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Margherita: "Se non posso avere figli, cercherò di avere una vita come piace a me"



Meglio nessuno che un figlio unico start 00:25:55end 00:31:09 Margherita racconta dei metodi concezionali utilizzati e della sua paura di avere un unico figlio, condizionata dalle sue esperienza familiari.trascrizione MARGHERITA: "A me è cambiato con tutte quelle prove, che dovevo far l'amore alle sei di mattina, una cosa micidiale, mi ha fatto venir meno il desiderio; poi, una volta tornati nella normalità, non avevo il pensiero di: "speriamo sia la volta bona", in quei tali giorni del mestruo, quelle date ore. Dopo anzi è stato liberatorio, uno faceva all'amore tranquillamente. E poi avevo la preoccupazione di farne uno solo, pensavo: "me ne faranno tante e poi mi faranno fare solo un figliolo". Ero terrorizzata dal figlio unico perché io avevo questi fratelli, queste sorelle e sono stata tanto contenta di averli, della mia famiglia. Ecco, io vedevo figlioli unici per disgraziati, e li vedo ancora. Non me la sono mai levata dalla mente questa storia. Poi pensavo: "pigia pigia e me ne fanno fare uno!" Preferivo non averne che averne uno, ma guarda te! Io penso che questa casa aperta, vivace, piena di figlioli, che per questa esperienza mi sarebbe piacito averne, almeno tre. Anche due insomma… e poi io lo vedo. Ho un nipote dalla parte di Luciano che è figlio unico, gli è morto il babbo - il fratello di Luciano è anche più giovane di lui, è morto di tumore allo stomaco. Dopo di che la mamma è andata in ciampanelle perché non ha retto a quello shock, e questa creatura sola deve accudire questa mamma che non cammina più, gli ci vogliono tre persone per alzarla, bisogna imboccarla. E l'ha tenuta finché ha potuto, poi l'ha messa in questo posto, dove sta bene e si va sempre a trovarla. Però insomma, lui va in vacanza e viene via per andare a trovarla, e ne vedo diverse di queste situazioni. Allora mi dico: "avevo ragione a dire che un figlio unico è un disgraziato".
Tu mi hai chiesto cose che ho vissuto, mica ho problemi. Non sono riservata di regola, non ho riservatezza. Ti ho detto, ho scritto un libro sulla mia famiglia e sui problemi della mia famiglia, ho messo in piazza quello che ho passato. Perché uno deve avere problemi, la vita è la vita, ci sono tutta una serie di concatenazioni che ti fanno agire così o reagire cosà; se sono come sono dipende anche dalla vita che ho avuto. Così è, se vi pare!"
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