skip to Main Content

Isabella, trentaquattrenne colombiana che vive oggi negli Stati Uniti, ripercorre la sua storia e i motivi che l’hanno portata a scegliere di non avere figli. Le pressioni sociali quanto familiari e la percezione dell’altrui sofferenza, la convincono ulteriormente della sua decisione. Le riflessioni di Isabella in tema di educazione ed autodeterminazione del corpo contribuiscono a diffondere la possibilità di una libera scelta relativa ai diritti delle donne, in accordo con nuove forme di genitorialità. I suoi riferimenti culturali riflettono la sua attitudine femminista di stare al mondo.

Vuoi ascoltare e leggere altre testimonianze? Sostieni l’archivio vivo di Lunàdigas!

Ecco la trascrizione completa del video:

ISABELLA: «Mi chiamo Isabella, sono colombiana di Popayán. Ho trentaquattro anni. Mi chiamo Isabella perché mia mamma è una fan dell’attrice italiana Isabella Rossellini che era molto famosa negli anni Ottanta. È un’attrice e modella che a quel tempo era l’unica con i capelli corti e mia mamma li adorava, pensava era qualcosa di diverso è per questo mi chiamò Isabella. Non voglio avere figli perché ho avuto un’infanzia molto difficile e non vorrei mettere al mondo un bambino e assumerne la responsabilità. Non mi sento emotivamente capace o abbastanza matura per mettere al mondo un bambino; allora no… Non voglio che venga a soffrire come ho fatto io. Per questa ragione non voglio avere figli. Mia madre si è sposata due volte, io avevo un patrigno che ci maltrattava ed è stata un’infanzia molto, molto difficile, quindi non so se farò lo stesso, non so se lo farei bene o male, quindi dato che sono in dubbio, preferirei semplicemente non averli, perché credo che il mondo non ha bisogno di più umani infelici o traumatizzati, quindi per questa ragione no. Sono colombiana, ma vivo negli Stati Uniti da dieci anni. Non trovo differenze, gli Stati Uniti, la società americana è molto conservatrice, molto tradizionale, come quella colombiana. C’è molto più maschilismo in Colombia, ma negli Stati Uniti c’è comunque la pressione sociale sulla famiglia tradizionale: il padre, la madre, una casa perfetta, due bambini, un cane, un gatto, una macchina… questo è molto marcato. Quindi sia negli Stati Uniti che in Colombia c’è una pressione sociale per formare una famiglia tradizionale. Nella mia famiglia, da parte di padre, ho quattro zie che non si sono mai sposate, non hanno mai avuto figli, fidanzati: niente. Non per la libertà, ma perché non volevano perpetuare sofferenza; non volevano lasciare un’eredità o una famiglia a cui non erano interessate. Anche io non sono interessata a continuare un’eredità di famiglia, e di una generazione, che è venuta dalla sofferenza quindi le mie zie sono l’esempio che ho seguito, per non continuare il dolore familiare, un’eredità familiare di dolore. A volte sì, le persone ti dicono che è un po’ egoista, ma per me non è egoistico, penso che avere figli sia egocentrico. Pensare di lasciare un’eredità. No! lasci il tuo cognome. Lasci qualcuno fisicamente simile a te. Ma tu lasci l’eredità: cosa hai fatto in questo mondo di buono, di cattivo, ma i bambini non hanno nulla a che fare con l’eredità, per niente. Prendono un cognome, ma questo non c’entra, perché ogni essere umano è diverso. Quindi la tua eredità non ha nulla a che fare con i tuoi genitori o con la futura generazione. Anche se non voglio avere figli, non ho mai avuto bisogno di avere figli, ho una parte materna molto sviluppata. La esprimo con i miei amici, molte volte con il mio compagno, con i fidanzati che ho avuto, con il mio ex marito, sì certo! I bambini non mi danno fastidio, per niente, vado molto d’accordo con i bambini, io amo i bambini, solo… non miei… e basta. Eppure, certo, ti guardano ancora stranamente, sembriamo strane, soprattutto alle donne latinoamericane, quelle di noi che hanno deciso di non avere figli…ti guardano in un certo modo… non lo capiscono…Ti chiedono: ‘Ma perché?’, ‘Ma perché?’ Ti vogliono incasellare, forse sei lesbica o perché … non so, cioè ti vogliono…vogliono trovare un perché, una ragione, una logica e tu a volte proprio non vuoi, e basta, non devi trovare una ragione logica per non avere figli. La solitudine si soffre in famiglia, senza famiglia, qui, là, sulla luna, in Cina; ovunque puoi sentire la solitudine. Quindi la solitudine non dovrebbe essere superata nel matrimonio, dai figli, perché la solitudine… si può avere una famiglia di dieci persone e sentirsi soli, essere soli. Quindi la solitudine è un fatto, è un problema mentale, è un problema emotivo, non ha nulla a che fare con la famiglia o con l’avere figli. A me non dà fastidio, non mi preoccupo di stare da sola… mi preoccupo di non essere circondata da persone che mi amano o che non mi amano. Questo mi preoccupa un po’, ma la solitudine in quanto tale, no. Se so di avere degli amici, non mi interessa. Non mi preoccupa affatto.
Per quanto riguarda l’argomento aborto…nonostante il fatto che abbiano…la questione si è evoluta, tanto legalmente, legale e di salute pubblica. In Colombia, per esempio, abbiamo accesso all’aborto, è stato approvato molto recentemente, ma abbiamo ancora il… lo stigma sociale, se diciamo che abbiamo abortito, che vogliamo abortire, siamo disapprovate. Nonostante sia legale, c’è ancora un tabù sociale: a causa della religione, perché lo Stato in quanto tale è fatto…la famiglia è la base dello Stato nella maggior parte dei Paesi. Quindi, nonostante sia legale, ci sono ancora stigmi che sebbene sia legale rendono difficile l’accesso all’aborto. Se hai soldi, vai semplicemente da un medico privato; paghi e basta. Se non hai soldi devi rivolgerti alla sanità pubblica, che è lo Stato, e te lo rendono difficile, anche se legale, te lo rendono difficile. «Ma perché?» «Ma il tempo è passato, i giorni sono passati. Non puoi, l’appuntamento tra un mese…’, ti complicano le cose. E nonostante che gli Stati Uniti sono un Paese libero, funziona allo stesso modo. Negli Stati Uniti non c’è la sanità pubblica, quindi, comunque, se hai i soldi puoi pagarli, ma se non li hai tutto diventa complicato. Alla fine le donne finiscono per tenere il figlio o lo danno in adozione, e torno al punto, è un figlio che non vuoi, è un essere umano, un bambino infelice nel mondo. In Colombia ci sono molte gravidanze adolescenziali, moltissime. Per me deriva dalla mancanza di istruzione, di educazione sessuale che viene dalla povertà, non ci sono opportunità, preservativi e pillola anticoncezionale, non si parla a casa, per me è mancanza di istruzione e povertà a portare i bambini al mondo. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di istruirsi di più o di avere una posizione economica migliore, penso che abbiamo meno rischi di mettere al mondo bambini così alla deriva. Quando non c’è istruzione, quando non c’è…e quando non ci sono soldi, c’è un rischio maggiore di gravidanze premature.
Amo Elizabeth Taylor. Per il suo tempo, per quello che ha vissuto, si è sposata tante volte, una donna libera con il suo corpo, la sua bellezza, che si è esposta al mondo in anni in cui le donne non si esponevano così… Lo adoro. Per me è un’ispirazione di cosa sia il femminismo senza smettere di essere donna, senza avere un partner, della sua sessualità, perché gli uomini la entusiasmavano. Si è coltivata, ha avuto successo come attrice con la sua bellezza, essendo quello che era, per questo è come un’ispirazione per me…tu non…non perdi la tua femminilità. La adoro, mi piace che abbia usato il suo corpo e la sua bellezza per avere successo nella sua carriera cinematografica e che non c’è niente di sbagliato in noi donne che ci mostriamo e usiamo la nostra bellezza per tutto ciò che vogliamo, siamo libere. È il nostro corpo, quindi non importa se lo vendi, se lo affitti, se non lo usi, se lo copri. Questo rappresenta lei per me. Tornando al fatto che il corpo ci appartiene e del nostro corpo facciamo quello che vogliamo: tatuarlo, mutilarlo, tutto ciò che ci rende felici del nostro corpo, venderlo…C’è il tema di maternità surrogata; se ho la capacità fisica o fisiologica di avere figli e un’altra donna non può, perché no? Affittare l’utero mi sembra meraviglioso, perché è il mio corpo, quindi con il mio corpo posso fare quello che voglio. E se questo è aiutare un’altra donna che desidera figli, io no, perché non aiutarla? Mi sembra assolutamente normale, proprio come l’inseminazione artificiale o l’uomo che dona lo sperma, mi sembra altrettanto normale. Di tutti questi argomenti si parla, se ne parla soprattutto con i miei coetanei. Nel mio gruppo di amici ci sono due o tre di noi che la pensano così, ma sì, parliamo di chi vuole avere figli, di chi non ha figli, di chi ha già figli, di chi non è felice, quelle realizzate, quelle non realizzate, ne parliamo sempre, e se ne parlato da quando avevamo diciotto, diciannove anni. Molti di noi volevano essere come i nostri genitori, altri non volevano essere come i nostri genitori, quindi avevamo degli specchi su cui rifletterci, dalla generazione precedente. A casa mia si parla molto apertamente, mia mamma è molto aperta su questi temi, quindi fin da piccolissima, circa sei anni, mia mamma mi parlava delle mestruazioni, di come si concepisce, non ci sono mai state le storie della cicogna che del bambino… no, sempre tutto com’era, le parti del corpo con i nomi giusti, mia madre era molto aperta sui temi sessuali. Mio padre no, per niente, ma sono cresciuta con mia madre, quindi mia madre l’ha fatto. Mia nonna, una donna… mia nonna era figlia di schiavi africani, aveva dodici figli. Li aveva avuti perché doveva, era imposto, ma mia nonna per l’epoca era una donna libera: si è sposata due volte, aveva due mariti, figli diversi con entrambi i mariti, si è separata, ha divorziato, a quel tempo non accadeva, quindi sì, penso che ci sia stata un’evoluzione. Mentalmente era già evoluta, ma ovviamente negli anni in cui ha vissuto doveva avere figli e doveva sposarsi. Mia madre voleva essere una mamma, sente che la sua realizzazione come donna è essere mamma. Ed ecco che arrivo io, non voglio, e penso che il ciclo si stia chiudendo con la mia generazione, perché sono l’unica donna. Quindi qui finisce. C’è stata un’evoluzione soprattutto mentale, certo che c’è stata.
Lunàdigas informa, aiuta, sono organizzazioni che devono esistere, dovrebbe venire dal governo, giusto? Penso che il governo non stia facendo abbastanza. Ma ci sono persone che si dedicano a questo, e va benissimo perché quello che il governo dà chiaramente non è abbastanza, quindi penso che questo tipo di organizzazione sono necessarie per chi desidera figli, per chi non li vuole, perché informa, educa, quindi è molto importante che queste organizzazioni esistano.»

Español:
ISABELLA: «Me llamo Isabella, soy colombiana de Popayán. Tengo treinta y cuatro años. Me llamo Isabella porque mi mamá es fanática de la actriz italiana Isabella Rossellini que fue muy famosa en los años 80. Es una actriz y modelo que en ese tiempo era la única con cabello corto y a mi mamá eso le encantaba, le parecía algo diferente y por eso me llamo Isabella. No quiero tener hijos porque tuve una infancia muy difícil y no me gustaría traer un hijo al mundo y tener la responsabilidad. No me siento con la capacidad emocional, ni madurez para traer un hijo al mundo; entonces no…no quiero que venga a sufrir como lo hice yo. Entonces por eso no quiero tener hijos. Mi mamá se casó dos veces, tuve un padrastro que nos maltrataba y fue una infancia muy muy muy difícil entonces no sé si yo voy a hacer lo mismo, no sé si lo haría bien o mal entonces como tengo la duda prefiero simplemente no tenerlos, porque creo que no… el mundo no necesita más humanos infelices o traumatizados entonces por eso no. Soy colombiana, pero vivo en Estados Unidos hace diez años. Es igual a pesar de que vivo en Estados Unidos la sociedad americana es muy conservadora muy tradicional, de igual manera Colombia también. Hay mucho más machismo en Colombia, pero en Estados Unidos también hay presión social de la familia tradicional: el padre, la madre, una casa perfecta, dos hijos, un perro, un gato, un carro …está muy marcada también. Entonces las dos tanto Estados Unidos como en Colombia hay presión social para tener una familia tradicional. En mi familia por la parte de mi papá tengo cuatro tías que nunca se casaron, nunca tuvieron hijos, novios, nada. No fue por libertad era un poco más por eso, porque no querían que la siguiente generación sufriera, no querían dejar un legado ni familiar no les interesaba y creo que yo también no me interesa seguir un legado de una familia, y de una generación, que ha venido de sufrimiento entonces mis tías son como un ejemplo que seguí, como de no continuar como el dolor familiar o un legado familiar de dolor. A veces si, las personas te dicen que es un poco egoísta, pero para mí no es egoísta, creo que tener hijos es egocentrismo. Pensar que tú dejas un legado. No! dejas tu apellido. Dejas alguien parecido físicamente a ti. Pero el legado lo dejas tú: qué hiciste en este mundo lo bueno, lo malo, pero los hijos no tienen nada que ver con el legado, para nada. Llevan un apellido, pero eso no tiene que ver, porque cada ser humano es diferente. Entonces tu legado no tiene nada que ver con tus padres ni con la siguiente generación. Aunque, no quiera tener hijos, nunca he tenido la necesidad de tener hijos, si tengo una parte maternal muy grande. La reflejo con mis amigos, muchas veces con mi pareja, con los novios que he tenido, mi ex esposo, sí claro! No me molestan los niños, para nada, me la llevo muy bien con los niños, me encantan los niños, solo que…no míos…y ya. Aún, claro, aún te miran raro les parece extraño, especialmente a las mujeres latinoamericanas, a las que decidimos no tener hijos nos… si te miran de una manera… no lo entienden…Te preguntan: ‘Pero ¿por qué?’, ‘Pero, ¿por qué?’ Te quieren encasillar que, si eres lesbiana o porque, no sé, o sea te quieren, quieren encontrar un porque, una razón, una lógica y a veces simplemente no quieres, y ya, no hay que encontrarle una razón lógica, para no tener hijos. La soledad, es que la soledad se trae con familia, sin familia, aquí, allá, en la Luna, en China; en cualquier lado se trae la soledad. Entonces la soledad no debe ser vista por un matrimonio, por unos hijos, porque la soledad… tú puedes tener una familia de diez y sentirte solo, estar solo. Entonces la soledad es un tema, es un tema mental, es un tema emocional no tiene nada que ver con la familia, ni con tener hijos. No me molesta, no me preocupa estar sola… me preocupa no estar rodeada de personas que me quieren o que no me quieren. Eso sí me preocupa un poco, pero la soledad como tal, no. Si se que tengo amigos, no me preocupa. No me preocupo para nada.
Respecto al tema del aborto … a pesar que se han… ha evolucionado el tema no tanto legal, legal y de salud pública. Hay en Colombia, por ejemplo, tenemos acceso al aborto, hace muy poco fue aprobado, pero aún tenemos la …el señalamiento social, aún decir que hemos abortado, que queremos abortar está mal visto a pesar de que es legal, aún hay un señalamiento social: por la religión, porque el Estado como tal está conformado…la familia es la base del Estado en la mayoría de los países. Entonces a pesar de que es legal aún hay señalamientos y aunque es legal te lo hacen difícil acceder al aborto. Si tienes dinero simplemente vas donde un médico privado, lo pagas y ya. Sino tienes el dinero, tienes que acceder por medio de la salud pública que es el Estado y te la hacen difícil a pesar de que es legal te lo te lo ponen difícil. ‘Pero por qué?’ ‘Pero ya se pasó el tiempo, ya se pasaron los días. No se puede, la cita en un mes…’, entonces te lo hace más complicado. Y a pesar de que en Estados Unidos, qué es un país libre, funciona de la misma manera. En Estados Unidos no hay salud pública, entonces, igual, si tienes dinero lo puedes pagar, pero si no tienes también, te lo hacen complicado que al final las mujeres terminan teniéndolo o dándolo en adopción, y vuelvo al punto, y tenerlo es un hijo que no deseas, es un ser humano que va a venir, un niño infeliz en el mundo. En Colombia hay muchísimos embarazos adolescentes, muchísimos. Para mí, creo que viene de la falta de educación, la falta de educación sexual viene la de la pobreza, no hay oportunidades para nada, no se habla en las casas de los preservativos de las pastillas anticonceptivas, para mí es falta de educación y pobreza y la pobreza trae hijos al mundo. Las personas que hemos sido afortunados de educar nos más o de tener una mejor posición económica creo que tenemos menos riesgo de traer hijos al mundo así a la deriva. Cuando no hay educación, cuando no hay… y cuando no hay dinero, hay más hay más riesgo de embarazos prematuros.
Me encanta Elizabeth Taylor. Creo que para su época y por lo que vivió, que se casó muchas veces, una mujer libre con su cuerpo, su belleza, que se expuso al mundo en años que las mujeres no se exponían así… me encanta. Para mí ella es una inspiración de lo que significa un poco el feminismo sin dejar de ser mujer, sin dejar de no tener pareja, de su sexualidad, porque a ella le encantaban los hombres. Se exploró y fue exitosa como actriz con su belleza, siendo como es, entonces para mí es como una inspiración…que no…no pierdes tu feminidad. Me encanta, me encanta que ella uso su cuerpo y su belleza para ser exitosa en su carrera cinematográfica y que no tiene nada de malo que las mujeres nos mostremos y que usemos nuestra belleza para lo que queramos, somos libres, es nuestro cuerpo, entonces, no importa si lo vendes, si lo alquilas, si no lo usas, si lo cubres. Entonces ella representa eso para mí. Volviendo a que el cuerpo es de nosotros y hacemos lo que queramos con nuestro cuerpo: tatuarlo, mutilarlo, lo que nos haga felices con nuestro cuerpo, venderlo… está el tema de ser madre ayudando a otras, entonces si yo que tengo la capacidad física o fisiológica de tener hijos y otra mujer no puede, ¿por qué no?… alquilar el vientre me parece maravilloso, porque es mi cuerpo, entonces yo con mi cuerpo puedo hacer lo que yo quiera. Y si eso es para ayudar otra mujer que para ella está bien tener hijos, para mí no, por que no ayudarla, me parece súper normal, igual la inseminación artificial o que el hombre done el semen, también me parece normal. Todos estos temas se hablan, se hablan especialmente con los de mi generación, hablamos de esto. Yo de mi grupo de amigos somos dos o tres que pensamos de esta manera, pero si, hablamos de las que quieren tener hijos, de las que no tienen, de las que ya tienen, de las que no son felices, de las que si son felices, las que si se realizaron, las que no se realizaron, hablamos de esto todo el tiempo, y se hablaba desde que empezamos a tener como dieciocho, diecinueve. Muchos queríamos ser como nuestros padres, otros no queríamos ser como nuestros padres, entonces tuvimos espejos y aqui vamos y aqui nos reflejamos como de la generación anterior. En mi casa se hablo muy abiertamente, mi mamá es muy abierta para estos temas, entonces desde muy niña, como desde los 6 años, mi mamá me hablaba de la menstruación, de cómo se concibe, nunca hubo las historias de la cigüeña que el niño… no siempre todo como era, las partes del cuerpo con los nombres que son, muy abierta mi mamá con el tema sexual. Mi papá no, para nada, pero yo crecí con mi mamá entonces mi mamá si. Allá con mi abuela, una mujer… mi abuela es…fue hija de esclavos africanos, tuvo doce hijos. Los tuvo porque tocaba, porque así era, impuestos, pero mi abuela una mujer libre para la época: se casó dos veces, tuvo dos esposos, hijos diferentes con los dos esposos, se separó, se divorcio, que en ese tiempo no sucedía, entonces si, creo que había una evolución. Ella mentalmente ya lo tenía, pero obviamente por los años en los que ella vivió tuvo que tener hijos y se tuvo que casar. Ya con mi mamá, mi mamá si quería ser mamá y si siente que su realización como mujer ere ser mamá. Y ya vengo yo que no quiero, y creo que el ciclo, digamos, se cierra de mi generación, porque yo soy la única mujer. Entonces hasta aquí llega. Pero si hubo una evolución mental sobre todo, claro que la hubo.
Lunàdigas informa, ayuda, son organizaciones que deben existir, debería venir del gobierno, ¿no? Creo que el gobierno no hace lo suficiente. Pero, bueno, hay personas que se dedican a esto, y está perfectamente porque lo que da el gobierno no es suficiente claramente, entonces creo que este tipo de organizaciones son muy necesarias para las que quieren, para las que no quieren, porque viene de la información de la educación, entonces es muy importante que estás organizaciones existan.»

Vuoi ascoltare e leggere altre testimonianze? Sostieni l’archivio vivo di Lunàdigas!

 

Back To Top