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Maria Rosa Cutrufelli: "Fare un figlio, una responsabilità troppo pesante per me"



La scelta di non avere figli start 00:00:00end 00:07:56 Maria Rosa Cutrufelli racconta della sua vita, delle scelte che l'hanno portata a non avere figli e di come abbia agito a questo scopo usando, in giovane età, la pillola anticoncezionale.trascrizione MARIA ROSA CUTRUFELLI: "Buongiorno, mi chiamo Maria Rosa Cutrufelli, sono una scrittrice e non ho figli. Non ho figli non per caso, nel senso che sono sempre stata molto determinata a non averli. Tanto è vero che quando ero giovane ancora la pillola anticoncezionale non era più proibita però non si trovava, era molto difficile trovarla; in più era molto pesante, sapevo che era una cosa rischiosa assumerla però mi sono presa il rischio e ho usato a lungo questa pillola, che mi pare si chiamasse Lindiol, che era appunto una bomba, però non mi sono mai pentita di averlo fatto, di aver rischiato anche perché per fortuna, almeno per ora, è andato tutto bene.
Non me ne sono mai pentita perché fare un figlio era una responsabilità che io avvertivo troppo pesante per me, perché in qualche modo dovevo prendermi cura di altre persone: mio fratello più piccolo, mia mamma. Mio padre è morto molto presto quindi insomma sono rimasta a curarmi di queste persone e quindi già questa cura era così pesante che pensare a un figlio era davvero troppo, era una cosa eccessiva.
Quando non è più stato necessario prendermi cura dei miei cari, per la verità non mi è sfiorata l'idea di rimettermi in un altro impegno così totalizzante, come io mi immaginavo e mi immagino ancora sia quello di un figlio.
C'erano tante cose che volevo fare, che non avevo ancora fatto, compreso viaggiare… quindi ho scelto di crescere me stessa, ho scelto una crescita individuale, che può suonare un po' egoista, però perlomeno io penso che a volte prendersi cura di se stessi non è egoismo, ma è appunto rispetto per i propri desideri, per la propria vita, per se stessi, e quindi è andata così.
E poi devo dire un altro motivo per cui non ho fatto un figlio è che forse non mi sono mai fidata del tutto degli uomini - degli uomini che ho incontrato, non voglio dire degli uomini in generale - non mi sono mai fidata del tutto.
Io sono stata sposata però adesso sono trentadue anni che vivo con una donna.
Quando ero sposata, credo anche questo non è successo per caso, ho scelto un uomo che non aveva assolutamente un desiderio di paternità e quindi su questo i nostri desideri si incontravano, però poi dopo appunto ho capito che non era quella la mia strada.
Il fatto che io viva con una donna non significa niente perché molte donne che amano altre donne, che vivono con altre donne hanno fatto figli, vogliono figli… quindi questo non è significativo rispetto alla mia scelta. È proprio, se vogliamo, un desiderio individuale di esprimermi al di là della maternità, di tentare questa strada che è molto più complicata di quanto sembri perché se un figlio è complicato, non avere figli è altrettanto complicato, tanto più per la riprovazione sociale che ho sempre sentito intorno a me.
Mi ricordo una volta un mio collega, che stimavo e stimo, quando io ho detto: "beh no, non ho figli ma non li voglio" ha proprio avuto come un moto di repulsione, di schifo, l'ho letto come schifo. E questo mi ha molto colpito perché era come se per lui io fossi la negazione dell'essere donna, dell'umanità, mentre per me non è così ovviamente, ma anzi, questo mio voler vivere senza avere il dovere della maternità l'ho sempre vissuto come un esperimento coraggioso che non negava affatto anche il mio desiderio di stare fra i bambini.
I bambini mi piacciono tantissimo, sono sempre stata con piacere una zia affettuosa per i figli e le figlie delle mie amiche e dei miei amici; i bambini mi danno tanto, mi divertono. Però farlo è un qualche cosa che non ho voluto sperimentare.
Forse sono anche molto ansiosa, ho paura… forse ho avuto paura di non essere una brava madre perché sono molto ansiosa, ho paura per le persone che amo. Ho sempre sperimentato questa forte paura che alle persone che amo possa succedere qualche cosa; è talmente forte, forse appunto dipende dalla mia storia di vita, dalla mia esperienza personale, e forse pensavo che quest'ansia potesse ingabbiare un figlio o una figlia e potesse anche infelicitarlo."
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