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Donata, Laura e Lorenza: "Essere donne e religiose è una sfida ulteriore"



Dio è uomo e donna start 00:10:58end 00:17:22 Attraverso un'analisi della Bibbia, le religiose affrontano il tema della parità dei sessi sia all'interno della gerarchia ecclesiastica che nella comunità dei fedeli.trascrizione LORENZA: "Ci si prova, ecco, in diversi ambienti questo: per esempio penso a tutto il lavoro che hanno fatto le teologhe femministe, ancora diciamo non è molto conosciuto purtroppo e molto ascoltato, però è stato fatto un lavoro grossissimo a questo livello, diciamo. E quindi... però si cerca di approfondire a più livelli, parliamo della Chiesa cattolica italiana. Poi ci sono delle piccole comunità che cominciano a riflettere in questo filone, ecco che cercano di… e quindi speriamo di continuare, ecco, di approfondire sempre di più."
LAURA: "La cosa, cioè l'obiettivo bello a cui arrivare, l'orizzonte a cui arrivare, ecco chiamiamolo forse così che è anche più bello, l'orizzonte a cui arrivare è questa parità, forse non è il termine giusto, ma questa capacità di stare insieme e di completarsi a vicenda, uomini e donne nella chiesa. Dicevo: tutto questo perché? Perché comunque noi abbiamo nella scrittura, nella Bibbia, anche una pagina che è difficile oggi leggere così perché arriviamo da un retaggio in cui l'abbiamo letta in modo diverso, in cui ci parla di un Dio che ha creato l'uomo e la donna a sua immagine, no? Quindi per esempio la lettura femminista dice che quindi questo significa: se Dio ha creato l'uomo e la donna a sua immagine vuol dire che in Dio c'è tanta maschilità quanta femminilità. E questo è un discorso che ancora oggi, nonostante le teologhe, le bibliste femministe lo dicano da anni, ma per noi stesse, io parlo proprio di un'esperienza, non parlo di cose trascendentali, noi lo abbiamo scoperto da poco e quando abbiamo incontrato amiche teologhe femministe che ce ne hanno parlato a noi sembrava una cosa… e loro sono anni, decenni che ne parlano, di questa cosa. Per cui capisci che parlare di un Dio che è anche femmina, che è maschio ma che è femmina, quando nel nostro immaginario Dio è maschio, possibilmente con la barba bianca, bianco, invece un Dio che è anche femmina, che è femmina e maschio, perché noi siamo creati a sua immagine, uomini e donne, vuol dire che per forza io e un altro uomo siamo compagni, siamo complementari, perché proveniamo da Dio. Tanto io sono immagine di Dio, quanto lui, quanto l'uomo è immagine di Dio. Ora da questo ne discende che nella Chiesa non è che lui è un pelino sopra di me e io sono sotto perché prima ha creato lui e poi dalla costola dell'uomo ha creato la donna. Anche questo biblicamente ormai è stato rivisitato con la conoscenza dell'ebraico, con la scienza esegetica, la riflessione è stata approfondita, non si può più dire così, ma proprio che c'è questa complementarietà. Quindi tutto questo dovrebbe essere riflesso anche nella comunità dei credenti formata da uomini e donne, altra cosa - poi magari do anche la parola a loro - tutto questo anche crea una rivoluzione di pensiero e di linguaggio perché quante volte entriamo nelle nostre chiese e "fratelli" e sembra che si parli solo ad un auditorio di uomini e invece siamo fratelli e sorelle; anche questo, non è una rivendicazione, ma di un dire: il linguaggio dice una presenza, un riconoscimento della tua identità, quindi non ci sono gli solo uomini, non solo cristiani ma ci sono anche le cristiane, siamo un insieme di fratelli e sorelle create ad immagine e somiglianza di un Dio che è maschio e anche femmina, ha dei tratti maschili e dei tratti femminili, per quanto si possa balbettare di Dio, ecco. Questo è. Sarebbe bello che la comunità cristiana oggi dicesse anche tutte queste evoluzioni che… e l'altra cosa bella è che sono state provocate da un modo di vivere la società, il femminile prima di tutto, questo noi lo troviamo veramente bello, cioè il discorso a volte per noi credenti è che noi insegniamo al mondo la verità, invece io trovo che in questo caso sono stati dei cambiamenti sociali che hanno portato all'interno della chiesa a ragionare, a interrogare la propria fede in ordine a questi cambiamenti per trovare nella scrittura, nella propria fede, delle risposte che, guarda caso, erano già lì ma che chiedevano gli occhi nuovi che la società ci ha dato per vederli. Questo è bellissimo."
LORENZA: "Quindi non c'è una rivendicazione, come potrebbe pensare anche qualcuno ma, come diceva Laura, un riconoscimento del femminile e quindi la ricchezza che può portare un pensiero non soltanto un'azione, perché poi sappiamo quanto servizio possono fare anche i vari istituti religiosi, però è anche un riconoscimento dal punto di vista anche del pensiero, quindi del contributo che può dare anche una donna a livello pensante al formare questo… la Chiesa cosa è? Il corpo di Cristo, quindi corpo di Cristo vuol dire che siamo tutti, tutti insieme, uomini e donne quindi per far crescere questa maturità cristiana, che non si ottiene mai una volta per tutte, serve l'apporto di tutti a livello proprio di pensiero."
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