Elena: "Quello che fai è sempre sbagliato"
Malosco 2022 ago. 02 MPEG colour sonoro
Il confronto con le donne con figli start 00:04:35end 00:07:35 Elena racconta dell'importanza del confronto sulle difficoltà della maternità con altre amiche con figli e lo contrappone ai forum di donne sui social network - le cosiddette pancine - che esaltano la maternità e riducono la propria identità all'essere madri.trascrizione ELENA: "Io ricordo molto bene una sera con alcune tra le mie più care amiche dell'infanzia dove chi di noi era diventata mamma si guardava nelle palle degli occhi e si diceva: "Ma tornando indietro tu lo rifaresti?" e ognuna di noi si è onestamente detta, perché eravamo in un ambiente molto protetto e quindi tra di noi, ci siamo dette: "Ma cosa cazzo avevamo in testa quando volevamo uno, due, tre figli? Cioè sinceramente, a che cosa stavamo pensando?" e mi ricordo che quello è stato un momento bellissimo di grande liberazione, di grande consapevolezza di gruppo e anche un po' come dire: "Caspita, meno male non sono sola nel pensare che questo, pur essendo straordinario, è comunque difficile, pesante, faticoso e a volte, veramente, ti toglie il fiato". Quindi è vero, le mamme che hanno il coraggio di ammettere che questa avventura è sì un'avventura ma è anche tanto faticosa, sono in realtà poche, e di solito lo fanno, riescono ad ammettere questo, se si trovano in un ambiente protetto, in mezzo a amiche o persone da cui sanno di poter essere capite. Altrimenti la società, è vero, non accoglie volentieri queste considerazioni. Anzi mi vengono in mente quei raccapriccianti gruppi social delle mammine, pancine, cuoricini eccetera dove imperversa un'ignoranza abissale, questo è vero, però è anche vero che i figli diventano l'unico motivo di vita di queste persone e l'unica ragione addirittura del fatto di stare con un uomo o di avere una relazione.
Addirittura parlano dei rapporti sessuali come dei doveri da assolvere pur di poter ottenere il grande risultato di avere dei figli. Questo è atroce, secondo me, cioè che ci siano queste donne completamente incapaci di vivere con serenità e con onestà la propria maternità eventuale e invece si sentono costrette in un qualcosa che in fondo non appartiene neanche loro la trovo terribile come realtà."
English:
ELENA: "I remember really well a night with some of my childhood best friends, where those of us who had children, looked at each other's eyes, saying, "But, if you could go back... would you do it again?" And everyone honestly said, because we were in a safe space, so between ourselves we said, "what the hell were we thinking about when we wanted one, two, three kids?" "Really, what the hell were we thinking about?"
And I remember that as a beautiful moment, a truly liberating moment. A great moment of group awareness, and also kind of thinking, "Good! I'm not the only one thinking that this, however extraordinary it can be, it's difficult, hard and exhausting. And really sometimes it takes your breath away.
So, it's true that mothers who have the courage to admit that although this is certainly an adventure, it's really hard, are just a few. And usually they manage to admit this, if they are in a safe space, among friends or people who they know... they know they can be understood by them.
Otherwise, it's true that society doesn't welcome easily these considerations. And it comes to my mind those terrible social media groups, full of sweet bellies, sweet mommies, little hearts, and so on... where there's a huge lack of knowledge, that much is true, but it's also true that children become their only reason of live, and the only reason for being with a man, or having a relationship.
They even talk about sexual relations as a duty, a duty you have to fulfill, in order to obtain the big result of having children. And I think this is awful, that there are women completely unable to live, to honestly and peacefully live their potential motherhood. Instead, they feel forced into something that doesn't even belong to them. I find it a terrible reality."soggetto amiche identità maternità