A casa di Susi: "La vita è fatta di tanti progetti, non solo quello di fare figli"
Torino 2015 mar. 28 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro
Sonia: l'ambivalenza della maternità start 00:11:29end 00:19:02 Sonia racconta la sua esperienza di maternità definendola ambivalente e si sofferma sulla dolorosa esperienza di aborto volontario che ha vissuto.trascrizione Italiano:
SONIA: "No, volevo provare a scambiare con Marisa che cosa... Io mi emoziono adesso... cosa ho scambiato io con un pezzo di libertà perché è vero, io mi sento di dire che... ci pensavo oggi in macchina, "stasera vado là"... che un figlio è una grandissima implicazione, certamente più al femminile che al maschile. Da subito. Io ho scambiato una esperienza d'amore che non so come mettere in parola, himalaiana. Credo la più difficile, nel senso del fascino, nel senso degli apprendimenti da fare, nel senso anche delle competenze della vita da mettere a punto: ci sono delle cose che io non avrei mai imparato se non fossi diventata madre, quindi questo è il primo pensiero. Io so che ho scambiato con dei pezzi di libertà, che non so dire come altrimenti avrei speso, perché non ce l'ho il costo del sacrificio, però so che ho scambiato un'esperienza di amore che non baratterei per nulla al mondo. Tuttavia ho tante altre cose da dire, molto ambivalenti su questo tema dei figli. La prima cosa che mi viene in campo potrei intitolarla ambivalenza, e ho fatto esperienze ambivalenti in questa mia vita fino ad oggi - tanto ormai oggi ho chiuso. Ma mi sono accorta che non ricordo di essermi mai soffermata da bambina o da ragazzina in una coscienza del desiderio di fare figli: un giorno, a un certo punto, pensavo di essermi presa una gastrite tornando da un viaggio in India e scopro con ritardo di essere incinta. Quindi quando questo è avvenuto, io non stavo - ed ero grande, avevo trent'anni - nella rincorsa di un desiderio. Si è compiuta una cosa, naturale, non naturale, si è compiuta. E nonostante si sia compiuta in maniera non progettata e non cercata, questo per me è diventato interessante molti anni dopo e vi racconterò perché, io in quel momento là non ho minimamente pensato di fare una scelta contraria a quello che era accaduto - questo oggi per me è un dato sorprendente, nel senso che non mi venne assolutamente in mente che io potevo fare un reverse rispetto a quello che era accaduto.
Ed è l'unica figlia che c'è. Che cosa succede un po' di anni dopo? Che io resto di nuovo incinta, che mi succede nuovamente di rimanere incinta, ma avevo quelli che per me erano molti anni, giustappunto, per stare dietro a un bambino, e decido di fare un'interruzione volontaria di gravidanza. Per cui io che cosa ho chiaro: è come se avessi due donne in una? Una che si è confrontata con l'impossibilità di accogliere un'esperienza - ho appena detto che è un'esperienza d'amore gigantesco, che io guardo con meraviglia le donne che scientemente rinunciano a farla perché mi sembra una rinuncia di cui non vale la pena, non c'è niente per cui valga la pena rinunciare a quella esperienza lì. Tuttavia io medesima, c'è stato un punto della mia esistenza, e l'unica ragione per cui io ho scelto - le donne scelgono di interrompere la gravidanza perché non c'è magari una cornice relazionale sufficientemente significativa, perché non ci sono le risorse - io so che ho fatto quella scelta perché mi è venuto il panico, perché mi era chiaro che cosa scambiavo dato il fatto che non avevo più trent'anni ma ne avevo quarantatré, quarantaquattro. E ho fatto proprio quel passaggio lì, non era il punto di fare la mamma a quarantaquattro anni. Io ho messo i piedi giù dal letto un mattino e lì ho deciso che sarei andata, e mi sono vista a sessant'anni con un figlio adolescente, e mi sono detta: "io questo scambio con la vita non sono in grado di farlo". Devo dire che io per tanti mesi ho maledetto il fatto che ci fosse una legge che me lo ha permesso. Perché è stato un cammino difficilissimo, è stata una gravidanza difficilissima, come posso dire, il processo di digestione, di perdono di quella interruzione di gravidanza; perché io non avevo ragioni, non c'erano vincoli esterni, io avevo delle importanti ragioni mie interne rispetto alle quali credo oggi di essere riuscita ad attivare un processo di perdono importante, io so che non sono stata capace, non potevo, non avevo le risorse, forse era tardi, ho potuto fare quello che ho fatto. Io non ce l'ho fatta a scegliere un'altra volta quel grado di implicazione con la vita di qualcun altro, e bon. In mezzo ci sono state due interruzioni involontarie: io ho concepito quattro figli e ne ho messa al mondo una; io mi sorprendo ad essermi dimenticata e a dimenticarmi delle interruzioni spontanee. Io non c'è giorno in cui non tenga a mente che nel mio sistema di riferimento c'è un figlio che non c'è. Io credo non ci sia giorno in cui non ho in mente che c'è qualche cosa che non c'è. E bon, quindi mi sembra di aver incontrato la maternità davvero, cioè di esserci entrata attraverso più porte, poi l'ho esercitata una volta sola ecco."
English:
SONIA: "I wanted to... try and share with Marisa... I'll get emotional now. What have I exchanged for a piece of freedom? Because it's true. I feel like saying that... I was thinking today in the car, about tonight. A child has huge implications. Certainly more for women than for men, from the very start. I swapped one experience of love for which I can't find words. Himalayan. I think it's the hardest. In the sense of charm, or also about... the things you learn, also about life skills to develop. There are things I wouldn't have learned if I hadn't become a mother. So, that's the first thought.
I know that I exchanged with pieces of freedom that I don't know how else I would have spent, because I don't have the cost of sacrifice, I know I exchanged an experience of love that I wouldn't barter for anything.
However, I have many other things to say, very conflicting. The theme regarding children is the first thing that I can truly call conflictual. And I did have some pretty conflictual experiences so far. Now I'm done with it, but I realised that I don't have memory of myself, as a child or a girl, as consciously desiring children. One day at a certain point, I thought I had gastritis, on my way back from India, and I find out late that I am pregnant.
At the time, when this happened, and I was an adult, I was 30, I was not pursuing a desire. This thing happened, whether natural or not, it became reality. Even though it was totally unplanned, and not wanted either, this became interesting to me many years later, and I will tell you why. At the time, it never really crossed my mind to choose differently from what happened. Looking at this now, for me it's quite amazing, as it didn't even cross my mind that I could reverse the outcome of that experience. And she's my only daughter.
What happens a few years later? I got pregnant again. I mean, I happened to get pregnant. But I felt I was too old, precisely, to take care of a child. And I decide to terminate my pregnancy. So, what is clear to me? It's like having two women in one. One who faced... How can I say? her inability to embrace an experience, as I said, an experience of huge love. I look with wonder at women who knowingly give up doing it, because... for me it is such a renunciation, which is not worth it. There's nothing worth giving up that experience for. Anyway, at some point in my existence, the only reason I chose it, women choose to terminate their pregnancies because there might not be a meaningful relational framework. Or for a lack of resources or other.
No, I know I made that choice because I panicked, because although it was clear to me what I was trading, since I wasn't thirty anymore, but I was 43 or 44, I don't remember. And I went through that very passage. The problem wasn't being a mom at 44. I put my feet out of bed one morning, and that's when I decided to go. I saw myself at 60 with a teenage child. And I said to myself I am not able to trade this with life. I must say that for many months I cursed the fact that there was law allowing me to do that. Because it's been a very difficult journey, it was a very difficult pregnancy. How can I say, the process of dealing with forgiveness for that termination. Because I had no reasons, there was no external constraint, I had some important inner reasons with respect to which I believe today to have been able to activate an important forgiveness process. I know that then I have not been able, I couldn't, I had no resources, it was too late. I mean, I did what I could. And I didn't manage to choose once more that level of implication with someone else's life. That's that. In between there were two miscarriages. I conceived four children and I brought one into the world. It surprised me how I forgot and still forget about the miscarriages. While every single day I think how in my system there is a child who is not here. I think not one single day passes without thinking that it's here, something that's not here.
It seems to me I have crossed motherhood really... to have entered it through several doors. Then, I practiced it only once."soggetto amore sacrificio madre aborto scelta gravidanza