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Radhika: "In India la donna senza figli è considerata un'aberrazione"



Giudizio sociale e appellativi start 00:00:00end 00:05:25 In un continuo confronto tra la propria esperienza personale e quella generale, Radhika riflette sui giudizi sociali, culturali e familiari che ricevono le donne indiane che, per scelta o per impossibilità, non vivono la maternità. Esse sono oggetto di continue pressioni, emarginate da un punto di vista sociale e psicologico, appellate in forma dispregiativa. Lei stessa, cosciente della propria libera scelta e dei rapporti di cura che può instaurare indipendentemente dalla maternità, è chiamata continuamente a rispondere del proprio posizionamento alla pari di sua madre.trascrizione RADHIKA: "La donna che decide di non avere figli, è considerata un'aberrazione. Non è una cosa considerata normale dalla società. Ci sono infatti molte parole usate nelle lingue indiane, quasi tutte lingue hanno un termine dispregiativo, per definire le donne che non hanno figli. In Hindi si usa la parola "bunch" che significa vuota. Si intende "vuota" con un'accezione estremamente umiliante. Lasciando intendere che queste donne non hanno un vero scopo nella vita, come un albero che non dà frutti, per cui è un albero che non serve a niente.
A livello culturale ci si aspetta che per una donna, dalla prima infanzia fino alla sua morte, la maternità sia una parte integrante della sua esistenza. Per cui decidere di non avere figli, è come andare contro a tutto il sistema culturale. Ma alcune donne prendono questa decisione. Per esempio ci sono molte donne che hanno elaborato a fondo questo pensiero, che hanno rifiutato il patriarcato, che hanno immaginato un mondo diverso, dove possono vivere una vita indipendente, donne che hanno deciso di non avere figli, e io sono una di quelle, che ha deciso di non avere un figlio proprio. Ma non è considerata come una cosa normale da fare, infatti anche i tuoi familiari e "le persone che conosci, pensano che tu non abbia tutte le rotelle a posto. È considerata come una cosa anormale, per esempio come se qualcosa non funzionasse nella tua testa. "Come fai a non volere un figlio? Tutti lo vogliono". "È lo scopo della vita stessa, quello di portare avanti la vita". "Perché non vuoi avere figli"? Questi sono tra i commenti più gentili.
Ma poi ci sono le persone che vivono nel quartiere, che vanno da mia madre e le dicono: "Ma perché non ha figli? Cos'ha che non va?" E continuano a farle pressioni.
La gente le chiede sempre: "A quando la buona nuova? Quand'é che potremo festeggiare con i confetti?" È come se non potessi avere una vita felice e le persone ti compatiscono.
Perciò quello che succede a persone come mia madre, che non può comprendere questo tipo di decisione, è quello di sentire la pressione causata dall'aspettativa sociale. Infatti molte persone che conosco, che non hanno avuto bambini, non per scelta, ma per problemi di natura biologica o altro, molte di queste donne non si sentono più sicure di sé, perché non sono riuscite ad avere figli e cadono in depressione. Nonostante abbiano una vita propria, un lavoro e siano donne indipendenti, il fatto di non avere avuto figli, a causa delle aspettative sociali e culturali, le fa sentire sotto pressione per non aver procreato.
Al contrario di donne come me, che hanno deciso di non avere figli, e ci sono delle ragioni. Fin da piccola ho sempre pensato di non avere bisogno di un figlio mio per sentire l'istinto materno. Posso provare l'amore materno in molti modi differenti. E ho pensato che avrei provato a creare delle comunità per questo. Ma dato che gran parte della società pensa che questo sia anormale, ti ritrovi sempre a cercare di dare spiegazioni alla gente, anche se in realtà a loro non interessa molto capire, perché ci vedono comunque "vuote."
Infatti molte donne che non hanno figli, finiscono per essere compatite, costrette a autocommiserarsi. E questo ha un impatto molto negativo sulla propria autostima. Anche per donne come me, che hanno scelto di non avere figli, in modo consapevole. Intorno a te trovi sempre qualcuno che ti giudica perché non ti sei presa le tue responsabilità, perché vuoi essere libera. Ti considerano egoista. Anche se sei responsabile per molte atre cose, questo non è considerato sufficiente, perché non hai ricoperto quel ruolo specifico. Credo di aver creato relazioni basate sul senso materno con molte altre persone e organizzazioni, ma in qualche modo non produce lo stesso tipo di reazione. E c'è una forte pressione per cercare di adeguarsi alla comunità, per esempio nel modo in cui socializzare con gli altri, e ti senti sempre un po' un pesce fuor d'acqua."

English:
RADIKHA: "When a woman decides not to have children, she is considered as an aberration. It is not a normal thing in society. There are in fact many words used in Indian languages, almost all languages have a derogatory word to define women who have no children. In Hindi, the word "bunch" is used which means empty. It means "empty" in a very humiliating way. It denotes there is no purpose in that woman's life, like a tree that bears no fruit, therefore it is a useless tree. The entire culture system is such that for a woman, from early childhood until her death, motherhood is an integral part of her existence. So to take a position of not having a child is like going against to the entire cultural system. But some women make that decision.
For example, there are many women who have gone through a lot of processes of thinking, who rejected patriarchy, who imagined a different world, where they have a life of their own.
So, women who have decided not to have children, and I happen to be one of them, who decided not to have a child of my own, it is not considered as a normal thing to do, in fact, even within your family and the people you know, they think there is something wrong in your head.
It's regarded as an abnormal thing, for instance as if something didn't work in your head. "How can you not want a child? Everyone wants it." "It's the purpose of life itself, to carry on with life." "Why don't you want to have children?" These are among the kindest comments.
But then there are the people from the neighborhood, who go to my mother and say: "But why doesn't she have children?" "What's wrong with her?" And they keep putting pressure on her. People always ask her: "When's the good news?" "When will we eat sweets to celebrate?"
It's like it can't be a happy life and it is a matter of being pitied. So what happens to people like my mother who can't understand this kind of decision? She feels the pressure caused by social expectation. In fact, many people I know, who haven't had kids, not by choice, but for biological or other reasons, many of these women loose their self-confidence, because of not having a child, and they fall into depression.
Despite having your own life, a career and being independent, the fact of not having children, because of the kind of social pressure you get, you feel under pressure for not producing a child.
On the contrary, for women like me, who have decided not to have a child, there are reasons for that. Since I was a child, I've always thought that I don't need a child of my own to feel the maternal instinct. I can experience maternal love in many different ways. And I thought I'd try to create communities for this.
But since much of society thinks this is abnormal, you always find yourself trying to explain to people, although they don't really want to listen to the explanation, because they still see us as "empty." In fact, many women who do not have children, end up being pitied, forced to feel sorry for themselves. And this has a very negative impact about your self-esteem. Even for women like me, who chose not to have children, consciously.
Around you there are people judging you because you didn't take your responsibilities, as you want to be free, you are considered selfish. Even if you're responsible for a lot of other things, this is not considered enough, because you didn't play that specific role.
I believe I have created relationships based on the maternal sense with many other people and organizations, but somehow it doesn't get the same kind of reaction. And there's a lot of pressure to try to fit in with the community, for example in the way you socialize with others, and you always feel a little the odd one out."
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