Luisa Morgantini: "Non ho voluto avere qualcuno a cui dire: sei mio!"
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La maternità espansa start 00:03:48end 00:06:11 Luisa spiega il concetto di maternità espansa: pur non avendo figli ha costruito relazioni nei luoghi di conflitto privilegiando, da sindacalista e da attivista, la difesa dei diritti delle minoranze e degli ultimi.trascrizione LUISA MORGANTINI: "Quando ero in Perù mi chiamavano la pachamama e adesso quando vado in Palestina ovviamente alcuni mi dicono "asha" che vuol dire l'anziana saggia, altri invece mi dicono mamma ancora adesso che potrei essere invece la loro nonna.
Sì penso di sì, penso sublimazione non lo so cosa sia, sicuramente ho avuto questa maternità molto espansa, anche se non ho molto non il lavoro di cura, forse anche questo ha giocato, io sapevo per esempio che se avessi fatto un figlio avrei dovuto dedicargli del tempo, non potevo sicuramente scegliermi questa vita di zingara anche, perché avrei dovuto dedicargli tempo e perché se avessi fatto un figlio avrei voluto seguirlo.
Non tanto, devo dire, il problema della responsabilità di dire ad un figlio delle cose, forse questo no, non perché abbia così tante certezze, però alcune profonde le ho, e sono quelle del fatto che non bisogna essere arroganti, che non bisogna ferire gli altri, anche se a volte è inevitabile che ferisci le persone, che devi essere sempre per quelli che sono oppressi, per i più poveri, per quelli che sanno di meno, per quelli che..
Non è pietismo il mio, non è buonismo. Credo che sia proprio una scelta di un modo di essere.
Quando facevo la sindacalista, per esempio, i miei colleghi sindacalisti quando facevamo le trattative parlavano sempre solo con i più esperti, lavoratori, delegati sindacali che erano quelli che sapevano tutto sul cottimo, sulle qualifiche.
Io quando facevo le trattative parlavo ovviamente con loro per rispettare le competenze, ma ero sempre molto più curiosa di sapere che cosa pensasse quell'operaio della Borletti che era in fondo e che non parlava mai, quindi lasciavo gli esperti e andavo da lui a chiedere: tu cosa ne pensi?'
E quindi c'è sempre stato da parte mia questo bisogno in fondo di tenere insieme un po' tutti."
English:
LUISA MORGANTINI: "In Peru they used to call me Pacha Mama, and now when I go to Palestine some call me "aisha", which means "elderly wise woman". Others still call me "mama", when really I could be their grandmother. Yes, I think so. Well, I am not sure about sublimation, but certainly I had an extended motherhood, although I am not very keen on the caring in itself, maybe this also influenced it. I knew that if I had children, I had to devote a great amount of time to them, and clearly I could not choose this kind of nomad life, because a child requires a lot of time, because if I had children I wanted to be there for them. I must say, I was not so concerned about the responsibility to teach things to a child. This was not an issue, not because I have many certainties, but I do have some strong beliefs: for instance that you must not be arrogant, you must not hurt people, although sometimes it's bound to happen, you must always fight for the oppressed of the world, for the poorer and those who are less educated, for those who...
It's not being a good-doer or charitable, it's my life choice.
When I was a trade unionist, for instance, when we were on the negotiation table, my trade union colleagues talked with the experts, whether workers or union representatives, who knew all about contractual and piece work.
When I was the one negotiating, I did talk to them of course, to respect their expertise, but I was much more interested in hearing what the Borletti factory worker had to say, who sat silently at the back. Therefore, I let the experts do the talking, and I went to ask for his opinion. On my part, I always felt this need to keep everybody together."soggetto maternità cura responsabilità diritti figli scelta