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Alessandra B: "Fino ad oggi ho scelto consapevolmente di non avere figli"



Le ragioni della scelta start 00:00:00end 00:07:03 Alessandra parla della sua scelta di non avere figli e di come, pur essendo continuamente ragionata e messa in discussione, non sia cambiata nel tempo. Accenna alle sue relazioni sentimentali e al rapporto con la nipotina Maya.trascrizione ALESSANDRA B: "Fin da piccola, quando si giocava a mamma e figlia e… le bambole mi piacevano, per carità. Però tutta questa cosa... perché mio figlio, mia figlia, io non la sentivo una cosa mia, mi piacevano altre cose.
E mi sorprendeva anche questo contrasto, tra me e mia sorella: mia sorella è più grande, vive in Spagna, e lei fin da piccola sapeva che voleva una figlia femmina che avrebbe chiamato Maya, e così è stato. E io invece questa cosa non ce l'ho mai avuta. E non l'ho mai vissuta come una limitazione, un problema, nel senso che per me era una cosa naturale, la sentivo. Poi però che succede, che uno entra nell'età dei primi amori, delle relazioni e inizia a sentir dire: "vorrei avere un figlio"; addirittura ho avuto un fidanzato spagnolo che mi diceva che voleva avere sette bambine, tutte femmine! E io quando sentivo parlare di matrimonio e figli, mi veniva un'ansia perché dicevo: "ok io sto bene con te, voglio stare con te, ma mi stai chiedendo un qualcosa cosa che io non sento." Quindi già vedevo la fine del rapporto.
Scherzando una volta con mia zia... avevo un amore per metà somalo e per metà italiano. Allora quando lo raccontai a mia zia che viveva in Spagna, lei mi disse: "che bello allora avremo un nipotino cioccolatino!". Tutto lì, nel senso che non è che mi chiedeva: "tu vuoi avere figli?". A casa mia nessuno me lo ha mai posto come un problema, come una domanda, una curiosità.
Certo, quando ti confronti con le amiche, quando ci si ritrova dopo la fine della scuola dopo anni, e il novantotto per cento hanno marito e figli e tu sei lì e sei contenta per loro se loro lo sono, un po' meno se loro non lo sono, se percepisci che non lo siano. Però è una cosa che ho sempre vissuto come altro da me, nel senso che se tu vuoi avere un figlio, sono contenta, ma se io non lo voglio avere perché non devi essere contenta, perché mi devo sentire chiedere: "Ah ma te figli niente? Marito niente?", "No" tranquillamente. Però diciamo che negli anni questa cosa muta perché si cambia, perché ci si confronta con altre situazioni. Una cosa che racconto spesso è che intorno ai venticinque anni ho avuto un fidanzato avvocato, quindi molto preciso e che mi faceva molto ridere. E parlando di questa cosa, perché pure lui era, non so, il quinto che mi chiedeva, stando insieme: "io vorrei il matrimonio, io vorrei i figli" eccetera, e io gli dissi: "io non voglio avere figli, io non voglio, non mi interessa, non è una cosa che sento mia e quindi molto tranquillamente te lo dico". Il discorso del matrimonio è un'altra cosa che mi genera turbamento. E allora lui mi disse: "beh, tu non puoi sapere se per tutta la vita non vorrai mai avere figli" e gli dissi: "hai ragione, e allora ti dico: fino adesso non ho mai avuto voglia di avere figli". E fino adesso, e sono passati altri anni, diversi, io ancora non sento questa voglia.
Amo i bambini. Ecco, magari da giovane avevo difficoltà a entrare in relazione con i bambini, un pochino mi spaventavano, perché secondo me dovevo sbloccare un po' una difficoltà mia, di ritornare bambina io. Poi quando sono iniziati a nascere i bambini più vicini a me, tra cui, appunto, mia nipote che vive in Spagna e che amo profondamente, io lì ho ritrovato quel canale. Per cui non è il discorso del: "no, i bambini sono fastidiosi, rompono, sono capricciosi". I bambini sono meravigliosi, quelli degli altri, nel senso che io amo loro, e soprattutto nei confronti di Maya ci sono, e ci vediamo quando possiamo. L'altra sera mi ha telefonato, abbiamo fatto una lunga chiacchierata, abbiamo riso, mi ha raccontato cose - lei non ama molto stare al telefono - e non è mia figlia. Certo, mi rendo conto che il legame viscerale deve essere un'emozione bellissima, nel senso, io ammiro le madri che hanno avuto dei figli e che sono delle brave madri, e che è difficile da definire cosa questo significhi. Per cui io quello non lo potrò sperimentare. Nella vita tutto non si può sperimentare. Uno deve scegliere, deve trovare delle direzioni. Allora quella non mi corrisponde, è bellissima, posso anche arrivare ad invidiarla in certi momenti, però questo non mi preclude altre relazioni, altre emozioni, altre intensità. E' così. Ho provato anche in analisi, c'ho lavorato, ma magari perché io ho avuto sempre un atteggiamento molto protettivo nei confronti della mia famiglia d'origine, e quindi questo ovviamente può avere generato un'occupazione di uno spazio che io avrei potuto indirizzare verso la maternità. E quindi siccome era tutto occupato da un padre, una madre, un fratello, una sorella, uno zio, eccetera, era pieno, e non mi sono mai posta il problema. Può essere, nel senso, c'ho riflettuto, ci ho ragionato, non lo escludo. Però fino adesso è così. Fino ad oggi io ho scelto consapevolmente di non avere figli."

English:
ALESSANDRA B: "Since I was a young girl, playing with dolls... mind you, I did like them, but all this fuss about being my son or my daughter, it was never really for me, I enjoyed doing other things. And I was really surprised by the sheer contrast between my sister and me. She is older than me and lives in Spain, and she always knew that she wanted a daughter, that she would have named Maya: and so it was. I never felt that way, and I never felt it as a problem or a limitation, as for me it was absolutely natural. Then when you have your first relationships, and your partners start talking about having a child. I even had a Spanish boyfriend who told me he wanted to have seven daughters!
Talks about marriage and children always caused me anxiety, because I said: "we are good together, I want to be with you, but you want something I don't feel". Therefore, I could foresee the end of the relationship.
Once, joking with my aunt... I fell in love with a guy who was half Somali and half Italian, when I told my aunt who used to live in Spain, "How lovely, we'll have a sweet dark-skinned nephew"! Just that, she did not ask me: "Do you want children"? Nobody ever brought it up as a problem or as question, not even out of curiosity.
Of course, when you talk with your friends, when you meet again years after finishing school, and 98% of them have husbands and children, you are happy for them, if they are happy about it, and a little less if they are not, or if you feel that they are not. Anyway, I always felt it kind of weird thinking that I am happy for you if you want to have a child, why can't you be happy for me if I don't? Why do I get asked things like: "Don't you have husband and children?", "No", very peacefully.
Over the years this thing evolves, because you change and have new experiences. I often like to tell of this memory I have from when I was around twenty-five, I had a boyfriend who was a lawyer, who was very meticulous and who made me laugh a lot. Once, talking about this because he was maybe the fifth boyfriend telling me: "I would like to get married, have children," I told him, "I don't want children, I am not interested, it's not really my thing, and as such I tell you straightforwardly. Talking about marriage also unsettles me. So he told me: "well, you can't know now that you will never want children ever" "you are right, I'll rephrase it: up to now, I never desired to have children". Up to today, and many years have gone by, I still feel the same. I love children...When I was younger I found it difficult to relate to children, they scared me a bit, probably because I struggled to feel like a child myself again. Then when I started to have children around in my life, first of all my niece, who lives in Spain, and who I love deeply, I kind of found this channel again. So, it is not something like: "children are a pain, and they are fussy". Children are wonderful, other people's are. I love them, and especialy with Maya, I am there when she needs me, we meet as often as we can. She called me the other night, for a nice long chat, we laughed, she told me things, although she doesn't like talking on the phone. She is not my daughter, I understand that the profound instinctive relationship must be incredibly intense, and I admire those women who had children and who are great mothers, which is difficult to say what this really means. So I won't experience that special bond. You can't experience everything, you must find your own directions.
However beautiful this is, it is not the direction I took, I might even envy it, at times, but this doesn't prevent me from experiencing other bonds, other emotions, other intense feelings.
That's the way it is... I also worked on it in therapy, maybe it is because I was very protective towards my family of origin, and this may have taken up a space that I could have directed towards motherhood. But it was filled up with a father, a mother, a brother, a sister, an uncle and so forth... It was full, so I never gave it too much thought. It could be, I've thought about it, I don't rule it out, but that's the way it is, up to now. Up to now, I have consciously chosen not to have children."
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