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Radhika: "In India la donna senza figli è considerata un'aberrazione"



Lunàdigas come dialogo start 00:05:26end 00:08:51 Radhika riflette sull'importanza rappresentata da un film come Lunàdigas, capace di mettere in relazione le donne e portare al centro il confronto sulle possibilità di vita e le scelte personali sul proprio corpo. Socializzare le scelte, dare voce alle proprie posizioni, diventa particolarmente significativo in un paese come l'India dove la dimensione della maternità è vissuta come un fatto molto privato.trascrizione RADHIKA: "Io lavoro all'Università e sono docente, e nonostante questo, devo continuamente ripetermi perché ho preso questa decisione, a causa della forte pressione sociale. Penso che per le donne in situazioni meno privilegiate, una comunità come Lunàdigas potrebbe aiutarle ad emanciparsi, presentando questo stile di vita come una reale possibilità. È una scelta che le donne possono fare. Quella di avere o meno un figlio, di decidere autonomamente cosa fare con il proprio corpo, e anche quella di creare altri tipi di relazioni sociali che magari esulano dai rapporti biologici, ma sono basate sull'amore, sulla condivisione e la collaborazione. Può rivelarsi assolutamente necessario, per le persone che non hanno figli, può dar loro forza. Una nuova forma di famiglia, sarebbe importante.
Attualmente in India, molte cose stanno tentando di riportare le donne tra le mura domestiche, una di queste è fare figli e prendersi cura di loro. L'accudimento dei figli è una cosa molto privata. Non è un'esperienza condivisa, ma rimane in una sfera molto privata all'interno del nucleo familiare. Per cui credo che [il filmrovocherebbe molta indignazione, ma credo che se è una comunità basata sulla solidarietà, può essere un buon punto di partenza per parlarne all'interno del gruppo.
Stavo pensando che trovo interessante quante persone hanno questo tipo di idee e pensieri. Ricordo per esempio questa compagna, molto tempo fa, negli anni '70, aveva deciso di non portare avanti una gravidanza, e aveva abortito. Poi molti anni dopo, quando il suo corpo non era più in grado di procreare, quando aveva circa sessant'anni, mi ha detto: "Ora sento la mancanza di un figlio." Non era un rimpianto con amarezza, le dispiaceva non aver avuto un figlio, perché pensava che sarebbe stato un forte legame con il suo compagno. Ma questo è un altro modo di pensare ai figli. La decisione di non avere figli quando era giovane, proveniva da un altro contesto della sua vita. Credo che le donne attraversino delle fasi in cui desiderano dei figli, e poi scelgano di non averne. Per cui per questo tipo di riflessioni che facciamo continuamente, all'interno di ambienti dove si possono esprimere queste idee, sarebbe molto utile avere questo tipo di piattaforma. È rassicurante. Quando prendi una decisione al di fuori delle norme sociali, senti il bisogno di porti delle domande, tanto quanto senti il bisogno di parlarne con altre. Perché stai cercando di vivere una vita al di fuori degli schemi."

English:
RADIKHA: "I work at the University and I'm a lecturer, and despite this, I have to constantly repeat myself why I made this decision, due to strong social pressure.
I think for women in less privileged situations, a community of Lunàdigas can be very empowering, presenting this lifestyle as a real possibility. It's a choice women can make. Whether or not you have a child, to decide for yourself what to do with your body, and also to create other types of social relationships, which may not biologically linked, but social relationships of sharing love and cooperation. That can be absolutely essential for people who don't have children, it can give them strength.
A new form of family would be important.
A lot of things currently in India are trying to bring women back within the home walls, which includes bearing children and looking after them. It is a very private kind of childrearing. It is not a shared experience, but it stays in a very private sphere within the household.
So, there would be a lot of resentment, but I think if it's a community based on solidarity, can be a good.
For instance, when we were talking in that group, I was thinking that I find interesting how many people go through these kinds of ideas and thoughts.
I remember for example this comrade of mine, a long time ago, in the 1970s, she had decided not to have a child, and had an abortion. Many years later, when her body could not produce a child, when she was in her 60s, she told me, "Now I miss having a child." It was not a bitter regret, she missed having a child because she thought it would be a strong bond with her partner. But that was a different kind of idea about having a child. The decision not to have children earlier in life came from another context of her life. I think women go through processes of wanting to have a child and then choosing not to have a child. So, for this kind of a thought processing we are constantly going through in the community of people where you can express these ideas. it would be very useful to have this kind of platform. It's kind of reassuring. When you make a decision not conforming to social norms, you need to talk to yourself as much as talk about it with others, because you trying to live a life which is not within the pattern."]]>
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