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Silvia: "A 13 anni ho saputo che non avrei avuto figli"



Relazioni di coppia start 00:07:36end 00:12:24 Silvia racconta di come le sue relazioni precedenti siano finite spesso per l'incompatibilità rispetto al tema figli. Si sofferma sulla sua attuale relazione con un uomo che ha già una figlia e ragiona su come questo la porti a riflettere sulle differenze tra uomo e donna rispetto all'età biologica e alle conseguenti scelte di vita, oltre che alla possibilità di vivere un rapporto di genitorialità non generativa con la bambina.trascrizione SILVIA: "Dallo sguardo sociale più in particolare... perché penso che una donna oggi deve essere una super donna: deve essere avere una carriera brillante, deve esprimersi sul lato femminile, deve esprimersi anche sul lato della forza di autoaffermazione. Non so, sento che non sono ancora arrivata nell'età in cui queste cose mi verranno rinfacciate in modo brutale anche se comunque io sento che già nello spazio delle relazioni amorose con eterosessuali, con uomini, è già stato problematico. Ho già avuto tantissimi incontri con uomini che rapidamente capiscono che non sono la donna con la quale si possono aspettare di avere una famiglia, di sposarsi, di avere figli e dopo poco tempo la cosa si risolve abbastanza trivialmente. Mi ricordo questo ragazzo di una trentina d'anni - proprio penso la crisi biologica dei trent'anni, ma dal lato degli uomini - che l'orologio biologico gli diceva che era il momento di avere una famiglia. Io ero più giovane e lui mi disse: "no Silvia, io capisco che tu pensi così, sei perfetta così, ma non siamo compatibili perché, appunto, io voglio una moglie con cui avere figli"; è finita la storia così. Io queste cose non le capisco perché io in quel momento gli ho detto: "ma che ne sai? che ne sai che appunto la vita può far cambiare idea a me? o può far cambiare idea piuttosto a te?" (perché io penso che fondamentalmente non cambierò). Però penso sempre che si possa trovare un compromesso con un compagno che non implica appunto la rinuncia in quello che io credo, che non è la mia via.
Questa è una situazione un po' particolare perché da un anno sto in coppia con un con un uomo che ha cinquantaquattro anni e che ha una figlia di un anno e mezzo. Mi si dice: "com'è possibile questa cosa"?
Quest'uomo ha fatto una figlia a cinquantadue anni con una donna che poi se n'è andata, perché come tante donne di una certa età oggi vogliono figli sì o sì; dunque trovano non so… cioè non voglio giudicare questa donna, però quest'uomo con cui sto si è ritrovato in questa situazione che a lui... a me ha dato anche una possibilità di vita, che io trovavo bellissima. Io mi sono detta: "ah, quest'uomo è l'incarnazione del fatto che uno può - si è sposato prima e poi si è divorziato - avere una seconda vita di viaggi, di ballo e di tantissime avventure esistenziali e a cinquant'anni fare un figlio"; mi sono detta: "questa è la differenza fondamentale tra uomini e donne; ossia lui può avere una vita così, io non potrò mai avere una vita così". O sennò potrò adottare, ovviamente a cinquant'anni eccetera, però cioè no, come se le mie scelte fossero appunto necessariamente molto precedenti a questo percorso della vita di uno che non si sente di fare un figlio fino a una certa età e poi gli incombe l'ingiunzione sociale di essere completo, essere un uomo. E lui è felicissimo di essere padre e di essere padre malgrado queste condizioni.
E non lo so, mi son detta che siamo una coppia strana, ma in questo momento della mia vita mi sembra molto… cioè vedo crescere una bambina non mia con un padre che deve assumere il doppio delle cariche genitoriali appresso a questa bambina nei momenti in cui ce l'ha e io continuo il mio percorso chiedendomi... la bellezza di questa bambina è come vedere le bambine dei miei amici: che insomma, sarò sempre la zia Silvia, cioè è molto gratificante... però è la perplessità di… io non sarò madre di un essere così bello come può essere Clara. E' èstraniante, ma più passa il tempo, più ne sono convinta, cioè proprio non me lo spiego."
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