Il cerchio di Villa5: uno, cento, mille modi di essere madri e lunàdigas
Testimonianza di Marina e Elsa start 01:30:49end 01:37:25 Le ultime due testimonianze sono di due donne che non hanno figli: la prima riflette sul tema dell'aborto, la seconda racconta la sua esperienza di infermiera pediatrica che pur spendendo la vita per la maternità delle altre donne, non ha mai sentito il desiderio di avere figli propri.trascrizione MARINA: "Devo dire che era tanto tempo che non mi ponevo questa domanda, cioè perché non avevo figli, e dopo la mail di Susi mi sono detta: "Già, forse, chissà come mai? Boh! Per caso", devo dire, la vita è andata così, non è mai stato un dramma non averne. Cioè, è andata così perché, probabilmente, quando ero molto più giovane avevo un marito che era insopportabile, per cui non mi interessava, francamente, avere un figlio con questa persona. Poi sono stata tanto tempo da sola, poi, con il mio nuovo compagno, non ci ho proprio più pensato, non ci abbiamo pensato insieme e, francamente, non è stato un problema. Mentre, invece, questa storia dell'aborto mi colpisce ed è vero che non si sente più parlare di questo. Forse mi colpisce perché fa parte della mia storia, nel senso che io ho vissuto quegli anni, quella lotta per avere il diritto, eccetera, ed è vero che non si sente più parlare di quello e di altro, d'accordo, però questo tra le donne... Io non so, frequento poco i gruppi di donne, però mi pare di capire, visto che è sorto questo problema, che proprio è così: non se ne sente più parlare e mi chiedo perché. Non so darmi una risposta. Paura? Una cosa che abbiamo acquisito, per cui non ce ne occupiamo più perché tanto è stata acquisita? Forse ci sono meno donne che abortiscono? Per cui, forse non è più un problema? Può anche essere che non sia così drammatico come lo era un tempo, perché anche quando il diritto di abortire è stato acquisito era veramente drammatico comunque entrare in questi ospedali e abortire. Cioè, se non c'erano sempre donne che ti accompagnavano, qualcuno che aveva un pelo così sullo stomaco per cui andava lì e si batteva, era veramente drammatico. Forse adesso, mi viene da dire, non è più così! Può darsi. Però, non lo so. Mi piacerebbe capire, perché è veramente una domanda da porsi."
ELSA: "Quest'ultima riflessione sull'aborto mi ha colpito perché ha toccato un ricordo in me, negli anni della mia passata gioventù. Non ho avuto figli. Mi ricordo che a un certo punto della mia vita, però, mi sono chiesta: "E se mi accadesse?" e in quel momento della mia vita mi sono detta: "Io sarei pronta anche ad abortire", anche con un velo di dubbio dentro di me. Però pensavo che poteva essere una cosa possibile da vivere, da non vergognarsi, perché non mi sentivo pronta. Io non ho avuto figli. Non lo so perché è capitato anche a me. Nonostante tutto, non mi sento un "ramo secco". Mi sento un bocciolo su quel ramo. Non è diventato frutto, ma ha contribuito. Mi sono nutrita della maternità degli altri. Mi ricordo che, nella mia infanzia, non ho giocato tanto a fare la mamma. Quindi, probabilmente, era un destino. Ho pensato sempre a fare giochi sportivi, pericolosi. La mia preparazione è stata quella per diventare un'insegnante, quindi, in qualche modo, dedicata ai bambini. E poi, strada facendo, ho cambiato totalmente. Anziché insegnare, ho pensato che mi interessava curare i bambini. Quindi, sono diventata inizialmente un'infermiera pediatrica. Ho partorito tante volte! Ho sentito l'odore del parto. L'odore di un bimbo che nasce. Ho sognato di partorire anch'io, per tanti anni ne ho viste tante di donne urlare, piangere, gioire... E mi sono detta, piano piano: "Come mai io che non sento forte quest'istinto sono capitata a fare questo? Ad accogliere i figli degli altri, ad aiutarli ad allattare, a sentire l'odore del colostro, a spiegare quanto era importante, a sentire i pianti, a sentire il rifiuto, anche, di una donna che non si sentiva più femmina, perché l'uomo non la vedeva più femmina" Però mi sono nutrita e ne sono contenta. Anche quando, a un certo punto, mi sono chiesta: "Chissà come sarei stata come madre?" La risposta è arrivata dalla mia vita, soprattutto anche professionale, ma anche dalle mie amicizie, dalle mie relazioni. Sono felicemente zia, sono madrina, scelta dalle mie figliocce, perché mi hanno scelta madrina, e questo mi ha riempita. Tanti bimbi in ospedale, quelli sani, quelli malati, sono diventati anche miei figli. Tante volte mi veniva detto: "Ma lei quanti figli ha?" "Non ne ho" "Non è possibile, una come lei che si prende cura di questi bimbi così, con questa passione!" E allora mi sono detta: "Allora io l'istinto ce l'ho, anche!" Lo vedono gli altri, se ne nutrono gli altri e ne sono contenta. Ammiro tutte voi. Chi ha adottato, chi li ha fatti... Io li ho curati, li ho accuditi. Mi sono sentita solidale come donna e come femmina."
SUSI: "Viva le Lunàdigas!"
English:
MARINA: "I must say that I haven't asked myself this question in so long, that is why I didn't have children, and after Susi's email I thought: "Yeah, maybe, who knows why?" "By chance", I must say this is how my life went, not having them has never been a tragedy. I mean, that's what happened because, probably, when I was younger my husband was unbearable, so I wasn't interested, frankly, in having a child with that person. Then I've been alone for so long, then, with my new partner, I stopped thinking about it and we both didn't think about it and, frankly, it hasn't been a problem. Whereas, instead, this abortion thing really touches me and yes, it's not talked about anymore. Maybe it touches me because it's been part of my story, I mean I lived during those years the fight to get that right and so on. It is true that you don't hear about that\Nor about other things too, but especially this among women... I don't know, I don't hang out much with women groups, but I seem to understand, since this problem came up, that it is true: we don't hear talking about it anymore, and I'm wondering why. I can't find an answer to this. Is it fear? Something we acquired so we stopped worrying about it since it has already been acquired? Maybe there are less women who have abortions? So maybe it's not a problem anymore? Or maybe it is not as tragic as it was in the past, because when the abortion right was acquired, it was tragic entering the hospital and having an abortion. I mean, if you were not accompanied by other women, by someone who was brave enough, who would go there and fight, it was tragic. Maybe now, let's say, it's not like that anymore! Maybe. But I don't know. I'd like to understand this, because we should really ask ourselves this."
ELSA: "This last consideration on abortion has struck me, because it reminded me something of my youth. I haven't had children. I remember that at some point in my life I wondered: "What if it happens?" and in that moment in my life I thought: "I'd be ready to have an abortion", even if I had a small doubt within me. But I thought it could be something possible to experience, to not be afraid of, because I didn't feel ready. I haven't had children. I don't know why, it just happened. Despite everything, I don't feel like a 'dead branch'. I feel I am a bud on that branch. It didn't become fruit, but it has contributed. I've lived on other people's maternity. I remember that, during childhood, I wouldn't play the mom game. So, probably, it was my fate. I have always played sports or dangerous games. I studied to become a teacher, so, somehow, it had to do with children. Later, over the years, I completely changed. Instead of teaching, I decided that I wanted to cure children. So, I became a paediatric nurse, at first. I gave birth many times! I smelled childbirth. The smell of a child who's being born. I dreamed of giving birth too, for many years I've seen lots of women screaming, crying, rejoicing... And I gradually started wondering: "Why a person without this instinct like me ended up doing this? Welcoming other people's children, helping them breastfeed, smelling colostrum, explaining how important it was, hearing the cries, also feeling the refusal of women who no longer felt their femininity, because their men didn't see their femininity anymore." But I lived on this and I'm happy about it. Also, when, at some point, I asked myself: "What type of mother would have I been?" The answer arrived from my life, especially from my professional life, but also from my friendships, from my relations. I'm happy to be an aunt, I'm a godmother, my goddaughters chose me, because they wanted me as their godmother, and this filled me. Many children at the hospital, the healthy ones, the sick ones, have become my children too. Very often people would ask me: "How many children do you have?" "I have none" "That's impossible! A woman like you who takes care of children this way, with this strong passion!" So, I thought: "It means I have this instinct!" Other people can see it, other people live on it and I'm happy about it. I admire each one of you. Those who adopted, those who made them... I have cured them, I've taken care of them. I've felt supportive as a woman and as a female."
SUSI: "Hooray for the Lunàdigas!"soggetto maternità parto infanzia aborto
