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Antigone, quarantadue anni, riflette sulla condizione delle donne senza figli in Grecia, paese in cui vive. Partendo dal termine negativo usato per le persone senza figli, si sofferma sul suo caso personale: Antigone non ha avuto l’opportunità di avere figli, non ha però subito pressioni ed oggi teme soprattutto il rimanere sola in vecchiaia. Sulla maternità si confronta spesso con le sue amiche con o senza figli.

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Ecco la trascrizione completa del video:

ANTIGONE: «Penso di non essere il caso più tipico per rispondere a proposito della famiglia, perché sono per metà greca e per metà argentina e ho una mentalità leggermente diversa.
Certo, la Grecia è come l’Italia, sono i paesi mediterranei più importanti, il nucleo della società è la famiglia e la gente si aspetta che le donne abbiano figli e anche che si sposino.
Io non mi sono sposata, non ho avuto figli, non perché non volessi. Ora che ho quarantadue anni non so se potrò più farli. Avrei voluto, non mi è stata data l’opportunità perché ero più interessata a mettere su famiglia e non avere un figlio solo per sentirmi più donna.
In greco non c’è una parola per descrivere le donne che non vogliono o che non possono avere figli che non contenga una negazione. La parola greca è “ateknis”, ha una connotazione negativa, descrive un’incompletezza, potrebbe valere anche per gli uomini, anche loro possono essere senza figli. Per entrambi è un po’ come se chi non ha figli fosse incompleto, in questo caso in modo molto forte.
Quindi, a mio parere, la questione di avere figli è qualcosa di cui discutiamo sia con amiche di tutte le età sia con coloro che hanno avuto figli. Può capitare a volte che le amiche che hanno avuto figli dicano che non pensavano che sarebbe stato così, che nessuno ti prepara. Tutti ti dicono di fare figli e tu pensi che dopo sarà tutto perfetto, se dopo qualcosa non va molto bene non hai il diritto di protestare, non hai il diritto di stare male perché ti dicono che ora che sei mamma devi essere felice.
Questo penso che sia ancora un tabù, è ancora qualcosa che non viene discusso perché le donne si vergognano e la società non consente loro di esprimersi. Ne parliamo tra amiche che non hanno voluto o potuto avere figli, alcune di loro sono contente della loro scelta, ma ho sentito dire alcune che vorrebbero avere un figlio perché hanno paura che se non lo fanno, in futuro potrebbero pentirsene. Se poi la situazione con il proprio partner non è ideale, la pressione è ancora maggiore, perché quello non sarebbe il momento opportuno.
Per quanto mi riguarda, mia madre ha sperato per un po’ che io facessi un figlio, ma poi ha capito che non sarebbe successo e ha smesso di chiedermelo o di ricordarmelo. A parte lei, nessuno mi chiede perché non ho figli, non mi fanno pressione. Forse ho avuto fortuna, forse sembro una persona a cui non importa avere figli.
Secondo me la domanda sarebbe qual è la paura più grande delle donne che non hanno figli. Se lo chiedessero a me, sarebbe la paura di rimanere sola ma d’altra parte penso che sia una paura che hanno tutte le persone, perché prima o poi si finisce per invecchiare da soli. Ma penso che per le donne senza figli il timore è forse il rifiuto della società, perché una donna sola in età avanzata potrebbe essere vista come una persona triste, come una donna arida che non ha nulla da offrire alla società. Ma le donne sono esseri umani e possono contribuire alla società, e possono contribuire con ciò che vogliono e possono.»

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