Franca Elisa: "Devo prendermi cura di me"
Villa Borghese (Roma) 2022 giu. 04 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
La famiglia d'origine start 00:00:00end 00:04:03 Franca Elisa si presenta e racconta la concezione culturale di famiglia nella Sicilia degli anni Settanta in cui è cresciuta.trascrizione FRANCA ELISA: "Sono siciliana, vivo a Roma da più della metà della mia vita ma continuo ad essere siciliana. Chi sono... è la domanda più difficile del mondo: sono una persona che cerca di essere felice tutti i giorni, che cerca di conoscersi sempre di più; con tantissime paure, con tantissime ansie e l'unico modo che ho è quello di fare... il fare mi allontana dalle paure.
Io sono cresciuta in una cultura in cui l'essere madre era l'unico obiettivo, l'obiettivo superiore, anche prima dell'essere moglie, anche prima di essere sposati. Io ho sempre scherzato con i miei genitori sul fatto che sono nata nove mesi e due giorni dopo il loro matrimonio perché in realtà lo scopo finale era quello, non l'amore, non il condividere la vita con un'altra persona scelta, amata, con cui avere degli interessi ma avere dei figli. E mi sarebbe tanto piaciuto avere una madre che invece non avesse rinunciato ai suoi progetti, a studiare, a continuare a lavorare - anche perché ero affascinata da piccola dal suo lavoro, dal creare da un pezzo di carta dei tailleur bellissimi. Ma anche quello che era per lei una gioia è diventato un obbligo, un obbligo perché crescere tre figli con un solo stipendio negli anni Settanta l'ha obbligata a lavorare per noi, per i nostri vestitini, per risparmiare facendoli in casa. Quindi vedevo in lei semplicemente la madre: la madre affaticata, la madre nervosa che non ce la faceva e quindi il suo essere madre non è stata una scelta totale. E' stato un obbligo, una fatica.
L'aver avuto poi due fratelli a distanza di pochissimi anni mi ha fatto da subito non essere figlia, ma l'aiutante-madre. L'aiutante-madre che non doveva fare capricci, che non doveva piangere, che doveva accudire i fratelli più piccoli perché mamma non ce la faceva. In tutto ciò crescendo non so se ho mai avuto il desiderio, la voglia o... l'istinto materno di cui tanto si sente parlare."
English:
FRANCA ELISA: "I'm Sicilian, I have been living in Rome for over half of my life, but I am always Sicilian.
Who am I? It's the hardest question in the world. I am a person trying to be happy every day... to get to know myself more and more... with many fears and anxieties... And the only way out is by doing things... Doing things takes me away from fears.
I grew up in a culture where being a mother was the only goal... The ultimate goal, even before being a wife,
even before being married. I've always joked with my parents about me being born nine months and two days after they got married, because in the end, that was the goal. Not love, or sharing your life with a person of your choice someone you love, with whom you can share common interests, but... have children.
I would have loved to have a mother who instead would not have given up her projects... To study, to continue working, also because I was fascinated as a child by her job, creating beautiful tailleurs from a piece of paper.
But also what was a joy for her, it has become an obligation. Because raising three children with a single salary in the 1970s forced her to work for us, for our clothes, to save money by making them at home. So I saw in her only the mother, a worn out mother, a nervous mother who couldn't make it. And so, her being a mother... it was not a total choice. It was an obligation... and she struggled.
Having then two brothers, after a few years, turned me in a kind of mother and no longer a daughter. The mother helper, who should behave, who could not cry, who had to take care of my younger brothers, because mom couldn't do it. In all of this... growing up I don't know if I ever had the desire, the wish or a maternal instinct that you hear so much about."soggetto famiglia d'origine paura figli madre