Silvia: "A 13 anni ho saputo che non avrei avuto figli"
Leverano (Lecce) 2023 nov. 17 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Responsabilità start 00:21:32end 00:24:24 Silvia riflette sul senso di responsabilità individuale che viene favorito a livello sociale a discapito del senso di cura e di responsabilità verso gli altri.trascrizione SILVIA: "L'unico punto che... trovo una questione da risolvere nella vita di ognuno, secondo me è la questione della responsabilità per un altro. Ho letto recentemente un libro di un'antropologa francese che si chiama Pascale Bonnemère, che lavora sui riti iniziatici della mascolinità in Nuova Guinea, un soggetto che a priori non c'entra niente col nostro; il suo libro si chiama "Agire per un altro" e dimostra che un uomo in Nuova Guinea non è uomo fino al momento in cui ha imparato - tramite i vari riti di passaggio che finiscono con il momento in cui diventa padre del primo figlio, del primogenito - a agire per un altro e anche a prendersi cura, appunto, un po' della comunità; cosa che non viene insegnata alle donne perché si considera che ce l'hanno naturalmente o culturalmente, comunque dentro. Questo mi sembrava interessantissimo per riflettere appunto sulle tematiche sulle quali lavoro e anche sul fatto che secondo me la responsabilità che si insegna al giorno d'oggi non è più quella responsabilità sociale dove ci si prende cura di una comunità, è una responsabilità molto individualista, molto legata al fatto di padroneggiarsi, mostrare il proprio io, di essere padrone delle proprie emozioni, padrone delle proprie scelte di vita autonome. E io invece penso tutto il contrario, il che mi fa pensare al libro di Michela Murgia "Accabbadora". La questione è per chi si vuole prendere responsabilità: come ci si occupa di altri che possono essere figli, che possono essere figli non suoi, che possono essere persone della stessa età, che possono essere persone anziane. Penso che c'è molto da scoprire per ognuno su che responsabilità vogliamo prendere per gli altri, non necessariamente per una estensione di se stessi o una cosa che, perché legata a me col sangue, dovrebbe essere naturalmente la cosa, la persona di cui mi prendo cura. Io mi posso prendere cura di tantissime altre persone. Solo che appunto per fare quello, secondo me vediamo la motivazione per fare quello penso che necessariamente la mia vita non è di avere figli."soggetto responsabilità comunità cura società persone citate Bonnemère, Pascale (antropologa) [persona citata] Murgia, Michela [persona citata]