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Chiara: "Penso di avere le energie per fare qualcosa più di un figlio"
Chiara
Vienna 2018 nov. 30 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro



Lunàdigas start 00:00:00end 00:02:33 Chiara racconta del suo incontro con Lunadigàs, della sua partecipazione attiva nella creazione del progetto e dell'importanza di dare un nome alla condizione delle donne senza figli.trascrizione CHIARA: "La storia è stata che ho partecipato per diversi anni a questo cerchio di donne che è "La cena delle donne a Firenze". Per me questo è stato sempre un luogo in cui ritrovarmi, diciamo: una volta al mese, è stato sempre un appuntamento fisso che ho cercato sempre di mantenere perché era proprio un luogo in cui, in qualche modo, mi spogliavo di tutte le cose brutte del mese, mi sentivo rinascere.
Questo è sempre l'effetto che mi fa stare in un cerchio di donne, mi fa sempre quest'effetto… sentirmi "aaah".
E in questa situazione ho conosciuta appunto Nicoletta e il progetto di Lunàdigas era proprio all'inizio, non si chiamava ancora "Lunàdigas", ma il primo cerchio che abbiamo fatto in questa cena delle donne, parlando del progetto, è stato proprio anche sul discutere che piega questo progetto avrebbe dovuto prendere, che nome avremmo potuto dargli.
Mi è rimasto molto impresso questo progetto e quindi ho continuato negli anni a seguire il loro lavoro, a guardare cosa succedeva sul sito di Lunàdigas e ho scritto a Nicoletta, ad un certo punto dopo qualche anno, chiedendo: "Ma questo documentario c'è?" e quindi sono rimasta un po' in contatto, ci siamo parlate tanto nell' ultimo anno e mezzo perché da quando mi è venuta l'idea di invitare Lunàdigas a Vienna, abbiamo dovuto chiedere fondi, c'è stato da organizzare le nostre tempistiche…
Quindi, per un anno e mezzo ci siamo sentite quasi continuamente, proprio per riuscire finalmente ad essere qui questo fine settimana a Vienna.
Sì, sicuramente è un traguardo la possibilità di avere un nome che ti identifica e questo è sempre stato così in tutti i movimenti di persone, direi, anche per esempio del movimento LGBT, ci sono sempre stati diversi step in cui effettivamente il darsi un nome ha costituito anche un'identità comune, quindi penso che proprio, anche politicamente, sia una forza avere un nome che identifica questa condizione.
E anche un nome che sia, come dite voi sempre, non una negazione, questo mi piace molto: che sia un nome che identifichi, ma che non tolga qualcosa. Mi piace molto in realtà perché mi sembra un nome molto internazionale, nonostante sia sardo, ma ha un suono che in qualche modo mi suona internazionale, quindi secondo me è un nome adatto."

English version:
CHIARA: "The story was that I participated for many years in this women's circle, which is the Women's Dinner in Florence, and for me this was always a place to get together, once a month it was always a regular event that I tried to keep, because it was a place where I would somehow get rid of all the bad things accumulated during the month.
I felt reborn, and that's what I feel when I am in a women's circle, it always makes me feel...
In this situation I met Nicoletta, the Lunàdigas project was at the beginning, and it wasn't called Lunàdigas, yet.
The first circle in this Women's Dinner talking about the project, was just also about discussing what turn this project should take, what name we would like to give it.
I was very impressed with this project, so I continued over the years to follow their work, to look at what was happening on the Lunàdigas website, and I wrote to Nicoletta after a few years asking:
"But is this documentary happening?"
So we've been in touch, we talked a lot over the last year and a half, because since I came up with the idea to invite Lunàdigas to Vienna, we had to ask for funding, combine our schedules, so for a year and a half we've been in touch all the time, to finally be able to be here this weekend in Vienna.
Certainly being able to have a name that identifies you is an achievement. It's always been like that in all people's movements I would say, for example in the LGBT movement, there has always been several steps
where giving yourself a name has also meant a common identity, also at a political level it is a strength to have a name that identifies your condition.
And also a name that is, as you always say, not a negation, I really like that. A name that identifies without taking anything away. I like it very much actually, because it has an international flair although it is Sardinian, it has a sound somehow not... Somehow, it sounds international. So in my opinion, it is an appropriate name."
soggetto lunàdigas identità accoglienza


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