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Paola: "L'impegno come comadre ha dato molta più forza al mio femminismo"
Paola Ecuador
Cuenca (Ecuador) 2018 ott. 10 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour



Eredità start 00:08:41end 00:11:00 Paola racconta le conseguenze relazionali della scelta di non maternità: da un lato, fa i conti con le critiche e i giudizi altrui, dall'altro, trova nel confronto con altre donne un arricchimento costante.trascrizione PAOLA: "Penso che ad un certo punto della mia vita dovrò sentirmi chiamare zitella, sentirmi dire che ho perso l'ultimo treno. Zitellona, una donna amareggiata e triste perché non ha figli, no? Poi dopo un po' sicuramente lo attribuiranno alla mancanza di figli, come dire che questa donna è super arrabbiata, ha un bel caratteraccio perché è amareggiata e l'amarezza le viene per la mancanza di figli, per la solitudine. Allora, questo proprio no. La costruzione della solitudine penso che sia qualcosa che ci segna, soprattutto noi donne, e che ci tocca come donne. Questa costruzione di solitudine per mancanza di partner, mancanza di figli, di figlie. Credo che le rotture delle questioni di genere sono un processo super laborioso, super forte, che richiede molti anni. Questi processi e queste spaccature sono sempre dolorose. Certo che sono dolorose e non solo a livello personale, ma a livello sociale. Credo che quando mettiamo in discussione cose che riguardano il genere esse risultino dolorose per noi come persone. Quando ho iniziato a interrogarmi, mi son detta, è giusto quello che penso? O cosa c'è che non va in me? Credevo che fossi io il problema. Ti parlo di quando avevo sedici anni. Quindi queste rotture sono sempre dolorose, ma poi la strada è meravigliosa. Poi, quando si aprono le porte, quando mi si sono aperte le porte del femminismo... e forse può suonare romantico, o idealistico, ma una volta trovata la porta del femminismo non puoi più girarti indietro ed è meraviglioso. È sicuramente meraviglioso. Mettere tutto in discussione è doloroso, ma ciò che trovi lungo la strada, le donne che incontri lungo il cammino sono un dono meraviglioso della vita."


English:
PAOLA: "At some point in my life I'm going to be called spinster myself, people will tell me I have missed the boat. An old maid or a lone woman, or this woman is bitter and sad because she doesn't have children. So, after a while surely they are going to blame her childlessness, or rather this woman is super angry, she is too strong-willed because she is bitter and bitterness is due to the lack of children, to her loneliness. This also, enough with that. The construction of loneliness I think it's something that affects us, especially us women, and that it crosses women's lives. This construction of loneliness due to the lack of a partner, lack of sons, of daughters. I think breaking away from gender issues is a very hard work, tough process, that requires many years and processes and breaks are always painful. Surely they are painful and not just on a personal level, but also on a social level. I think when we first start to question gender structures this is also painful for us as individuals. When I started to question myself, I wondered whether what I was thinking was right. What's wrong with me? I thought I might be the problem. I am talking about when I was 16. So these breaks are always painful, but after the road is wonderful. Once you crush the gates once doors of feminism opened for me, although it may sound romantic, although it may sound idealistic, but once you find the door of feminism you can't go back and it's wonderful. It's definitely wonderful. Questioning everything is painful, but what you find along the way, the women you meet along the way are a wonderful gift of life."

Español:
PAOLA: "Creo que en algún momento de la vida voy a tener que escucharla yo que me digan solterona, que me digan que se me fue no sé, que se me fue el tren, sí. Percha o sola, o esta mujer es amargada y triste porque no tiene hijos, ¿no? Entonces luego de un tiempo seguramente van a atribuirle a la falta de hijos, así como sí, esta mujer es súper enojada, tiene un carácter muy fuerte, porque es amargada y la amargura le viene por la falta de hijos, por la soledad. Entonces también, eso no. La construcción de la soledad creo que es algo que nos marca sobre todo a las mujeres, y que nos atraviese a las mujeres. Esta construcción de soledad por falta de pareja, falta de hijos, de hijas, entonces. Creo que las rupturas de las cuestiones de género son un proceso súper trabajoso, súper fuerte, que requiere muchos años y los procesos y las rupturas siempre son dolorosas. Por supuesto que son dolorosas y no solo a nivel personal, sino a nivel social. Creo que cuando nos empezamos a cuestionar ciertas cosas de género también resultan dolorosas para nosotras como personas. Yo cuando me empecé a cuestionar, decía, bueno, estará bien lo que estoy pensando. ¿O qué me pasa? O sea, creo que yo quizás soy el problema.O sea te hablo cuando yo tenía 16 años. Entonces estas rupturas siempre resultan dolorosas, pero luego el camino es maravilloso. Luego, cuando se abren las puertas y a mí se me abrieran las puertas del feminismo y quizás suene romántico esto, y quizás suene idealista, pero una vez que encuentras la puerta del feminismo no puedes salir y es maravilloso. Es definitivamente maravilloso. Cuestionar todo es doloroso, pero lo que encuentras en el camino, las mujeres que te encuentras en el camino son un regalo maravilloso de la vida."
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