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Associazione Orlando: "La ricchezza delle narrazioni sulla non maternità"



Testimonianza di Franca start 00:28:11end 00:33:33 Franca, insegnante, esprime i motivi che l'hanno portata a scegliere di non avere figli: la difesa della propria libertà individuale; la crisi ambientale e gli squilibri geopolitici, dove il problema della denatalità è più considerato rispetto al problema del sovrappopolamento; la motivazione politica e femminista di non perpetuare un mondo capitalista che non riconosce autonomia e diritti alle donne.trascrizione FRANCA: "Io sono un'insegnante, insegno alla scuola dell'infanzia. Ho un rapporto quotidiano con bambini e bambine, ho un ottimo rapporto. Li preferisco e le preferisco molto di frequente agli adulti, li trovo e le trovo molto più autentiche, sono molto soddisfatta in questo rapporto quotidiano, mi nutro molto di questo rapporto quotidiano. Non mi sono mai trovata davanti a genitori che mi abbiano detto: "tu non ne capisci niente di bambini perché non hai figli". D'altro canto, invece, pur non avendo figli ed essendo un'insegnante, sono stata in grado di individuare una incapacità genitoriale che a volte è piuttosto diffusa, a volte no, insomma… però questo anche per sfatare un mito, al di là del fatto che non è detto che una donna che non vuole figli debba sempre anticipare, iniziare dicendo: "però i bambini mi piacciono". E ci sono svariatissimi motivi per cui ho fatto una scelta, io invece credo consapevole, relativa al fatto di non volere dei figli ed è relativa a vari piani. Il primo piano è quello relativo alla libertà individuale, nel senso che so che si paga un caro prezzo sulla libertà individuale nell'avere figli. Io dico che i figli sono prole inetta per tutta la vita, perché in realtà è molto difficile liberare la testa dall'impegno dei figli, anche quando sono maturi, anche quando crescono, anche quando dovrebbero aver raggiunto la piena autonomia. E il mio obiettivo nella vita è la cura della libertà, la ricerca della libertà, per cui non sono disposta a pagare questo prezzo in merito alla mia libertà individuale.
Un altro ordine di motivi è relativo invece alla situazione oggettiva geopolitica mondiale, nel senso che, forse avrò una visione apocalittica, ma oggettivamente ritengo che viviamo in un mondo fortemente squilibrato, dove nascere da una parte o dall'altra del pianeta fa la differenza e non vedo perché io dovrei riprodurmi qua e spiegare a mio figlio o a mia figlia che ha avuto semplicemente il culo di nascere in Europa e non nei Paesi africani che io frequento. Perché di fortuna si tratta, di niente altro.
Per cui ritengo che la situazione catastrofica mondiale, principalmente la catastrofe ambientale che è irreversibile a mio avviso… non… o anche il sovrappopolamento mondiale… ci sono sempre queste ansie relative alle tabelle demografiche, alle nascite, ci terrorizzano sempre, sembra che se non ci si riproduca, si vada all'estinzione. Oltre al fatto che per me è anche lineare che ci si estingua visto i danni che abbiamo fatto, ad ogni modo abbiamo il problema opposto, del sovrappopolamento mondiale, non dell'estinzione, nonostante se ne parli molto di rado, insomma, da un po' di tempo.
E soprattutto, ad un certo punto oltre a questi argomenti, per me non fare figli è stata proprio una scelta politica, perché in quanto femminista, avendo allenato insomma un occhio critico sul mondo e su come il mondo va, mi sono sempre chiesta perché le donne non si siano rese conto del grandissimo potere contrattuale che avrebbero potuto avere nel dire: "Noi per un mondo che fa così schifo, che non ci riconosce, che non ci rispetta, che non ci accoglie, che non ci riconosce principalmente, dobbiamo invece continuare a fare dei figli per un mondo che fa così schifo. Ma io non li faccio figli per un mondo che fa così schifo, io non creo braccia per forza lavoro in un mondo che non riconosce dignità, o niente, alle donne"! Per cui, per me non fare figli è anche una scelta politica: per tantissimi anni ho proposto alle donne di usarlo come strumento politico anche questo, però è un argomento troppo forte evidentemente, che tira in ballo un'intimità tale per cui le donne non si sentono ancora pronte a fare un discorso di questo tipo, quanto meno in questa parte del mondo. In altre parti del mondo lo hanno fatto. Queste, insomma, alcune delle cose che mi viene da dire."

English:
FRANCA: "I am a teacher, I teach in kindergarten, I deal daily with girls and boys, I have a great relationship with them, I often prefer them to adults, I find them much more genuine, I am very satisfied about this daily relationship, it nourishes me daily. I never had to deal with parents telling me I couldn't understand because I had no children. On the other hand, despite not having children as a teacher I was able to identify parents' failings, which sometimes is widespread, some others is not. But this also to dispel a myth, although a childfree woman shouldn't always had to start by saying "but I like kids." And there are several reasons behind choice, in my case a conscious choice I believe, about my not wanting children and is related to various levels.
The first level is related to individual freedom, as I know there is a big price to pay on your individual freedom if you have children. I say that children are incapable offspring all your life, because it is actually very hard to free your mind from the commitment of children, even when they are older, grown up, when they should be fully independent. And my goal in life is to preserve my freedom, the search for freedom, so I'm not willing to pay this price regarding my individual freedom.
Another set of reasons instead is related to the actual world's geopolitical situation, maybe I have an apocalyptic vision, but as a matter of fact I think we live in a severely unbalanced world, where being born on one or the other side of the planet makes all the difference. And I don't see why I should reproduce me here and explain to my son or daughter that they were only lucky to be born in Europe and not in one of the African countries I go to. Because it's only luck, nothing else.
Therefore, I believe that the world's catastrophic situation, mainly the environmental crisis, which is irreversible, in my opinion, or even global overpopulation. There are always worries about birth-rates decline. They always terrify us, as if we don't reproduce, we will be doomed to extinction. Besides being pretty coherent if we do cease to exist, given the damage we've done. Anyway, we have the opposite problem, we face global overpopulation, rather than extinction, despite this is seldom brought up lately. And then at some point, in addition to these topics, for me not having children was indeed a political choice. Because, as a feminist, having trained a critical eye on the world and how the world goes, I've always wondered why women did not realize of the great bargaining power that they could have had, in saying "we, for such a disgusting world, that doesn't recognize nor respect us, that doesn't make us feel welcome, that primarily does not acknowledge us, we must instead continue to make children for a world that sucks so much."
I won't have children for a world that sucks, I don't create arms for a work force in a world that doesn't recognize dignity to women. So for me not having children is also a political choice for many years I proposed to the women to use it as a political tool, too. But obviously, it is too strong a topic that touches such an intimacy so women don't feel ready yet to deal with it in these terms. At least in this part of the world, they did it in other parts. So, in short, these are some of the things I have to say."
soggetto politica denatalità sovrappopolazione libertà femminismo bambini scelta crisi ambientale


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