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A casa di Susi: "La vita è fatta di tanti progetti, non solo quello di fare figli"



Maternità, senso materno e linguaggio start 00:41:01end 00:47:42 Susi si interroga sul dover parlare di maternità per trattare la non maternità. Liliana osserva come il linguaggio, specchio della mancanza di riconoscimento sociale delle donne, intrappoli.
Sonia osserva la differenza tra essere madre ed esercitare il materno. Marisa pensa che dietro ci sia una giustificazione che le donne si devono dare di fronte a una società che non le riconosce.
Liliana rileva come ci sia un aspetto della maternità legato alla produttività.
trascrizione Italiano:
SUSI: "Ora io mi dico: "come mai tutte le volte, anche adesso, noi, che siamo quattro su cinque Lunàdigas, per parlare di 'sta lunàdigadicità abbiamo bisogno di parlare della maternità", mi sbaglio o come mai? È come sempre la storia - chiedo scusa, mi devo muovere - che per parlare dell'essere lesbica devo parlare dell'essere eterosessuale. Ma come mai? Mi sto facendo una domanda sbagliata, Liliana?"
LILIANA: "No, secondo me Susi ha ragione, però questo è che siamo intrappolate in un linguaggio, per cui appunto, siccome non ha significato sociale, simbolico, culturale non avere figli, è solo una negazione, noi ne possiamo parlarne prendendo le distanze e le misure, per opposizione, di traverso, rispetto a quello che è il contenuto riconosciuto socialmente. Come l'esempio che tu hai fatto del lesbismo rispetto all'eterosessualità. Prima pensavo a una cosa mentre parlava Sonia: mi ha molto colpito nella mia esperienza a scuola in cui questa frontiera tra personale, individuale e ruolo è molto flessibile... mi è successo spesso di essere interpellata (dai bambini) in quanto madre: cioè io non sono una madre ma diverse volte mi hanno chiamata "mamma", e per me la maternità è solo questo, è solo qualcun altro che ti può chiamare in una relazione. Poi ovviamente in quel caso loro chiamano un ruolo, perché riconoscono delle cose, una cosa molto mescolata di relazione, amore, prendersi cura, bisogni, eccetera. Però penso che... non lo so come dirlo... è la società che… cioè che il materno fuori dalla interpellazione non esiste, non c'è sta roba naturale, per me; che cosa sia il materno fuori dai significati che gli diamo, non lo so, onestamente."
ROSANNA: "Sono d'accordissimo. Quando io da ragazzina dico: "non voglio essere, non voglio stare al mondo perché sono madre o moglie", voglio dire quella roba lì."
LILIANA: "Però è potente perché ha segnato la tua vita."
ROSANNA: "Certo, per contrappormi, ho dovuto, chiaro…"
MARISA: "…lunàdigarti."
ROSANNA: "Eh, si."
SONIA: "Però non è che non hai esercitato il materno, hai scelto di non fare un figlio."
ROSANNA: "Si, dobbiamo intenderci."
SONIA: "Ma che casino è quello lì? Che casino è? Perché qui, vado in un'altra confusione perché nessuna sta dicendo che non vuole esercitare il materno in questa esistenza, anzi ho sentito solo messe in equilibriazione tra il non aver fatto un figlio e esercitare il materno altrove. A me viene un casino! Allora qui non stiamo discutendo dello scegliere di esercitare o no quella funzione, quella roba - qualcuna l'ha chiamata cura, cura di, essere zie non zie - cioè facciamo le madri su tutti gli ordini gerarchici, a tutti i livelli, però scegliamo di non fare i figli."
SUSI: "Non ti ho proprio capita. Cosa vuol dire esercitare, io non ho il senso materno."
SONIA: "Tu! Tu stai dicendo questo! Infatti da sempre, no? Tante volte, da che ti conosco ti ho sentita dire questo, però mi sembra che proviamo a fare, che si provi a fare una differenza tra quella roba lì che può essere messa a disposizione di tanto, non necessariamente di un figlio, e il fare un figlio."
MARISA: "È vero, come se le donne che non hanno avuto figli si dovessero scusare, però io sto tanto bene con i miei nipoti, però io faccio tante altre cose."
SONIA: "Faccio l'ostetrica" piuttosto che "curo i figli degli altri"."
MARISA: "Sì, "porto i nipoti al cinema", come dire: "non sono madre biologica però faccio questo, faccio quello"."
LILIANA: "Sono umana."
SONIA: "Che fico!"
LILIANA: "Nel senso che penso molto che questo tipo di giustificazione abbia a che fare con il desiderio di essere incluse nell'umano."
SONIA: "Che bello!"
LILIANA: "Mentre... però penso che oggi c'è anche un'altra questione: che questo ha anche a che fare col fatto di essere produttive; è che molte di noi non vogliono essere produttive, né socialmente, né economicamente, no? Che la riproduzione o lo stigma sulla non riproduzione ha a che fare con una cornice di questo tipo."
SONIA: "Di risultato? Di questo tipo?"
LILIANA: "No, no cioè che la tua vita non dà niente di misurabile economicamente."
MARISA: "Sei una nullità, non fai neanche figli."
LILIANA: "Tanto è vero che il discorso…"
SUSI: "…è molto più complesso, continua, continua Liliana."

English:
SUSI: "I ask myself, how comes, every time, even us today, four lunàdigas out of five, to talk about being lunàdigas, we need to talk about motherhood? Am I wrong, or how comes? How is it possible? It's a bit like the story... Sorry, I have to move a bit. It's like that story that in order to talk of being lesbian I have to talk about being straight. How comes? Am I asking myself the wrong question, Liliana?"
LILIANA: "In my opinion Susi is right, it's probably because we are trapped within a certain language. Since it has no social, symbolic, cultural meaning, not having children is only a denial, we can talk about it by distancing ourselves, opposing it or crossing it, with regard to the content socially recognised.
As the example you made of being a lesbian as opposed to being straight. I was thinking about something while Sonia was talking, that really impressed me in my experience in school, where, the line, let's say, between personal, individual and professional role is very flexible. I have often been consulted as a mother. I mean, I'm not a mother, but several times they called me Mom. And for me motherhood is this. I mean, it's only someone else who can call you into a relationship. Then, obviously in that case they address a role because they recognise in you... something all mixed up: relationships, love, caring, needs, and so on. But I think, I wouldn't know how to say it. It's society's interpretation. Outside of this, the maternal does not exist. There's no such thing as natural. For me. What is the maternal outside the meanings that we give it? Honestly, I don't know."
ROSANNA: "I totally agree. When as a young girl I said I didn't want to belong to that, as a mother or a wife, that stuff there."
LILIANA: "But it's powerful because it marked your life."
ROSANNA: "Of course, in contrast with it I had to. That's clear."
MARISA: "Turn yourself into a lunàdigas."
SONIA: "It's not that you haven't exercised motherhood. We have to choose words. You chose not to have a child. We have to understand each other. What a mess it is! It's pretty messy. Here, I get confused again. Here no one is saying that she does not want to exercise the maternal in this life. On the contrary, I've only heard balancing between not having children and exercising the maternal elsewhere. I find it messy. Here we are not discussing on the choice to exercise or not I don't know whether to call it a role, that stuff, someone called it caring, taking care of. Being aunts, not aunts, that is, acting as mothers on all possible sizes and shapes, but choose not to have children."
SUSI: "I don't really... I didn't get what you are saying. What does exercise mean? I don't have maternal instinct. I have other..."
SONIA: "Yes, you always said this. Always.Yes, ever since I've first met you. I have the feeling, I don't even know what to say it anymore. It seems we're trying to differentiate between that stuff there that can come through many paths, not necessarily a child. And having a child."
MARISA: "It's true. It's as if women who didn't have children had to apologise. "I love spending time with my nieces and nephews." "I do so many other things"..."
SONIA: "I'm a midwife, or I take my nieces to the movies."
MARISA: "It's like saying, I'm not a biological mother, but..."
LILIANA: "I am human. I really think that this kind of justification has much to do with the desire to be included as human. While I think that today there is another issue, which is somehow related with being productive. And that many of us don't want to be productive, neither socially nor economically. So, reproduction or the stigma about non reproduction is related with this kind of framework."
SONIA: "Reproduction as achieving something?"
LILIANA: "No, no. It's as if your life does not produce anything measurable economically."
MARISA: "You are a nonentity. You don't even have children."
LILIANA: "So much so that the whole debate..."
SUSI: "The matter is much more complex...Go on Liliana."
soggetto femminismo madre nipoti


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