Giovanna racconta della sua esperienza di non-maternità e della sua vita da calabrese di seconda generazione in Alto Adige, degli amici e del suo lavoro, sempre a contatto con i bambini.
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Ecco la trascrizione completa del video:
GIOVANNA: «Mi chiamo Giovanna, per lavoro viaggio tantissimo, mi occupo di marketing e forza vendita; ho cinquantatre anni, sono nata a Bolzano da una famiglia calabrese, non ho figli. Non ho mai voluto dei figli anche se il mio sogno più grande sarebbe stato quello di avere dodici figli fra miei, adottati, di tutte le razze; questo sarebbe stato il grande sogno della mia vita. Perché a me i bambini piacciono da morire, io piaccio tantissimo ai bambini, cioè è proprio un amore viscerale quello che provo per loro e loro provano per me.
Infatti ho tanti figli sparsi devo dire… sono stata sempre la prima babysitter di tutti i figli dei miei amici delle mie amiche, dei miei amici, delle mie sorelle chiaramente. Ora è un momento nel quale molto spesso sorrido rispetto a questa cosa di non aver avuto figli e anche del dolore che per me è stato comunque non averne pur avendolo deciso. Perché mi rendo conto di quante cose di me ho lasciato in tanti ragazzi che adesso sono grandi e quindi…
Decisi di non avere figli a nove anni in realtà, proprio con questa forza dell’onnipotenza del bambino, perché mia mamma era molto malata e molto depressa e quindi aveva delle grosse crisi che mi facevano molto soffrire. E quando io avevo nove anni circa ebbe una crisi molto forte di fronte alla quale io proprio decisi che io non avrei mai avuto figli perché non volevo neppure correre il rischio di far soffrire un figlio come in quel momento stavo soffrendo io. E ho tenuto fede a questa cosa, cioè non sono mai riuscita a superarla pur avendo poi molto lavorato su me stessa.
Devo dire che ho sempre molto lavorato, ho sempre viaggiato, ho avuto comunque una vita ricca da un punto di vista sia professionale che affettivo e di relazione. Con l’età mi sono definitivamente resa conto che ero arrivata al momento della decisione definitiva. In quel momento io avevo anche un uomo, vivevo con un uomo con il quale avevamo pensato anche di avere un figlio, ma successero così alcune situazioni che mi fecero capire che comunque questo rapporto era un rapporto assolutamente… che avrebbe potuto finire, finire in fretta. Passai mesi parlando con mio figlio, mesi, stando molto male per altro, però presi la decisione proprio di non avere assolutamente alcun… non volevo avere una gravidanza, non volevo assolutamente avere un figlio che comunque sarebbe nato in una qualche maniera già con un peso di dolore. E questo non lo potevo sopportare; sentivo molto il mio ventre vuoto, avevo proprio una sensazione fisica di questo ventre vuoto. Però…
Semplicemente non la ho condivisa con gli uomini che ho incontrato. La ho condivisa con i miei amici, anche uomini. I miei amici uomini: con loro c’è stata veramente una grande apertura. C’è stato solo un uomo quando ero ancora giovane con il quale veramente ho aperto molto me stessa e ho condiviso tutto, ma allora ero veramente giovane, non c’erano comunque i presupposti, non era il momento nemmeno di affrontare realmente la questione maternità. Poi basta. Nel momento in cui io mi resi conto appunto a quarant’anni che questo mio compagno non era in realtà… non so… non era il padre dei miei figli ecco, io non condivisi con lui determinate cose, semplicemente presi la decisione, portai avanti la mia decisione e basta.
Il resto del mondo cosa ha pensato di me? Mi è molto interessato quello che ha pensato la mia famiglia, ma sono sempre stata un po’ la ribelle della famiglia per cui tutto sommato ci stava anche questo fatto, poi del resto non avevo neanche… non ero sposata, non avevo quindi una relazione fissa entro i canoni e quindi era evidente che non avrei avuto figli. Mi viene molto, molto da sorridere spesso perché tantissime donne in realtà non sono diciamo così molto consapevoli, forse, delle diverse condizioni che si possono creare nella vita e quindi delle reali motivazioni che possono esserci dietro anche al fatto che una donna possa non avere dei figli. Che possono essere tantissimi, cioè io ho la mia, ma conosco anche delle donne che semplicemente non amano i bambini, e non ne hanno mai avute voglio dire, e va bene. Così come conosco tantissime donne di cui mi domando ma perché diavolo hanno avuto questi figli.
La cosa che mi ha sempre colpita, e mi ha sempre anche spiacevolmente impressionata è che è lo sguardo delle donne il più feroce nei confronti delle donne che non hanno figli. Cioè gli uomini… io non ho trovato uomini così feroci come certe donne. Ce ne sono taluni, ma sarà che poi alla fine ci bado anche molto di meno, mi fa meno impressione se un uomo magari non capisce certe cose. Ma che una donna non capisca fa un pochino più impressione, perlomeno a me, perché magari così proverei una sorta di… di maggiore tensione alla condivisione, alla comprensione eccetera. Invece molto spesso le donne sono terrificanti, cioè come se tu sei una donna che non ha avuto figli quindi significa che non puoi sapere, non puoi essere così generosa, così comprensiva, non puoi sapere che cos’è la pazienza perché tanto pensi solo per te e basta.
Queste cose mi fanno sorridere perché ci potrebbe essere da parte anche delle donne che non hanno avuto figli un certo tipo di considerazione nei confronti di certe madri, però insomma poi non ha senso stare dietro a quello che pensano gli altri. Penso che la cosa importante sia effettivamente riuscire ad elaborare per se stessi le proprie scelte, le proprie motivazioni e trovare una serenità in qualsiasi…
Sicuramente vivere in Alto Adige come figlia di persone del Sud è stato all’inizio estremamente sbalestrante. Ai miei tempi, ai nostri tempi c’erano ancora le vacanze d’estate che duravano quattro mesi. Per cui quattro mesi nel Sud e il resto dell’anno nel Nord. Quattro mesi in una situazione di grande affettività, di grande emotività, di grande anche… tutti erano caciaroni, cioè si viveva fuori e poi si arrivava qui. Io ero sempre la compagna di classe e l’amica che invitava tutti a pranzo, che invitava tutti a cena. Casa dei miei era un porto di mare e questa era una cosa bellissima. Era una cosa comunque al di fuori delle regole, delle modalità insomma altoatesine. Devo dire che i miei genitori si sono ambientati molto bene in Alto Adige perché sono delle persone estremamente serie, affidabili, puntuali, precise. È chiaro che probabilmente a livello psicologico insomma poi ci sono delle storie che sono di confine insomma, sono tipiche delle zone di confine perché in una qualche maniera la mentalità era molto diversa e ciò che si respirava in casa a livello proprio di relazione era completamente all’opposto di quello che era poi fuori con le persone. E quindi ho sentito questa differenza ed è qualcosa su cui ho dovuto sicuramente lavorare con me stessa. Anche come donna perché sicuramente anche solo il mio aspetto fisico, i miei capelli, o il mio incedere non è propriamente mai stato insomma un incedere nordico tra virgolette. Sotto questo aspetto in relazione ai figli ritengo che… ecco, mentre nel momento in cui vado nel Sud, molti mi dicono: “ah ma non hai avuto figli!”, e in una qualche maniera è molto chiaro quello che accade; cioè quello che possono pensare, nel bene o nel male, è chiaro. E alla fine comunque vieni guardata, cioè il massimo che ti possa capitare è essere considerata: “oh poverina perché non hai avuto figli”, ecco. Però in una qualche maniera in questo “ah poverina” ci trovi quasi anche una sorta di affetto, no? “mi spiace per te”, non lo so; e poi alla fine impari anche a, non dico ad apprezzare, ma lo accogli comunque, quindi non ti senti giudicata. Invece è una cosa strana: nel Nord, io qui in Alto Adige mi sono sentita, in talune circostanze, da alcune persone, più giudicata di quanto non mi sia sentita nel Sud. Più giudicata nel senso proprio di giudicata ecco, passata al setaccio in una certa maniera. Non vista. Poi alla fine non lo so… ci si fa talmente un’abitudine che ci si fa una risata; io mi faccio delle matte risate, a meno che una persona non sia veramente poi scortese, mi faccio una matta risata, perché non c’è mica nulla da fare altro. Poi oltretutto ribadisco, molto spesso accade che magari che mi ritrovi in certe situazioni, perché i bambini vengono da me, perché io gioco con i bambini, perché ho un certo tipo di rapporto con i bambini, però non mi interessa più. Forse c’è stato un momento nel quale ci sono stata male, durante proprio questi dieci anni di elaborazione, di accettazione della mia mancata maternità, però neanche più di tanto devo dire perché ho vissuto in maniera talmente trasparente tutto, anche con me stessa, che questo mi ha sempre aiutata poi alla fine anche a farmi scivolare addosso certe cose, ecco. Mentre non sono riuscita a farmi scivolare addosso tante altre, questa questione della maternità è talmente intima, talmente vissuta, talmente profonda che proprio… povere le persone che non riescono a capire, che non riescono ad avere la mente aperta, il cuore aperto, per capire che nella vita siamo tutti diversi: ognuno ha la sua storia, c’è chi ha la storia più bella, c’è chi ha la storia più brutta, c’è chi la storia più facile, meno facile, c’è chi sceglie comunque e ognuno deve scegliere in base a se stesso.
La mia famiglia alla fine ha accettato perché la mia famiglia è una famiglia estremamente bizzarra ma ha una caratteristica bellissima, ma proprio bellissima: può succedere qualsiasi cosa, ma è una famiglia di grande trasparenza nei sentimenti, cioè c’è un affetto che è vero. Quindi i miei genitori pur essendo tutti e due del Sud, pur essendo anche inizialmente molto inquadrati rispetto a certe tradizioni o modalità, devo dire che invece per amore si sono ribaltati totalmente, cioè hanno tentato il più non posso di farci stare nelle regole – con me poi non ci sono riusciti poverini mai – però hanno questa capacità di amare che alla fine ha fatto mettere via tutte quante le cose che effettivamente potevano essere difficili da accettare, ma se le sono fatte andare bene. Anzi hanno imparato, e sono stati anche delle grandi testimonianze in questo senso perché quando vedi che le persone, anche di una certa età, così, imparano per amore soprattutto perché te ne rendi conto, poi alla fine capisci che effettivamente …
Ho sempre detto anche ai miei amici, se fossi rimasta incinta avrei tenuto il bambino, non sarei mai riuscita ad interrompere la gravidanza, l’avrei proprio tenuto e a quel punto con paura ma anche con gioia perché appunto una parte di me è quello che avrebbe sempre voluto fare. Però insomma non sono mai rimasta incinta, sono sempre stata molto precisa nel prendere inizialmente gli anticoncezionali, per cui è stata una cosa di fronte alla quale ho sempre badato e ho prestato attenzione.
Sono otto anni che vendo parchi giochi e quindi è un lavoro, un prodotto che ho amato e amo tantissimo. Ho anche lavorato con i bambini ed è bello, mi piace andare nei posti, vedere che il territorio cambia, vedere che i bambini giocano. E poi il prodotto che fa l’azienda per cui lavoro è un prodotto particolare con il palo tondo per cui quando vado nei parchi-giochi, in uno dei parchi giochi che facciamo noi e vedo i bambini che abbracciano il palo delle combinazioni gioco mi sento proprio contenta, proprio perché vedo che…. mi sembra di fare qualcosa insomma di bello, mi diverto da morire, poi li vedo giocare allora mi metto a giocare con loro, sostanzialmente perché in effetti io gioco su tutto ancora oggi, mi piace tantissimo.
Ai miei nipoti, ho quattro nipoti. Però ne ho due che devo dire… le prime due sono grandi oramai, hanno fatto… stanno facendo il loro cammino, sono state molto fortunate di famiglia perché stanno bene economicamente. Invece gli ultimi due hanno avuto più problemi perché i genitori si sono separati, per cui hanno sofferto molto di più. E io sono molto legata a loro. Mia nipote ha già adesso la mia chitarra che è la cosa che io amo al mondo e che nessuno può toccare se non con una sorta di bacchetta magica, ecco; lei ce l’ha già, sa che è sua; ai miei nipoti, lascerò a loro.
Quando mi è stato proposto? Ho ricevuto la mail da parte di un’amica di un’amica eccetera. Ho detto subito di sì, non ci ho neanche pensato. La prima, primissima cosa che ho pensato è stato: “ah, ma che bello poter condividere con le donne”, sentire tutte le esperienze insomma che possono esserci in questo senso. Perché, in una qualche maniera, io non ci ho mai fatto caso, ecco questo devo dire che me ne sto rendendo conto in questo momento: non ci ho mai fatto più di tanto caso al giudizio, mica giudizio eccetera eccetera. Però in una qualche maniera mi sono sentita meno sola, cioè come se ci potesse essere anche un momento di condivisione che potesse servire anche a qualcuno, donne più giovani. Io ho molto questo senso dell’utilità insomma di una vita, dell’utilità di una scoperta, di una conquista. Mi sembra sempre importante poterlo condividere e poter far sì che qualcun’altra possa avvantaggiarsi dell’esperienza che posso aver avuto io, mi sembra proprio una cosa bella. E l’ho vissuta proprio in questi termini, non ho avuto per un attimo nemmeno… per un attimo ho solo pensato a mia mamma perché, di fatto, insomma la mia decisione di non avere figli è legata a lei. E ho pensato: “ah mamma mia, se lei lo venisse a sapere si sentirebbe molto in colpa”, ma in realtà sai… no, alla fine no, la vita va avanti e ci sono comunque valori che sono molto più importanti e, anzi, è anche un sancire proprio la conquista di un rapporto bello, adulto anche con lei. Quindi no, non ho avuto il minimo dubbio.
A me piace la natura, nel momento in cui mi metto… basta mettermi nella natura e poi io alla fine sto bene. Amo di più il mare della montagna, ma ci ho messo tanto a capirlo perché quando sono in montagna dico: “madonna mi piace di più la montagna, è impossibile che… è troppo bello”. Poi quando sono al mare dico: “no, mi piace più il mare”. Quindi ci ho messo un po’ a capire, in realtà mi piace anche la collina, mi piace stare nella natura. In qualsiasi forma, però quello che amo veramente di più è il mare. Proprio al mare cambio, mi rendo conto di cambiare, proprio a livello sia fisico che proprio emotivo, cambio ecco! L’Alto Adige è bellissimo, non faccio fatica a lavorare in Alto Adige, conosco persone bellissime, è il posto dove sono per altro nata per cui non faccio fatica a starci ecco, non faccio fatica a stare in mezzo alla montagna, non mi sento assolutamente soffocata dalla montagna, ma perché non mi sento mai soffocata dalla natura. Riesco a trovarla bella anche quando sono in pianura padana, in mezzo alla nebbia, in mezzo ai campi, mi piace.
Per cui non ho questo tipo di problemi. Quando però vedo il mare…»
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