedevo sul portone di casa e dicevo che le volevo distruggere queste montagne perché volevo vedere oltre, volevo andare oltre.
Mi rifiutavo di essere in realtà quello che in fondo voleva che mia madre fossi: una donna, una ragazza che a diciotto anni doveva avere il fidanzato, doveva sposarsi. Era il 1958 non era oggi ovviamente.
Io dicevo: "no perché? perché? io voglio fare altro, voglio conoscere il mondo, voglio conoscere me stessa". Non avevo in mente i figli, in realtà in quel momento la ribellione era: "non voglio un fidanzato, voglio avere un innamorato, perché devo essere condizionata dalla famiglia, perché mi devo sposare?" Quindi ero contraria al matrimonio, una forma di ribellione molto ... che era presente in quegli anni.
E poi c'era una cosa più profonda che era forse questa di dire: "io ho un corpo di donna e ad un corpo di donna si chiede che si faccia un figlio, perché? Perché io devo essere costretta dal fatto che sono donna a fare un figlio?"
In fondo la mia è stata anche un po' una lotta contro la natura, voglio dimostrare che invece si può essere donne, persone intere capaci di vivere amare bambini, animali, alberi, persone senza che per questo io dovessi fare un figlio.
Forse non avevo una profonda... non ho mai avuto un profondo desiderio, comunque non ho neanche mai pensato sinceramente, forse ho lasciato passare i pensieri perché ero talmente presa dalle azioni dal fare, dall'agire.
Quando sono scappata di casa ho deciso di fare la sindacalista perché in quegli anni gli operai erano le persone oppresse, erano quelli che andavano difesi, erano quelli per i quali bisognava conquistare i diritti. E poi appunto questa lotta in fondo anche contro la natura, dicevo "sono io che decido, non la natura", poi ovviamente questo l'ho cambiato, perché poi dopo i cinquant'anni ho capito che in realtà la mia battaglia contro la natura era persa, ho incominciato invece a viverla molto più serenamente.
E quindi non ... non ho fatto anche figli perché forse non ho trovato relazioni così forti da farmi desiderare un futuro insieme. Il mio futuro in fondo erano le mie lotte, era conoscere il mondo, era andare in Perù con i contadini del Perù sulle montagne, era questo insomma.
E quindi non ... non ho sofferto finora, c'è sempre tempo, può darsi che tra qualche anno io decida perché non ho fatto un figlio, perché non ho ... perché non mi sono fatta una famiglia normale, perché la mia famiglia in fondo è il mondo, sono i luoghi dei conflitti dove vado a costruire relazioni, perché l'amore che si dà a un figlio io penso che si possa dare anche ad altri, ad altri bambini, ad altri.. a tante persone."
English:
LUISA MORGANTINI: "Essentially, I did not have time for it, I think, at least. Clearly this is the surface reason, as they say, you'll find time if you need time. When I was young, I wanted to live on my own, explore life, search for my true self. I was born in a small mountain village, I used to sit down outside my house, and I wanted to tear the mountains apart, because I wanted to look and go beyond. I stubbornly refused to be what my mother wanted me to be: a woman, a girl, who at the age of eighteen should have a boyfriend, get married... It was 1958, it's different nowadays. I would say, "no, why? I want to do other things, go places, I want to get to know myself better". Children were not my mind, back then, my rebellion was more about, "I don't want a boyfriend, I want to fall in love". Why should I be influenced by my family? Why should I get married?
I was against marriage, a kind of rebellion that was very common in those years. But there was something deeper, which was more about: I have a woman's body, and a woman's body is expected to give birth. Why? Why should I be obliged, to have children, just because I am a woman?' Somehow, I have been battling with nature, I wanted to prove that one can be a woman, one can be a whole being, capable of living and loving children, animals, trees, people, without necessarily be a mother. Maybe deep down I never really desired it, or gave it much thought honestly. Maybe I did not hold on to the thoughts because I was so focussed on actions, on doing and taking actions. When I ran away from home, I became a union representative because back then factory workers were exploited, and needed protection, and we fought for their rights. And then again, this battle against nature. I wanted to be the one in control, not nature.
Then this changed as well, because when I was over 50, I understood that the battle against nature was lost, and I started to live it much more peacefully. Also, I did not have children because my relationships maybe were not so strong to make me desire a future together. After all, my future were my battles, exploring the world, going up the Peruvian mountains with the farmers: that was my idea of my future. So, I really never suffered for it up to now, there's still time for that maybe in a few years I will understand exactly why I had no children, why I did not build up a traditional family.
After all the world is my family, all the conflict zones where I go to build up new connections.
I think the love you give a child can be shared with other people too, with other children, with many people."]]>soggetto scelta famiglia lavoro anni Sessanta maternità adolescenza