Chiara: "Penso di avere le energie per fare qualcosa più di un figlio"
Vienna 2018 nov. 30 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colorato sonoro
Italia e Austria start 00:16:09end 00:19:20 Chiara racconta la differenza tra Italia e Austria, paese nel quale vive e lavora: emancipazione, lavoro ed economia sono le tematiche discusse.trascrizione CHIARA: "La mia esperienza di confronto tra Austria e Italia è stata forse diversa da quella che uno si può immaginare, perché dal punto di vista dei diritti delle donne, l'Austria è un po' più avanti, o non ho ben capito, se l'Austria è avanti o anche negli ultimi anni c'è stato un po' di aumento della consapevolezza su questi temi in generale, perché nel momento in cui ero in Italia, e comunque ho sempre fatto l'attivista, mi sono sempre occupata di tanti argomenti, per esempio dei diritti LGBT, l'istruzione e sono stata per molti anni nei collettivi universitari, ma il discorso delle donne non esisteva, proprio non c'era nemmeno questo tipo di discussione.
Io ho vissuto per anni, vivendo anche sulla mia pelle, delle discriminazioni che non comprendevo nemmeno, che quando sei completamente immersa in una situazione che ti sembra quasi normale, soltanto dopo, trasferendomi qui e aumentando le mie consapevolezze su questo tema, grazie anche a delle amiche che erano molto impegnate nel femminismo, ho rianalizzato e compreso tante esperienze che mi erano successe, che al tempo mi avevano solo fatto venire mal di pancia, ma non le avevo analizzate.
Nonostante ciò, nonostante il fatto che sento che c'è una maggiore consapevolezza qui, forse invece sulla maternità mi è sembrato forse un po' peggio che in Italia. Il motivo è forse una diversa emancipazione economica.
Il problema in Italia è che, almeno di tutte le persone che conosco io al centro Italia, nelle famiglie normali le persone lavorano entrambe, perché semplicemente è difficile potersi permettere di portare avanti una famiglia se una persona sola in un nucleo familiare lavora, quasi impossibile se uno ha un lavoro normale. Quindi si attiva, in qualche modo, questo senso di comunità che abbiamo un po' maggiore in Italia rispetto ai paesi nordici, questo senso, ancora un po' più di famiglia allargata che c'è in Italia o comunque anche amicizie... c'è un pochino più il senso della comunità, si attiva e ti permette magari di lasciare i figli ai nonni, alle amiche e questo fa sì che ci sia anche un po' più di abitudine delle donne a lavorare e riuscire a trovare delle alternative.
Mentre qui forse questa spinta economica non c'è stata o non c'è, non c'è mai stata, perché effettivamente gli stipendi sono più alti e molte donne si possono permettere di rimanere a casa e ancora lo fanno. Una cosa che mi ha colpito qui è il fatto che mi hanno raccontato che c'è stato un referendum sugli asili e sulle scuole in cui chiedevano cosa ne pensava la popolazione sul tenere il tempo pieno o meno, e ha vinto "No il tempo pieno" e io ho proprio sentito alcuni colleghi maschi, del mio gruppo, dire che secondo loro è giusto perché i bambini devono stare con la mamma.
Io non posso immaginarmi i miei coetanei italiani dire una cosa del genere, quindi ho notato che forse questo mancato bisogno di emancipazione economica, ha fatto sì che tantissime donne ancora o stiano a casa o lavorino part-time."
English version:
CHIARA: "My experience, comparing Austria and Italy, was perhaps different from what one might imagine. With respect to women's rights Austria is slightly ahead, or I am not sure if Austria is ahead or if in the last few years
there was a general increase in awareness on these issues.
When I was in Italy, although I was always an activist, involved in many topics, for example LGBT rights, education. I was for many years in the university collectives, the women's discourse didn't exist...
There wasn't even this kind of discussion. For years I also experienced discriminations on my own skin
that I did not even understand. You are completely immersed in a situation that it looks normal.
It was only later, moving here, and gaining greater awareness on this, thanks also to friends who were very involved in feminism, I reanalyzed and understood many of my experiences that at the time only caused me stomach ache, but I had not analysed them.
Despite feeling there is a greater awareness here, I have the feeling on motherhood here it's slightly worse than in Italy. The reason maybe lies in a different economic empowerment. The problem in Italy is that, at least the people I know in central Italy normally both people work in a family, because honestly it's difficult to be able to afford having a family if one person alone is working. It's almost impossible if one has a normal job.
So, somehow there is a greater sense of community we have in Italy, compared to the Nordic countries.
This sense still of extended family we have in Italy. Or anyway even friendships or other. This stronger sense of community activates allowing you to leave your children with grandparents or with friends. Because of this, women are more used to work and find alternatives, whereas here maybe this economic need has never been there,
because salaries are higher and many women can afford to stay at home, and still do.
Something that struck me here is that there was a referendum on kindergartens and schools, where they asked what people thought on keeping full-time schooling or not. and they voted against full-time.
And I just heard some of my male colleagues in my group say that it was right as children have to be with their mother. I can't imagine my Italian peers saying something like that, so maybe this is for the lack of need for economic empowerment..."soggetto diritti indipendenza emancipazione lavoro scuola solidarietà comunità