Le ostetriche: "Non essere madri è un po' come rinunciare a una parte di sé"
Roma 2014 mar. 29 MPEG colour sonoro
Una scelta personale start 00:00:00end 00:03:58 Le tre ostetriche esprimono la loro opinione personale sul significato di diventare madri, derivato da una innata possibilità biologica e come frutto di un rapporto amoroso.trascrizione ILARIA: "Oggi ci chiedono di parlare del non essere madri. Noi siamo ostetriche quindi, solitamente, siamo a contatto con tutt'altra realtà. Che ne dite?"
VALENTINA: "Io personalmente penso che non diventare madre sia essere incomplete perché secondo me mettere al mondo, con amore ovviamente, una parte di sé e del proprio compagno - perché io penso ad un figlio in un concetto di amore - penso sia la cosa più bella del mondo. Ho scelto di diventare ostetrica e poiché quando assisto ad un parto, quando seguo una donna in procinto di diventare mamma mi dà tutte quelle emozioni che vorrei provare io nel momento del parto. Tu Ele che ne dici?"
ELEONORA: "Parlare delle non madri tocca tantissimi temi, come la difficoltà di una madre di affrontare quella che può essere la scelta di un figlio. Però allo stesso tempo io stessa ho deciso di essere ostetrica perché avere un figlio, e quindi intraprendere una gravidanza, un parto comprende delle difficoltà, e quindi essere vicino alle madri e capire le difficoltà che esistono in quel percorso fa si che io sia una ostetrica completa, così nel momento in cui mi trovo a relazionarmi con una madre riesco a capire cosa fare per aiutarla. E secondo me essere non madri è vero, è un po' come rinunciare a una parte di sé. Noi donne per natura siamo madri e siamo state create anche per generare figli, ma non come delle macchine, ma come provare delle emozioni di una madre, e nello stesso tempo dare insieme a un compagno, a una figura che è affianco a noi, quelli che sono i valori che io stessa credo che debbano esserci nella nostra vita. E nessuno se non i genitori sono in grado di creare di loro a piccoli passi un mondo diverso e migliore."
ILARIA: "Io credo che ci sia una cosa in più da dire, cioè nel senso in quanto ostetrica. In quanto donna la penso come voi, nel senso che anche io vedo l'avere un figlio, che è una scelta che io vorrò fare nella vita, sia una completezza di un amore tra uomo e donna sia il frutto di qualcosa che la donna porta avanti. In quanto ostetrica però penso anche che il nostro lavoro è stare vicino alla donna sempre, sia prima che dopo, durante e fuori dalla gravidanza. Anche quindi quando le donne non scelgono di avere figli, hanno dei motivi, hanno dei vissuti e vanno comunque guidate, rispettate, accompagnate nella loro scelta."
ELEONORA: "Va beh lo spirito del nostro lavoro è l'accoglienza."
ILARIA: "Quindi quella è la prima cosa al di fuori di quello che è il nostro pensiero, in quanto ostetriche. In quanto donna però si, l'avere un figlio è il coronamento di qualcosa. Da sempre uomo e donna creano qualcosa. Poi magari la donna da sola può creare comunque qualcos'altro."soggetto ostetricia scelta gravidanza matrimonio educazione lavoro